Aveva escogitato un sistema di frode per evitare il pagamento dei contributi assistenziali e, con la complicita’ di alcuni dipendenti, simulava licenziamenti per garantirsi anche le indennita’ di disoccupazione. A scoprire la frode sono stati i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Lanciano i quali hanno scovato uno studio professionale della Val di Sangro, condotto da un noto consulente del lavoro. Il sistema ideato consisteva in falsi rapporti di lavoro subordinato che garantivano, al loro decadimento, l’ottenimento dell’indennita’ di disoccupazione. Per assicurarsi un risparmio indebito, il professionista aveva fatto cessare preliminarmente il rapporto di lavoro dei propri dipendenti tramite dimissioni in modo da omettere il pagamento all’Inps i dovuti contributi. A distanza di pochi giorni venivano poi stipulate assunzioni fittizie in altre societa’ affidate al consulente del lavoro, cui seguivano, a distanza di settimane, licenziamenti che garantivano il godimento della prevista indennita’ di disoccupazione erogata dall’Inps. Le persone, in pratica, non si erano mai spostate dal luogo di lavoro originario e i titolari delle altre societa’ coinvolte, estranee ai fatti, non sapevano di aver avuto alle dipendenze altra forza lavoro. Il volume della frode, con conseguente danno patrimoniale per le casse dello Stato, ammonta complessivamente a 5.405,17 euro di contributi e 22.589,70 euro di indebita fruizione dell’indennita’ di disoccupazione. Sette i soggetti denunciati per truffa. Sequestrati un’autovettura e le somme depositate presso vari istituti di credito.