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contestazione Pescara

“In cauda venenum”, dicevano i latini, cioè “il veleno è nella coda”, ed il derby d’Abruzzo rispecchia in pieno l’antico aforisma. Succede tutto alla fine. In campo e fuori. Al 94’, infatti, dunque proprio all’ultimo respiro, il Pescara raggiunge il pari grazie ad un jolly estratto dal solito Melchiorri, uno dei pochi a salvarsi nel grigiore generale, che vanifica parzialmente la prova tutta solidità e carattere del Lanciano, andato in vantaggio grazie a Monachello al 5′ della ripresa (qui articolo integrale match da PescaraSport24).

Ma il gol che mortifica i frentani non spegne l’amarezza dei tifosi pescaresi che restano sugli spalti e chiamano la squadra a rapporto (leggi qui). I supporters di casa, che in ossequio alla coerenza sono entrati sugli spalti al 15′ come nelle precedenti uscite interne dei biancazzurri, hanno chiesto impegno massimo ai giocatori, Baroni incluso, a brutto muso. Cori, qualche petardo e squadra che ha lasciato il terreno di gioco solo alle 22-55, cioè 30′ circa dopo il triplice fischio (video)

In conferenza stampa l’amarezza è doppia: per D’Aversa ed i suoi per i tre punti sfumati all’ultimo respiro, per Baroni a causa della prestazione del suo Pescara e per la contestazione finale (leggi qui). E il derby d’Abruzzo che poteva regalare la prima vittoria nella storia al Lanciano sul terreno del Pescara viene archiviato così. Con un punto pro capite che non accontenta nessuno