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Domenica 27 gennaio scorso, in occasione del Giorno della Memoria, si è tenuta al Palazzo del Governo di Chieti, nel Salone di rappresentanza, la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore in memoria di quattro cittadini della provincia di Chieti deportati in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale:

– Camillo Rosati, internato dal 9 settembre 1943 al 13 aprile 1945 nel campo di concentramento di JENA in Germania;

– Filippo Di Fabio, internato dal 19 settembre 1943 al 25 giugno 1944 nel campo di concentramento   di PADERBORN in Germania;

– Nicola Di Matteo, internato nel campo di concentramento di MEPPEN in Germania fino al 10 settembre 1944;

– Gino D’Alessio, internato in campo di concentramento in Germania dal 9 settembre 1943 fino al 15 aprile 1945.

La Medaglia d’Onore è il riconoscimento istituito con Legge 296/2006 e conferito con decreto del Capo dello Stato ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti.

La cerimonia si è svolta alla presenza di parlamentari, sindaci, autorità civili e militari, rappresentanti della magistratura, delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, del mondo della scuola, dell’informazione, dell’associazionismo e, naturalmente, dei familiari degli insigniti.

Il Prefetto, dott. Giacomo Barbato, nell’intervento di apertura, ha rivolto un caloroso saluto di benvenuto agli intervenuti, sottolineando il particolare apprezzamento per la presenza di tanti giovani studenti in rappresentanza  di tutte le scuole superiori di Chieti.

Proprio ai giovani il Prefetto ha voluto assegnare il compito di consegnare le Medaglie d’Onore ai familiari dei cittadini deportati durante la seconda guerra mondiale, a sottolineare il legame tra generazioni per custodire la memoria dei tragici eventi ricordati e “per dare sostanza, anche fisica e visiva, – come dalle parole del Prefetto – alla necessità che vi sia un ininterrotto incontro tra generazioni, fraternamente unite nel segno della continuità di alti valori morali, per la trasmissione della memoria”.

La cerimonia è stata arricchita dalla testimonianza del Sig. Nicola Torello, classe 1923, internato a Welz in Germania, nonché da racconti e letture a cura del dott. Mario Pupillo, nella veste di attore, e di Giancamillo Marrone, attore e regista.

Il M° Michele Di Toro ha scelto brani classici di particolare intensità per accompagnare al pianoforte i vari momenti della cerimonia, aperta con l’Inno nazionale cantata dagli intervenuti e suonata al pianoforte dallo stesso  Maestro.

L’intervento del Prefetto  Barbato ha voluto rappresentare un forte richiamo al risveglio delle coscienze per affrontare le sfide del presente “… Ecco il senso forte della celebrazione del Giorno della Memoria: pensare il nostro comune passato come opportunità morale e conoscitiva, stimolo a sormontare le angustie, i fantasmi e le bassezze del presente. Strumento prezioso per selezionare da esso gli insegnamenti che consentano di non precipitare di nuovo nell’errore, nell’orrore e nella barbarie”.

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