“La Lilt – Lega Italiana Lotta contro i Tumori – è l’Associazione delle famiglie, parlando un linguaggio universale che si rivolge ai bambini, ai genitori, ai nonni, abbracciando intere generazioni con un unico obiettivo: fare prevenzione, formare i ragazzi come nostri operatori affinchè portino il nostro messaggio a casa e tra gli amici. Ovvero, facendo prevenzione, ossia sostenendo uno stile di vita sano, mangiando in modo corretto, praticando attività sportiva, effettuando controlli periodici è possibile abbattere del 40 per cento l’insorgenza della malattia, che entro i prossimi dieci anni potrebbe essere debellata. Ed è questa la buona battaglia che deve vederci tutti schierati e pronti a combattere insieme”. Lo ha detto il Presidente della Lilt – Sezione di Pescara, il professor Marco Lombardo, Coordinatore della Lilt Abruzzo, nel suo saluto alla città nel corso della Santa Messa Pontificale di Natale dedicata al Malato Oncologico che sabato sera si è svolta in una chiesa dello Spirito Santo gremita sino all’inverosimile. Presenti anche le Autorità con il Prefetto Gerardina Basilicata, il questore Francesco Misiti e il Comandante della Polizia municipale di Pescara Carlo Maggitti. A concelebrare il rito sono stati l’Arcivescovo di Pescara, Monsignor Tommaso Valentinetti, e il parroco Don Giorgio Campilii, alla presenza di tutti i gruppi scout della parrocchia.
Nel corso della celebrazione religiosa sono state le volontarie della Lilt Dina Di Pietrantonio e Milena Grosoli a leggere la preghiera del malato oncologico e la preghiera dei volontari. E dopo il saluto dell’Arcivescovo Valentinetti che ha rivolto un pensiero all’operato della Lilt “da sempre vicina alle esigenze dei cittadini, schierata dalla parte di chi soffre e che ha bisogno di un reale sostegno nel momento forse più difficile della propria vita”, la parola è stata lasciata al professor Lombardo: “In un momento in cui forte arriva dalla chiesa la richiesta di interrogarsi su ciò che ognuno di noi può fare, la Lilt non esita a rispondere – ha sottolineato il professor Lombardo -: la Lilt può e deve fare prevenzione. Deve fare prevenzione primaria nelle scuole, da 9 anni incontriamo migliaia di studenti ai quali illustriamo, con il supporto di medici e psicologi, quali scelte di vita vanno fatte per evitare l’insorgenza stessa della malattia, come e cosa mangiare, quanto sport praticare, quali sono i virus che possono favorire il tumore. E attraverso la prevenzione primaria, formiamo i nostri giovani ‘operatori della prevenzione’ che hanno un compito fondamentale: tornare a casa, tra gli amici, i genitori, i parenti, e raccontare loro quanto sia importante effettuare controlli costanti e periodici, verificare il proprio stato di salute partecipando agli screening gratuiti che anche la Lilt organizza nel corso dell’anno, perché oggi finalmente scoprire un tumore quando è ancora piccolissimo significa guarire completamente. Infine la Lilt deve fare prevenzione terziaria, ossia garantire aiuto e supporto a chi purtroppo si è già ammalato, ha affrontato un percorso di cura e dev’essere reinserito nel contesto sociale. La Lilt fa tutto questo esclusivamente su base volontaria, grazie alla presenza di uomini e donne che offrono il proprio tempo in favore degli altri in modo del tutto gratuito. Nel 2019 ci attendono nuove sfide e decine di impegni, a partire dalla campagna del ‘Nastro Azzurro’ dedicata alla prevenzione oncologica negli uomini e quindi saremo presenti in modo capillare sul territorio per contrastare un dato importante e significativo: ancora oggi il 42 per cento della popolazione italiana ed europea non fa prevenzione, questo significa che occorre insistere con la nostra attività di divulgazione per azzerare tale dato”.