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AL CENTRO DI UN GRANDE PATTO CONCERTATIVO
“Occupazione e lavoro stabile si creano attraverso investimenti e infrastrutture,  sostenuti dalle risorse dei fondi strutturale europei. Le priorità per le nostre regioni restano la crescita e il lavoro” – così Leo Malandra ha aperto i lavori del Consiglio Generale della Cisl Abruzzo Molise, dopo aver ricordato la figura di un grande sindacalista come Pierre Carniti, recentemente scomparso.
Un pensiero è stato rivolto a Sergio Marchionne non appena appresa la notizia della sua scomparsa durante la relazione introduttiva da parte di Malandra.
La classe dirigente della Cisl abruzzese e molisana si è riunita, a Francavilla al Mare presso l’hotel Villa Maria, alla presenza di Luigi Sbarra, Segretario Generale Aggiunto della CISL Nazionale, per discutere della situazione nazionale e regionale e, in modo particolare,  approfondire il “Decreto Dignità”.
“La lotta alla precarietà è una risposta al disagio dei nostri giovani, ma deve essere accompagnata da scelte politiche responsabili strutturali e funzionali sulle politiche attive del lavoro. Il contratto di lavoro a tempo indeterminato deve essere sostenuto da misure fiscali e contributive di vantaggio, – commenta Leo Malandra al testo di legge in discussione alla Camera.
L’Abruzzo e il Molise stanno attraversando una debole crescita economica grazie agli sforzi del sistema produttivo delle grandi imprese  e alle loro scelte di continuare ad investire. La situazione si presenta più complicata: le limitate risorse disponibili nei bilanci regionali, il basso utilizzo dei Fondi Europei  (FSE-FERS) e nazionali (FSC), unito a scelte miopi e di basso profilo della politica, non adeguate a dare risposte coerenti, negli obiettivi e nei tempi, ad un piano armonico di sviluppo necessario ed ormai non più rinviabile, contribuiscono a delineare un quadro preoccupante, statico, abulico e che, al contrario, richiederebbe urgenti misure ed interventi organici di vasta portata.           
 “Purtroppo, – denuncia il Segretario della CISL Abruzzo e Molise -, quello che manca sono gli investimenti pubblici, nonostante i vari strumenti di programmazione:  Masterplan,  Patto per lo sviluppo, Aree di crisi complesse e non complesse, che non sono ancora operativi e cantierati.  Inoltre, i timidi segnali di ripresa del mercato del lavoro nelle Regioni sono collegati  all’aumento dei contratti a tempo determinato come ci segnalano i dati pubblicati dall’Inps sull’Osservatorio al Precariato. “Gli occupati sono tornati a salire, ma non  ai livelli pre-crisi del 2008. E’ un’occupazione, purtroppo, non di qualità e non stabile, soprattutto per la mancanza di incentivi, nazionali e regionali, che creerebbero posti di lavoro aggiuntivi a tempo indeterminato. Il lavoro era e resta un’emergenza ed una priorità” – continua Malandra.
La CISL per l’Abruzzo chiede, partendo dall’individuazione di alcune priorità, un concreto piano di fine legislatura che le porti a soluzione, attraverso più mirate azioni a sostegno dell’apparato industriale in termini di innovazione, ricerca, incentivi ad una occupazione di qualità, di rafforzamento delle PMI e dell’Artigianato che rappresenta, è bene ricordarlo, oltre l’85% del sistema produttivo regionale ed esprime oltre il 60% degli occupati. Il Molise, per molti aspetti ricalca luci ed ombre dei territori abruzzesi, ha bisogno di programmare un piano di sviluppo, possibilmente condiviso e non più rinviabile, con l’apertura di un tavolo permanente di confronto.     
Decreto Dignità, crescita e sviluppo, lavoro e welfare , contrattazione e rappresentanza , rilancio del sistema dei servizi a rete della Cisl . E un omaggio a Sergio Marchionne, deceduto oggi a Zurigo, “grande manager abruzzese che ha salvato e innovato la prima azienda italiana valorizzando  le relazioni industriali con un sindacato riformatore e anti-ideologico”. Questi i temi affrontati da Luigi Sbarra, Segretario Generale Aggiunto della Cisl, intervenuto per concludere il consiglio generale della Unione Sindacale  Interregionale Abruzzo Molise .  
In primo piano il Decreto estivo, al vaglio in queste ore in Commissione alla Camera. Articolato il giudizio sul provvedimento: “Nel testo ci sono aspetti positivi, come le norme anti-ludopatia, i vincoli per le imprese che delocalizzano, la riduzione dei rinnovi per i contratti a termine. Condividiamo il principio di ridurre la precarietà, ma l’incertezza si sconfigge soprattutto facendo un grande investimento sui contratti indeterminati, rendendo vantaggiosa la transizione a rapporto stabile. Per questo chiediamo l’introduzione del bonus fiscale e l’abbattimento del cuneo, con redistribuzione delle risorse sui lavoratori”. La Cisl chiede inoltre “di assegnare alla contrattazione aziendale la funzione di stabilire deroghe alle causali, mentre non ci convince invece il trattamento riservato al lavoro somministrato a termine, che viene associato al lavoro a tempo determinato”. Sbagliata la reintroduzione generalizzata e deregolamentata dei voucher in agricoltura, turismo ed enti  locali. I buoni lavoro hanno sempre nascosto lavoro nero e sfruttamento, negato diritti, sostituito tipologie contrattuali flessibili! Vanno limitati a piccoli lavori veramente occasionali, per le attività domestiche e familiari ma assolutamente contrastati in settori produttivi. Il punto fondamentale, resta però il bisogno di “generare nuova ricchezza ben distribuita, con una strategia di sviluppo che faccia leva sulla qualità del lavoro, sugli investimenti pubblici e privati, su infrastrutture e ricerca, sul riscatto di un Mezzogiorno ancora troppo trascurato”. E poi serve “una riforma fiscale che sgravi i redditi medio-bassi da lavoro e da pensione, e punti a rilanciare consumi e domanda aggregata”.
Anche in vista della prossima Legge di Stabilità, allora, ci vuole “un Patto sociale per la crescita e lo sviluppo, per il lavoro e la coesione nazionale! Una grande intesa condivisa  e concertata. La Cisl, con la sua proposta e insieme alle sue Categorie,  è pronta a fare la sua parte, consapevole anche dello straordinario ruolo coesivo giocato da una rappresentanza buona e verificata, oltre che dalla contrattazione nazionale e decentrata, come dimostrato dal Rapporto Ocsel-Cisl”.
Il sindacato confederale è “la più grande infrastruttura sociale sui territori: un presidio in presa diretta con le esigenze delle comunità, che vogliamo ulteriormente consolidare dando seguito alle linee emerse nella Conferenza dei Servizi. Vogliamo rafforzare questo network, renderlo sempre più vivo, dinamico e funzionale agli obiettivi associativi e organizzativi della Cisl. Perché il sistema servizi non è ‘altro’ dalla rappresentanza, ma suo necessario completamento”.
Il traguardo ultimo è quello della concertazione: “Solo attraverso un lavoro comune – ha concluso Sbarra – si possono costruire basi solide per un Paese, un Abruzzo e un Molise che vogliamo ritorni  a dare certezze alle nuove generazioni e a coloro che oggi vivono un forte disagio sociale. La partecipazione e la concertazione sono la strada per realizzare le riforme che servono e per recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella politica”.