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Una proposta di legge per il recupero e il reimpiego dei medicinali inutilizzati in corso di validità con il fine di abbattere la spesa farmaceutica sostenuta da Regione Abruzzo. In Italia la spesa farmaceutica complessiva, pubblica e privata, si aggira intorno ai 30 miliardi/anno di Euro di cui circa 15 miliardi rappresentano i farmaci di fascia A, rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale. L’incidenza dei farmaci sprecati e non riutilizzati in Italia è stimata intorno ai 2 miliardi di euro ogni anno, circa il 7% della spesa totale.

In Regione Abruzzo la spesa per i farmaci di fascia “A” ammonta a 274 milioni di Euro. Si tratta di oltre 9.000 tipologie di farmaci, riportati negli elenchi stilati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), tra i quali i più comuni antibiotici, antinfiammatori, cardiovascolari, antidepressivi. Secondo l’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali nel corso dell’anno 2016 Regione Abruzzo ha fatto registrare una spesa farmaceutica convenzionata di classe A-SSN pro capite pari a €204,46, ben superiore alla media nazionale che si attesta intorno a €175,25.

La proposta di legge del M5S, a firma del consigliere regionale Sara Marcozzi, presentata questa mattina in conferenza stampa nella Sala D’Ascanio del Palazzo del Consiglio regionale a Pescara, mira ad abbattere proprio questi sprechi prevedendo la possibilità per il cittadino di donare i medicinali acquistati e non utilizzati, contribuendo a far risparmiare la Regione contenendo la spesa farmaceutica e, allo stesso tempo, istituendo una filiera socio assistenziale che tuteli la salute degli abruzzesi e protegga l’ambiente dai rifiuti medicinali. Senza contare l’ulteriore effetto positivo di contrasto alla corruzione e prevenzione dal racket del mercato nero di farmaci e medicinali.

“Tutti noi cittadini” afferma Sara Marcozzi “ci troviamo spesso in possesso di farmaci inutilizzati, questa eventualità può presentarsi in tutti i casi in cui il medico curante ha ritenuto necessario variare una terapia già prescritta a causa dell’inefficacia di quella somministrata oppure per il sopraggiungere di effetti collaterali intervenuti a danno del paziente, fino ad arrivare ai casi di ricovero o decesso dello stesso. Questi farmaci finiscono generalmente nell’immondizia provocando danni ambientali e dando origine ad uno sperpero che invece può essere contrastato”.

La possibilità viene suggerita dall’Unione Europea, con le Direttive 2001/83/CE del 6 novembre 2001 e 2003/94/CE dell’8 ottobre 2003. Tali disposizioni sono state recepite dal Governo nazionale con il decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219 e, in particolare, con l’articolo 157 dove sono individuate le modalità che rendono possibile l’utilizzazione di medicinali non utilizzati, correttamente conservati e in corso di validità.

Altre regioni hanno già dato attuazione al decreto 219, in particolare Regione Veneto in cui i primi due anni di sperimentazione dei progetti pilota della raccolta e del riuso hanno portato risparmi ingenti per le casse della Regione. Spiega Marcozzi “A Vicenza, a fronte di una spesa annua di 100 milioni (per i farmaci di fascia “A” rimborsati dal SSN) il risparmio annuo è di circa 135.000 euro l’anno. Solo a Verona, in meno di 2 anni sono state donate e raccolte circa 17.000 confezioni per un valore di 230.000 euro. Sulla base delle esperienze delle altre regioni, possiamo stimare anche per l’Abruzzo un risparmio medio annuo in una forbice che va dallo 0,05%, nella fase iniziale, fino ad arrivare a regime all’1% del totale della spesa, dunque un risparmio annuo che va da un minimo di 137mila fino a 2,7 milioni di euro”.

“Questi sono i tagli di cui la sanità ha bisogno” conclude Sara Marcozzi “In attesa dell’approvazione di una legge nazionale sull’utilizzo e la vendita dei farmaci monodose, che abbatterebbe i 2 miliardi di sprechi, riteniamo che questo progetto di legge rappresenti il primo e non più rinviabile passo avanti per la nostra regione in termini di tutela della salute e dell’ambiente, contenimento della spesa e civiltà. Pertanto ci auguriamo che venga approvato il prima possibile”.