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d'alessandro

“Con piacere rispondiamo alle domande dell’on. Fabrizio Di Stefano, perche’ domande del genere fanno vincere le elezioni a chi risponde e le fanno perdere a chi le pone, e sono rivelatrici del perche’ loro hanno trasformato il trasporto pubblico locale nel Titanic, ma noi non suoneremo mentre la nave affonda”. E’ l’incipit della replica di Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla Giunta regionale, alle domande formulate stamattina in conferenza stampa da Forza Italia a proposito della riforma del trasporto pubblico locale. Queste, in particolare, le risposte ai dieci quesiti: “Lo statuto della societa’ unica – spiega D’Alessandro – prevedera’ la composizione di un consiglio di amministrazione tra tre e cinque membri, di certo con un numero di componenti e con un costo inferiore rispetto alle tre societa’ attuali. Ci saremmo aspettati dal parlamentare Di Stefano una premura sul curriculum e sulle competenze piuttosto che su un nome e cognome, che garantiremo essere di elevatissimo valore. Nessuna ‘nominopoli, solo competenze”. Per il secondo quesito “Sicuramente un numero inferiore rispetto al lauto numero ereditato, rispetto al quale, mi pare, il parlamentare Di Stefano non si sia mai occupato neanche nella precedente veste di consigliere regionale”. In riferimento al terzo: “Nessun dipendente avra’ un euro di meno rispetto al proprio attuale trattamento economico ne’, allo stesso modo, si adeguera’ il trattamento economico a quello piu’ alto. Esattamente quanto previsto nell’accordo tra sindacati e Regione, con l’allora sssessore Morra, e che pure un parlamentare dovrebbe conoscere. La nuova societa’ lavorera’ per garantire maggiori livelli di efficienza e di produttivita’”. Quarta risposta: “Gli esuberi, il cui numero non e’ detto che sia quello indicato, troveranno assorbimento attraverso l’attivazione di piu’ leve: mobilita’, prepensionamenti, ma sopratutto la realizzazione di economie consentira’ di fare fronte. Abbiamo intenzione di garantire maggiori servizi in capo alla nuova societa’ che consentira’ di utilizzare parte del personale amministrativo e dirigenziale”. Sul quinto interrogativo D’Alessandro spiega che “La societa’ sara’ organizzata statutariamente per divisioni. La divisione ferro avra’ sede a Lanciano, quella urbana ed interurbana a Chieti e Pescara. Le attuali tre societa’ dispongono di locali in proprieta’, anche vuoti, mentre si pagano affitti. Sono certo che il parlamentare Di Stefano, nella sua veste di amministratore locale della Citta’ di Chieti, mettera’ a disposizioni locali pubblici gratuiti per la societa’ unica rispetto a quelli attuali dove paghiamo affitti evitabili e costosi”. Si passa quindi al sesto: “Il trasporto ferroviario conservera’ autonomia, anzi, abbiamo l’ambizione di essere sempre piu’ competitivi, certamente alleati a Trenitalia ma nella nostra autonomia. Il ferro rappresenta la punta di diamante della nuova societa’”. Relativamente al settimo interrogativo viene spiegato che “La societa’ unica risolve il tema posto da Di Stefano. Tuttavia proprio la differenziazione dei contributi ha generato differenze di entrate tra le tre societa’. La fusione non si fa per salvare Arpa, la cui gestione caratteristica e’ positiva, caso mai sull’indebitamento dovrebbe interrogarsi Di Stefano, ma per salvare il sistema del trasporto pubblico locale”. Sull’ottava domanda il sottosegretario alla Giunta regionale spiega che saranno “adeguati i trasferimenti regionali a quelli nazionali, ma la minore contribuzione sara’ ammortizzata dalle economie che si realizzeranno con la societa’ unica. Pensi, l’On. Di Stefano, a quante economie possono conseguirsi con una centrale unica degli acquisti, per esempio per la benzina o gli pneumatici per un parco di oltre mille autobus. Pensi alle officine, pensi all’acquisto dei ricambi (oggi uno stesso ricambio costa in modo differente da una societa’ all’altra). Pensi al costo delle manutenzioni esterne”. Sul nono quesito “La risposta e’ si’. Tuttavia esiste gia’ una disponibilita’ espressa e verbalizzata, in tal senso, dai sindacati gia’ all’epoca di Morra, cosa che dovrebbe essere conosciuta da un parlamentare della stessa parte politica di chi ha governato solo fino a qualche mese fa e che pure ha il coraggio di parlare”. Infine, all’ultimo quesito D’Alessandro risponde che “Tutte le attivita commerciali, a seguito della fusione, saranno cedute a Sangritana spa a Lanciano. Ora una sola domanda all’onorevole Di Stefano – conclude il sottosegretario – dove e’ stato in questi 66 mesi di governo della sua parte politica mentre veniva approvata una legge per costituire una societa’ unica (emendamento del Pd alla Legge finanziaria 2012) salvo guardarsi poi bene dal farlo, difendendo sedie e sgabelli? Dove stava mentre si nominavano direttori e vicedirettori, venivano acquistati autobus senza copertura finanziaria, venivano approvati bilanci gonfiati di crediti mai riconosciuti dalla stessa Regione che pure li aveva approvati?”. (AGI)