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È stata approvata questa mattina in Consiglio regionale la legge sulla doppia preferenza di genere che di fatto garantisce in Abruzzo l’adeguamento alla normativa nazionale sull’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali (L.20/2016).

“Mi sembra quasi un sogno” ha commentato entusiasta per il grande risultato raggiunto l’assessore alle Politiche Sociali, Marinella Sclocco. “Dopo 6 anni dalla presentazione della mia legge sulla doppia preferenza di genere e dopo i tanti rinvii, finalmente oggi l’Abruzzo si è adeguato alla normativa nazionale vincendo una grande battaglia di civiltà. Il mondo femminile – ha spiegato la Sclocco – vive da sempre in un’eterna lotta: quella per ottenere gli stessi diritti degli uomini. E per quanto reputi antipatico e perfino svilente per una società parlare di quote e preferenze di genere – incalza l’assessore – la legge sulla doppia preferenza certamente aiuta e aiuterà a promuovere il principio delle pari opportunità. È pacifico, a livello nazionale ed europeo, che l’introduzione di tali strumenti elettorali accresce la presenza delle donne nelle Istituzioni sino al 30%, e questo non può essere che un successo democratico e rappresentativo. In questi anni – continua la Sclocco – supportare questa causa è stato per me uno stimolo, non solo per sconfiggere i datati stereotipi che si attribuiscono alle donne, ma perché è interesse collettivo costruire una società lungimirante e capace di salvaguardare i diritti e l’uguaglianza sostanziale dei cittadini. Approvando questa misura – aggiunge l’assessore alle Politiche Sociali – garantiamo l’eguaglianza e l’equilibrio nei meccanismi rappresentativi e non posso che esserne orgogliosa”.

L’Abruzzo era in un ritardo clamoroso nel conformarsi alla norma nazionale, basti pensare che sono passati quasi 10 anni dalla prima introduzione di questa misura (Campania nel 2009 ndr). Tutte le Democrazie mature si sono dotate di strumenti idonei a perseguire l’obiettivo dell’equilibrio rappresentativo: una battaglia trasversale, un dovere da perseguire, che continua ad appartenere ancora a ciascuno di noi, proprio perché la Costituzione ci affida il compito di rimuovere gli ostacoli alla piena parità tra uomini e donne.  

“Questo risultato – ha concluso la Sclocco – è il frutto di una grande determinazione, che è poi la grande qualità comune a tutte le donne, e ora bisogna continuare ad impegnarsi per l’emancipazione della nostra società. La doppia preferenza di genere inciderà sulla qualità delle istituzioni e sul dibattito in merito a questioni che investono direttamente le donne con ricadute culturali, sociali, economiche rilevanti e strategiche per il benessere futuro del nostro territorio”. 

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