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Oltre la meta’ dei ragazzi italiani tra gli 11 e i 17 anni e’ stata vittima di atti di bullismo e le ragazze vengono prese di mira piu’ spesso dei maschi. Il fenomeno e’ piu’ frequente tra chi ha pochi amici. La migliore cosa da fare per difendersi e’ sicuramente parlare e, prima di tutto, parlare con i genitori. E’ quanto si legge nel Rapporto Italia dell’Eurispes che cita lo studio Istat ‘Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi’. I dati evidenziano che nel 19,8% dei casi gli atti di violenza si sono verificati piu’ volte in un mese, per il 9,1% la cadenza e’ stata settimanale. La fascia d’eta’ piu’ bersagliata e’ quella tra gli 11 e i 13 anni: i piu’ piccoli infatti sono stati bullizzati ‘qualche volta a settimana’ nell’11,3% dei casi e ‘una o piu’ volte al mese’ nell’11,2%, a fronte del 7,6% e del 10,3% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni. Ad essere piu’ spesso vittime di violenza sono gli adolescenti che non hanno una vita sociale intensa: il 48,8% dei ragazzi che quotidianamente incontra i propri amici ha dichiarato di non avere mai subito atti vessatori, dato che scende al 42,7% tra chi invece frequenta meno i coetanei. Come difendersi? La capacita’ di riconoscere “l’Altro” come persona dotata di valori e di pari dignita’ e’ un presupposto fondamentale attraverso cui poter stabilire relazioni significative e raggiungere una comunicazione efficace. Di primaria importanza, inoltre, e’ l’inserimento in un gruppo, luogo di confronto e rispecchiamento di se’: in tal senso, risulta importante facilitare la strutturazione di un gruppo coeso, il cui funzionamento consente il superamento delle normali conflittualita’, nel rispetto delle differenze. Si tratta di obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili attraverso un lavoro che ha come fondamento un processo di sensibilizzazione. A partire dal contesto extrascolastico nel quale, come e’ noto, i ragazzi trascorrono molto tempo, e con l’auspicio di coinvolgere nel progetto successivamente anche il mondo scolastico del territorio, va elaborato uno progetto il piu’ possibile completo ed efficace, strutturato in varie fasi e capace di trasmettere anche una maggiore consapevolezza dell’importanza delle regole e dei valori che l’attivita’ ludico-sportiva puo’ trasmettere. Tale attivita’ e’ infatti riconosciuta come efficace strumento culturale, educativo, e di socializzazione, funzionale a contrastare fenomeni di disagio, soprattutto nelle nuove generazioni. Alla luce di tutto questo, per sensibilizzare e favorire l’elaborazione di un simile processo, il Movimento 5 Stelle – fa sapere il consigliere comunale di Pescara Massimiliano Di Pillo – ha organizzato un evento coinvolgente, ideato per aiutare i partecipanti a riflettere su questa delicata tematica. L’evento, dal titolo “Un calcio al bullismo”, avra’ luogo domenica 17 giugno dalle ore 9.00 alle ore 17.00 presso lo stabilimento Hawaii di Pescara. Simpatizzanti, attivisti, parlamentari, senatori e rappresentanti dei vari gruppi del M5s di tutta la regione Abruzzo si sfideranno in un torneo di calcetto per testimoniare attraverso lo sport come tutte le diversita’ possano sposarsi e convivere in perfetta armonia.