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“Non siamo più disposti ad aspettare”. Azione Politica, per bocca del suo coordinatore regionale, Gianluca Zelli, rompe il silenzio e interviene sulla designazione del candidato alla presidenza della Regione Abruzzo del centrodestra.
“È trascorso un mese e mezzo. Abbiamo lasciato tempo e spazio a Fratelli d’Italia perché facesse valutazioni e condividesse l’esito del monitoraggio complessivo sui nomi”, sottolinea Zelli.
“In mano, oggi, “stringiamo” dichiarazioni sugli organi di informazione, ma non ci siamo mai seduti intorno a un tavolo per confrontarci. Non siamo mai stati neanche chiamati per condividere questa fase, per discutere almeno di programmi. Cosa vuol dire? Che dovremmo accettare qualunque cosa? – continua ancora il coordinatore di AzP – In realtà, abbiamo assistito a un’involuzione della politica di centrodestra, sorda e cieca, a fronte di successi, come quelli alle Province di Teramo e Pescara, frutto dell’unione e del reciproco ascolto. Avremmo dovuto, insomma, imparare. Prima le elezioni politiche, poi le amministrative a Teramo, sono state, piuttosto, esemplari di un sistema di competizione, tutto interno, negativo e deleterio”.
“Siamo stati implacabili oppositori del centrosinistra che abbiamo scosso e “scovato”. Ma il dato è che allo stato attuale non siamo capaci di distinguerci, di mostrare il cambiamento di passo. Che cosa ci hanno proposto? Senza nulla togliere alle persone, sul tavolo – apprendiamo dai giornali – c’è una terna che non riscuote successo, è oggettivo. Francamente, ci appare – affonda Zelli – l’esautorazione dell’Abruzzo. L’unico che sta lavorando a un progetto, seppur sostenuto “solo” dalle Civiche, è Fabrizio Di Stefano che, a oggi, rimane l’unico candidato credibile”.
Zelli, infine, precisa che “abbiamo lavorato tenacemente dando voce agli abruzzesi, visitando i territori e ascoltando. Ma è inutile continuare a parlare di territorio se poi ogni volta ci rifugiamo nello scaricabarile nazionale. Le elezioni dovrebbero dirci delle cose e, soprattutto, come non sbagliare più.
Non stiamo mettendo in discussione l’appannaggio della candidatura abruzzese a Fratelli d’Italia. Vogliamo solo che il partito di Giorgia Meloni sia consapevole che non si può più tergiversare. Il rischio di riconsegnare la nostra terra al passato sta diventando fin troppo reale. Chiediamo al centrodestra di ritrovare lucidità e di cominciare a sederci a livello regionale per aprire un dibattito costruttivo. Il tavolo regionale dovrà riunirsi con la frequenza che si addice a chi si preoccupa del futuro dell’Abruzzo”, conclude Zelli.