Questa mattina c’è stata presentazione del nuovo allenatore del Francavilla Calcio, Paolo Rachini, e della nuova stagione calcistica 2018/2019. Inoltre è intervenuto anche il nuovo direttore sportivo, Paolo D’Ercole, ed il presidente Gilberto Candeloro che ha tracciato il punto su vari aspetti delicati facendo anche un appello alla piazza.
“Il calcio è un’opportunità per Francavilla questa è la seconda prova – ha sottolineato il presidente Gilberto Candeloro – è una città che vive di turismo e non ha industrie e il grande commercio, quindi o vive anche di calcio o torna in categorie più consone. Il mecenatismo nel calcio non funziona, funzionava il falso mecenatismo con tot palazzi e tot squadre di calcio, quindi è un atto che rovina la piazza, la fa collassare e poi si fa una fatica enorme a risorgere. Ho un progetto per il quale è necessario creare una filiera, in zona ci sono tre squadre con le quali si potrebbe creare una filiera, se non si fa questo sarà difficile attuare questo progetto perché è necessario l’appoggio di una società professionistica. Per quanto riguarda la questione stadio quello che abbiamo non è agibile, un ispettore ci ha detto quali sono i lavori da fare, il sindaco si è impegnato a farli per l’inizio del campionato, spero che ci si possa riuscire perché non potremmo fare neanche l’assegnazione dello stadio perché non è agibile. Invece per quanto riguarda la squadra abbiamo sicuramente l’ambizione di essere un’outsider, non credo che correremo molti rischi avendo dei giovani molto validi ed uno staff abituato a fare molto con poco, cìè da considerare che quest’anno ci saranno anche delle corazzate. Le collaborazioni con le altre squadre? Con Luciano Campitelli ho un grandissimo rapporto, ma abbiamo capito che al di la dell’amicizia e della stima reciproca il presidente lo deve fare o uno o l’altro. Sebastiano invece è una nebulosa capace di gestire benissimo le sue cose”.
“Per me è una sfida bellissima – ha affermato il nuovo direttore sportivo del Francavilla, Paolo D’Ercole – continuo un percorso che ho inizito tre anni fa con l’Angolana, poi sono stato chiamato quest’anno per una start up dell’azienda in quanto non c’era nessuno, avevano fiducia in me dato i miei trascorsi al Pescara, ero stato contattato un mese prima con il vecchio ds Francesco Marino con cui ho un ottimo rapporto per fare il direttore sportivo a Francavilla, poi ho fatto un’altra cosa sempre qui. In questo momento, essendo solo, sento il peso di questa cosa ma è una bellissima sfida. Penso che la squadra sia stata costruita per dare equilibrio ai vari reparti, il campo sarà giudice ma io ho estrema fiducia del mister, ho lavorato due anni con lui, so che sa far giocare bene le squadre, però sono i ragazzi ad andare in campo, io posso solo soffrire da fuori, non posso fare nient’altro. Quando è andato via Iervese il presidente mi ha chiesto di informarmi sul mister, gli piaceva come faceva giocare la sua squadra e lo abbiamo contattato. Io sono contento perché so con chi lavoro, una persona seria che lavora molto bene sul campo e si sa fare apprezzare dai ragazzi, questo è molto importante, adesso bisogna creare l’amalgama. Nel prossimo campionato ci saranno delle squadre di serie B che retrocedono nella nostra categoria, io la vedo difficile puntare alla vittoria del campionato, cerchiamo anche di fare un punto in meno ma di raggiungere l’obiettivo, non è una questione di punteggio, dobbiamo fare bene con le giuste spese”.
“Le ambizioni di Paolo Rachini e della società sono le stesse – ha esordito il nuovo tecnico – e cioè di fare un campionato importante. Penso che ci siamo mossi bene sul mercato, abbiamo fatto acquisti di spessore, quindi è normale che l’obiettivo principale è di migliorare quello che è stato fatto lo scorso anno. È stato fatto un buon lavoro con una classifica importante, quindi quello che si chiede a Rachini è di fare di più dell’anno scorso. Il presidente è ambizioso, io non lo conoscevo, sicuramente è una persona squisita, già dal primo incontro mi ha fatto capire che voleva fare bene metterò tutto me stesso per accontentare lui, la piazza e i tifosi perché alla fine bisogna coinvolgere anche loro facendo prestazioni importanti, giocando bene a calcio e facendo i risultati. Da giocatore ho fatto cinque anni a Francavilla, sono stati meravigliosi e mi hanno fatto conoscere come calciatore, ricordo il presidente Luciani che credeva tantissimo in me, poi da lì è iniziata una bella cavalcata che mi ha dato la possibilità di crescere come calciatore e di fare quello che ho fatto. La rosa che ho a disposizione con gli ultimi acquisti per il momento è al completo, manca qualcosina a livello di under, però cercheremo di chiudere qualche altra operazione. Con le squadre che vengono dalla B sarà dura ma vedo il lato mezzo pieno del bicchiere perché sicuramente sarà uno stimolo per me, per tutta la squadra e per la gente che ci verrà a vedere. Poi in campo si deve sempre giocare la partita, o Bari o Cesena parliamo di realtà super importanti, quindi cambia poco, è importante l’atteggiamento con cui calerà la mia squadra in campo”.
Paul Pett