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Due argomenti molto importanti nel Consiglio Comunale di San Giovanni Teatino del 28 novembre, anche alla luce dell’ultimo incontro pubblico avvenuto lo scorso 13 novembre: all’ordine del giorno, infatti, il “Bilancio di Previsione finanziario 2014/2016″ e la questione Aca. Esaurita la discussione sul primo argomento, comunque importantissimo e sul quale torneremo a parlare in successive occasioni, tutte le attenzioni erano rivolte verso il dibattito sul caso-Aca il quale, stando alle dichiarazioni ed alle posizioni espresse alla vigilia del Consiglio, partiva con buone premesse. Dopo una serrata discussione ed una sospensione dei lavori per una lunga riunione dei capigruppo, maggioranza ed opposizione non hanno trovato l’intesa. “Una parola” nella mozione da approvare (secondo una parte) e “il veto posto da due assessori” (secondo l’altra) si sono rivelati elementi di disaccordo tra le parti che, alla prova dei conti, ha portato alla bocciatura, da parte della maggioranza, del testo proposto dal Movimento Insieme. Un nulla di fatto, quello odierno, che indipendentemente dalle posizioni in gioco non giova alla città. Le distanze tra Amministrazione ed opposizione sembrano minime e chissà che, a mente fredda, non si possa ricucire in estrema rapidità la piccola scucitura ancora presente: il primo cittadino e la sua Giunta non hanno chiuso la porta al dialogo, mentre dall’altra parte c’è sicuramente la volontà di guardare al bene della città. La fumata odierna, pertanto, nei fatti è nera ma nella sostanza può definirsi grigia. Il Movimento Insieme ha già annunciato che, se non dovesse trovarsi un’intesa entro qualche giorno, procederà per autonoma iniziativa ingaggiando una battaglia legale (contro Aca e Regione); anche l’Amministrazione-Marinucci, dal canto suo, ha avviato un percorso che però attraversa strade più istituzionali. Nonostante l’esito della seduta odierna, quindi, qualcosa certamente accadrà nei prossimi giorni e nella direzione chiaramente emersa in Consiglio comunale; l’unico interrogativo che resta da sciogliere è l’unità o meno delle parti nell’azione da intraprendere. E tutti, gruppi politici compresi, si augurano che il primo (dei due) possa essere lo scenario che si presenterà da qui a pochi giorni: ne va del bene dei cittadini e, mai come in questo caso, l’unione può fare la forza (e la differenza).