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Giron

La rincorsa verso un sogno parte da Chieti per Maxime Francois Giron, una delle rivelazioni della Serie D, non solo con riferimento al Girone F. Esterno mancino di corsa e qualità, Giron ha un futuro roseo davanti. Ma il presente è a tinte neroverdi. Classe 1994, si sta mettendo in luce come uno dei migliori interpreti del ruolo nell’intera categoria, tanto di calamitare l’interesse di club di categoria superiore. Giron, però, non pensa al mercato, vuole contribuire a riportare il suo Chieti nelle zone nobili della graduatoria. A suon di gol e di assist. La sua incidenza nel cammino della Ronci’s Band è già importante, basti pensare al rigore conquistato contro la Vis Pesaro e al gol contro la Samb che ha contribuito all’addio di Mosconi .

Ha una storia particolare alle spalle, questo terzino francese strappato al rugby. Poteva essere una stella del rugby, ma Madre Natura ha scelto per lui un’altra disciplina. La sua storia ce la racconta in esclusiva. «Mio fratello gioca a rugby, io ho sempre preferito il calcio anche se sono legatissimo alla mia famiglia e, nonostante la distanza, cerco di sentirli il più spesso possibile via social network o via telefono. Loro quando possono cercano di venire a vedermi giocare dal vivo, ma non è sempre facile», racconta con un po’ di imbarazzo questo calciatore che, a dispetto dei 20 anni, è già un girovago del pallone.

Tutto è partito dalla sua Francia, ma prima di arrivare a Chieti è stato anche in Spagna e in altri club italiani. Per rincorrere il suo sogno ha fatto tanti sacrifici ed altri è disposti a farne. «Giocavo nelle giovanili del Clermont, durante una partita contro il Marsiglia a livello Primavera un procuratore mi vide e decise di portarmi in Italia». Per lui si aprono le porte del Parma ma…. La burocrazia le ha chiuse quasi subito. «Ho fatto il ritiro con il Parma Primavera, ma il transfer tardava ad arrivare», dice con un filo di amarezza Maxime. Il suo precedente club chiedeva un congruo indennizzo per il trasferimento, ma i ducali non erano disposti a versarlo. E allora? Ecco una nuova avventura, a Montichiari in D, quindici presenze prima di un nuovo trasloco. «Anche in Lombardia attesi 3 mesi per il transfer, poi finalmente è arrivato ed ho potuto iniziare a giocare. L’anno successivo, cioè nella scorsa stagione, però cambiai casacca. Mi trasferii in Spagna, vicino a Bilbao in Serie D, ma a gennaio sono tornato in Italia al Selargius ed ho giocato 12 partite sino a fine campionato».

Giron, ChietiIl resto è storia recente e conosciuta. L’approdo a luglio in Abruzzo e le prestazioni da far stropicciare gli occhi. «A Chieti mi trovo benissimo, con mister Ronci ho un grande rapporto anche sul piano umano. E’ una persona schietta, mi corregge quando sbaglio ma mi incoraggia quando faccio qualcosa di positivo. Parla tanto con tutti i giocatori e credo che questo sia un aspetto molto importante».

Il mercato bussa alle porte e l’Agente Fifa che l’ha suggerito al Chieti, Donato Giampietro, non ha dubbi: «Nella primavera scorsa mi è arriva una telefonata dell’amico Gianfranco Multineddu che collaborava con il Selargius per segnalarmi questo francese che era riuscito a portare in Sardegna. Dopo un po’ sono andato  a vederlo in una delle trasferte nel Lazio della squadra cagliaritana e subito mi sono accorto delle sue evidenti qualità. Ho conosciuto l’agente Damiano Drago che lo ha seguito in questi anni in Italia e da lì è nata l’idea di suggerirlo al nuovo Chieti che stava nascendo. Max è una forza della natura, quando è in giornata è dura fermarlo nelle sue sortite in attacco. Ha un buonissimo calcio, una facilità di corsa notevole e ampi margini di miglioramento. E’ davvero un lusso per la categoria e lo ritengo pronto per il salto tra i prof da subito. Ovvio che ha qualcosa da migliorare, il tempo in tal senso è dalla sua parte e devo dire che mister Ronci sta facendo un ottimo lavoro su di lui. Il mercato? E’ palese che le sue prestazioni non stiano passando inosservate ai club di categoria superiore», dice Giampietro su quello che è già stato ribattezzato “Frecciarossa”.

Giron però è concentratissimo sul suo Chieti. Ha tanti obiettivi da centrare, ma la consacrazione passa inevitabilmente per i successi con la sua squadra. «Penso solo al Chieti, per il mercato c’è tempo. Devo ancora migliorare molto, specialmente sul piano tattico che qui in Italia è molto importante mentre in Francia è meno curato, e cerco di crescere con impegno giorno dopo giorno. I miei punti di forza? Spingo tanto sulla fascia, ma è meglio che a raccontare di miei eventuali pregi siano altri…». Si ispira ad Evra, ma a differenza dell’attuale juventino non sogna la Premier (Patrice ha vissuto i suoi migliori anni al Manchester United di Sir Alex Ferguson). «Vorrei impormi nel calcio, mi piacerebbe raggiungere la Ligue 1. Il PSG l’obiettivo? Beh», ride, «è il sogno di tutti, non solo il mio…». In bocca al lupo, Giron!