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Presso la “Sala Priori” a Torino di Sangro, il Sottosegretario Regionale Mario Mazzocca è intervenuto nel workshop finale del progetto “Life Primes” insieme ad alunni e docenti delle locali scuole primarie.
Il progetto – spiega Mazzocca nella sua pagina social – si propone di ridurre i danni causati al territorio e alla popolazione da eventi come piene, alluvioni e mareggiate, dovuti a fenomeni meteorologici intensi sempre più frequenti”.

Life Primes, acronimo di Preventing flooding risk by making resilient communities – Prevenire il rischio alluvioni rendendo le comunità resilienti, è approvato nell’ambito del programma Life 2014-2020 sulle strategie di adattamento ai cambiamenti del clima.

La Commissione europea ha stanziato un contributo di 1.085.761 euro pari al 46% dei costi totali ammissibili di progetto (2.366.767 euro).
Il soggetto capofila è l’Agenzia Regionale di Protezione Civile. I partner sono Arpae Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna-Direzione Regionale Cura del territorio e dell’Ambiente, le Regioni Marche e Abruzzo e l’Università Politecnica delle Marche.

Avviato nel mese di luglio 2015, Life Primes si compone di una serie di misure e azioni svoltesi durante i 34 mesi di durata del progetto. I risultati saranno presentati a Bruxelles in occasione degli Open Days di Life e, in anteprima nazionale, a Bologna il prossimo 16 novembre.

“Le finalità perseguite dal progetto – spiega Mazzocca – sono mirate a ridurre i danni causati al territorio e alla popolazione da eventi come piene, alluvioni e mareggiate, dovuti a fenomeni meteorologici intensi sempre più frequenti e previsti in probabile aumento negli scenari climatici futuri.

Con “Life Primes” sono stati potenziati i sistemi di allertamento nelle tre regioni partner, attraverso lo sviluppo di procedure e sistemi informativi omogenei e integrati a livello interregionale, la definizione di scenari di rischio e la realizzazione di uno spazio web condiviso con le comunità locali.

Nell’ambito del progetto sono state individuate alcune aree pilota nelle tre regioni: si tratta di Imola, Mordano, Lugo , Sant’Agata sul Santerno, Poggio Renatico (località Gallo), Ravenna (località Lido di Savio) in Emilia-Romagna; Senigallia e San Benedetto del Tronto nelle Marche; Scerne di Pineto e Torino di Sangro in Abruzzo.

In queste zone sono state realizzate attività di informazione e conoscenza del rischio ed esercitazioni; inoltre è stata condotta una sperimentazione delle modalità di partecipazione attiva da parte dei cittadini alle politiche locali di governo del territorio, attraverso la costruzione collettiva dei “piani civici” che saranno integrati nei piani comunali di emergenza.
In particolare, in alcuni comuni delle aree pilota sono stati testati i “sistemi di allertamento partecipati” che consentono una rapida diffusione delle allerte, in situazioni di alluvioni lampo e mareggiate, che si sviluppano in tempi rapidissimi”.

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