“Sindacati uniti sotto un unico appello: “parlare di riorganizzazione della sanità non solo durante la campagna elettorale. Che sia il pilastro nell’attività politico-amministrativa della Regione in sinergia con le università ed in continuo rapporto con la medicina territoriale”. Hanno infatti le idee chiare le varie sigle sindacali che hanno apprezzato la chiamata di Fabrizio Di Stefano, Candidato alla Presidenza della Regione, ad un confronto con coloro che i problemi della sanità e di coloro che lavorano nel settore, li vivono e li affrontano ogni giorno. I rappresentanti di categoria hanno partecipato infatti ieri al Convegno “La rete ospedaliera – Il nostro progetto 2019-2024”, organizzato da “Civiche per l’Abruzzo”.
L’incontro si è aperto con la relazione del Professor Ferdinando Romano, già direttore generale sanità della regione Lazio e direttore del dipartimento Sanità Ambiente e Agricoltura della Regione Campania, che ha evidenziato la drammatica situazione economica della Sanità abruzzese, che “dopo un encomiabile azione di risanamento portata avanti dal Governo Chiodi – tanto da riuscire ad ottenere un disavanzo di 36,8 milioni di Euro nel 2011 -ha toccato il fondo nel 2017, con meno 52,2 milioni di euro. Sullo stato di salute della popolazione, la capacità di risposta ai bisogni di salute, e il mantenimento dello stato di salute, l’Abruzzo ottiene una valutazione (su una scala da 1 a 10) di 4,6. Dai dati emersi si evince quindi la necessita di migliorare l’assistenza sanitaria regionale a partire da un diverso e più efficace utilizzo della rete ospedaliera nel territorio. Servono pertanto nuove assunzioni e restituire ai giovani, che investono tanto tempo e molti soldi nella formazione, la possibilità di accedere ai ruoli del servizio sanitario” – ha spiegato Romano.
Le conclusioni sono state tracciate
da Di Stefano che ha esposto un decalogo dei valori fondamentali nella sanità abruzzese. “Bisogna rafforzare e riorganizzare l’assistenza territoriale. È necessario trasferire al domicilio dei pazienti o a strutture di prossimità, quelle prestazioni che oggi sono erogate impropriamente in ospedale. Si andrebbe così ad alleggerire la pressione sugli ospedali, migliorando il contesto in cui opera lo stesso personale ospedaliero, aumentando l’offerta sanitaria, l’appropriatezza delle prestazioni, la tempestività dell’erogazione, riducendo i costi e liberando le risorse per gli investimenti. Altro obiettivo è quello di reinterpretare una sanità privata accreditata quale effettivo ed efficace complemento/risposta alle criticità dell’offerta sanitaria pubblica, con l’obiettivo di ridurre le liste di attesa e soprattutto la mobilità passiva regionale.
Importante dunque un Modello organizzativo regionale che abbia quattro aziende Ospedaliere multipresidio (L’Aquila, Teramo, Chieti, Pescara) di cui due Aziende Ospedaliero-Universitarie. Un’Azienda Sanitaria Locale Unica Regionale senza presidi ospedalieri integrati e un’Azienda Zero con funzioni di supporto alla programmazione sanitaria e socio-sanitaria”.
I sindacati, dopo aver apprezzato le proposte del professor Romano, hanno evidenziato le proprie linee direttrici sulle modalità e sulle politiche sanitarie che il prossimo governo regionale dovrebbe adottare. Per Itala Corti (Segretario Regionale- CIMO) “i costi della sanità non sono controllati perché manca una contabilità analitica”; per
Giuseppe De Angelis (Segretario Regionale- UIL FPL)”non si capisce perché, nonostante ci sia stato il taglio del personale, i costi aumentino”; per Alessandro Di Felice (Presidente Regionale- A.N.P.O. Associazione Nazionale Primari Ospedalieri) “serve una maggiore qualificazione delle figure sanitarie. A Sulmona hanno aperto una struttura antisismica ma mancano i Primari”; per Alessandro Grimaldi (Segretario Regionale ANAAO ASSOMED), invece, “ci vuole un maggiore impegno da parte della Regione sulle assunzioni del personale e la qualificazione dello stesso. Definisco infatti la mia proposta con il concetto di Fattore Umano”; per Luigi Leonzio(Segretaria Regionale CISL) “apprezzo l’iniziativa, ma soprattutto il fatto che l’On. Di Stefano queste iniziative non le fa solo nell’approssimarsi di un appuntamento elettorale, ma le ha sempre fatte. In merito alla sanità ritengo vi sia una forte incongruenza del precedente Governo nazionale e regionale che è uscito dal commissariamento pur avendo un disavanzo di 70 milioni di euro certificati”. Per Gabriele Pasqualone (Segretario Regionale FIALS Federazione italiana Autonomie Locali e Sanità), infine, “è necessario l’avvio del Turnover del personale, perché non è pensabile che la sanità non investa sul personale”.