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“‘Mercatino: non è etnico, è illegale. No a 250mila euro dei pescaresi’: è questo lo slogan che oggi ha accompagnato la prima mobilitazione contro la realizzazione del mercato fintamente etnico sotto il tunnel ferroviario, opera voluta dal sindaco Alessandrini. Un vero blitz quello programmato dal sindaco per questa mattina, con l’arrivo dell’impresa che, alla chetichella, senza dire nulla alla città, avrebbe dovuto prendere possesso dell’area di cantiere. Peccato che, proprio la sordina applicata alla procedura, abbia giocato un brutto scherzo al primo cittadino: gli uffici hanno dimenticato di fare le ordinanze di divieto di sosta e la ditta, stamane, dinanzi alla transenna di chiusura del tunnel ha trovato oltre che il Presidio del centrodestra, anche decine di auto regolarmente parcheggiate e legalmente inamovibili. Tradotto: i camion hanno fatto marcia indietro e l’avvio dei lavori dovrà essere riprogrammato. Ovviamente da oggi parte il Presidio fisso del centrodestra contro un’opera inutile, pericolosa e che danneggia i pescaresi, oltre che peggiorare il degrado sociale e le gravi problematiche di ordine pubblico che già affliggono le aree di risulta dell’ex stazione. Come promesso da mesi, cercheremo di opporci in ogni modo democratico all’opera auspicando anche la discesa in campo dei commercianti e dei semplici cittadini”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ufficializzando quanto accaduto stamane nel tunnel ferroviario teoricamente destinato ad accogliere il mercatino fintamente etnico. Stamane a presidiare la zona, armati di un maxistriscione, c’erano, oltre al Capogruppo regionale Sospiri, anche i consiglieri comunali Marcello Antonelli, Fabrizio Rapposelli, Guerino Testa, Alfredo Cremonese, Massimo Pastore, poi il Coordinatore di Montesilvano per Fratelli d’Italia Marco Forconi, e il Coordinatore provinciale Stefano Cardelli, e gli ex consiglieri Alessio Di Pasquale e Benetto Gasbarro.

“La giunta Alessandrini tenta di far rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta, ovvero un mercatino che per anni ha spadroneggiato sulle aree di risulta, un mercatino abusivo, che ha favorito situazioni di marcata e acclarata illegalità con la vendita di merce contraffatta come hanno certificato le Forze dell’Ordine, Guardia di Finanza in testa, imponendo al Comune di sgomberare l’area – ha ricordato Sospiri -. Oggi Alessandrini si ostina a portare avanti un progetto folle, specie dopo i fatti gravissimi che si sono verificati pochissimi giorni fa sulle aree di risulta, con lo stupro di una donna, solo per non perdere pezzi di sinistra della sua traballante maggioranza, specie ora che vede il tempo scorrere velocemente portando a conclusione la sua disastrosa esperienza da sindaco. Pescara però non può consentirlo: il mercatino che il sindaco Alessandrini si appresta a ricostituire non è etnico, è solo illegale e la dimostrazione è il gran rifiuto opposto dalla ventina di operatori etnici cui è stato offerto, nei mesi scorsi, di ottenere una postazione nei mercati rionali regolari della città, per lavorare con i nostri ambulanti, in nome di una vera integrazione, e loro hanno detto ‘no’, scontato visto che nei mercati rionali regolarmente costituiti si devono rispettare le regole. E questo è un altro paradosso: a oggi, infatti, dei 165 ambulanti stranieri che prima operavano nel mercato etnico delle aree di risulta, appena una ventina sono possessori di una regolare licenza commerciale, e solo loro, a oggi, potrebbero lavorare sotto il tunnel, a questo punto ci chiediamo cosa faranno per sopravvivere gli altri 145 che non potranno attrezzare le loro bancarelle e chi controllerà gli eventuali abusivi. Il sindaco Alessandrini anziché rispondere ai nostri quesiti, per stamane aveva organizzato in gran segreto l’apertura del cantiere, contando sul basso profilo e senza neanche degnarsi di avvisare i suoi cittadini, in modo che la ditta sarebbe entrata indisturbata nel tunnel, prendendo possesso delle superfici e iniziando le opere. Ma – ha proseguito il Capogruppo Sospiri – siccome il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi, il sindaco Alessandrini deve aver dimenticato di avvisare l’Ufficio Mobilità che infatti non ha emesso le ordinanze per vietare la sosta nell’area tutt’attorno al cantiere sistemando anche le piantane 48 prima dell’inizio. E infatti la ditta stamane, arrivata davanti ai cancelli del tunnel ha trovato una miriade di auto parcheggiate a impedire il suo ingresso, e ha miseramente dovuto fare marcia indietro. Ora, prima di tornare, il sindaco dovrà rispettare le procedure, anche lui, firmare un’ordinanza di divieto di sosta, far installare le piantane e, ovviamente, il giorno fissato per l’inizio dei lavori, impresa e Comune comunque troveranno di nuovo il centrodestra ad aspettarli per impedire un grave errore. Da oggi scatta il Presidio fisso dell’area e continuerà la nostra protesta civile per svegliare l’opinione pubblica ed evitare l’inizio di lavori costosi e inutili che porteranno nella zona solo maggiore insicurezza ricreando un ghetto in pieno centro cittadino destinato, peraltro, a restare comunque pochi mesi visto che il suo sgombero sarebbe il primo atto che il futuro sindaco di Pescara di centrodestra firmerà a maggio 2019”.