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“Oggi i ragazzi hanno un dovere: quello di aggredire la vita, di ‘mangiarsi’ il mondo, superando le difficoltà, gli imprevisti, le possibili ingiustizie che aiutano a crescere, a maturare, sapendo che,  alla fine del percorso, la meritocrazia premia sempre. L’ho vissuto sulla mia pelle, ho conosciuto le cadute, ma anche le riprese, imparando a ricominciare sempre da zero”. Sono le parole con cui l’attore e showman Federico Perrotta oggi ha accolto i 21 studenti del Progetto PON promosso dall’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara. Presenti la dirigente dell’Istituto Alberghiero Alessandra Di Pietro, e le insegnanti responsabili del Progetto, Giuseppina Fusco, Grazia Coccia e Cristiana De Martinis.

“Lo scorso gennaio – ha ricordato la dirigente Di Pietro – nell’Istituto Alberghiero sono partiti i progetti Pon per la promozione delle attività extradidattiche straordinarie, ospitate nella scuola nelle ore pomeridiane e rivolte agli studenti del biennio, con l’obiettivo di dare loro l’occasione per conoscere meglio le mille opportunità offerte dalla nostra scuola sotto il profilo conoscitivo, formativo, didattico e sociale, in attesa di scegliere il proprio indirizzo di studio e soprattutto la propria professione del futuro. Uno dei progetti PON, ‘A scuola di scrittura, Giornalisti si diventa’ è rivolto al settore del giornalismo, per dimostrare ai nostri studenti che è fondamentale curare non solo la formazione laboratoriale, ma anche quella più nozionistica perché uno dei possibili sbocchi professionali. In questi mesi i nostri ragazzi hanno partecipato, proprio in veste di cronisti, a diversi incontri e momenti di confronto, compresa una visita alla redazione di Pescara del quotidiano ‘Il Centro’, esperienze che dovranno portare, infine, alla realizzazione del numero zero della ‘Gazzetta dell’Ipssar’. Tra gli step del Progetto Pon erano previsti anche due incontri-intervista a personaggi di fama scelti dagli studenti stessi”.

“La prima sensazione che ho avvertito entrando oggi nella vostra sede – ha detto l’attore Federico Perrotta rispondendo alle domande dei ragazzi – è stata quella di trovarmi nella scuola dell’accoglienza, una scuola che vi garantisce una marcia in più, una possibilità in più per entrare nel mondo del lavoro perché sono convinto che l’Italia e l’Abruzzo hanno proprio nell’enogastronomia l’asso nella manica, quella peculiarità che permetterà loro di risollevarsi dalla crisi. Per riuscirci è però importante che ciascuno individui la propria unicità, ciò che ci rende speciali. I personaggi che oggi spopolano sul web, o nei reality, non sono unici, non hanno delle specificità. Uno studente di Torrevecchia Teatina che si è aggiudicato, unico italiano su 28 vincitori, una borsa di studio da 100mila dollari ha una sua specialità. Per questo dico ai ragazzi di mettere insieme i tanti ingredienti, di ‘cucinare’ il mondo e poi di servirsi”. L’attore Perrotta, sottoposto alle domande dei ragazzi, ha poi raccontato se stesso: “Ho iniziato facendo le imitazioni dei miei insegnanti e facendole ‘pesantemente’ dinanzi a loro. Quello era un modo per aggredire la vita. Il primo ad aver capito la professione che avrei scelto è stato mio padre che, vedendomi fare lo showman nel negozio di bomboniere di famiglia, mi disse di andare a Roma, di ricominciare daccapo e di provare a volare alto. Io c’ho creduto, ma è stato difficilissimo entrare nella grande macchina televisiva dello show business e ogni volta è difficile rientrarci, specie se sei un ragazzo che arriva da San Martino di Chieti Scalo con, tra le mani, i sogni di quando, ragazzino, guardavi il Bagaglino in televisione il sabato sera. Quando ho chiesto ai miei miti, come Oreste Lionello, come potevo entrare al Bagaglino, mi hanno tutti risposto di ‘studiare tanto’. E io l’ho fatto, studiando con Pino Insegno nell’Accademia di recitazione di Corrado Pani, arrivando sul palco, il luogo dove dimentichi tutto, le bollette da pagare, le tristezze, le liti con qualcuno, ed entri nella magia. Oggi – ha proseguito Perrotta – mi piacerebbe lavorare con Luca Marinelli, e con Michele Placido regista, ma se fosse possibile, mi piacerebbe anche farmi una chiacchierata con Gino Bramieri, Corrado e Raimondo Vianello, mostri sacri dello spettacolo italiano. Apprezzo Sorrentino, ma gli preferisco Virzì”. Infine le rivelazioni del Perrotta più intimo: “Il mio punto di riferimento è la famiglia, mio padre continua a essere il mio faro guida, come mia madre, e poi mia moglie Valentina Olla, che mi fa mangiare le verdure, e mia figlia Vittoria. Se non avessi fatto l’attore, avrei sicuramente fatto l’insegnante, perché trovo straordinario parlare con i ragazzi, poter loro trasmettere qualcosa della tua esperienza. Infine, sto imparando a cucinare: ho cominciato per caso, dopo il terremoto di Amatrice, conoscendo il proprietario dell’Hotel Roma, che durante un cooking show di solidarietà, mi ha insegnato a cucinare l’amatriciana”. “Per il nostro Istituto – ha aggiunto in conclusione la dirigente Di Pietro – la giornata odierna ha rappresentato un altro momento clou di un maggio caratterizzato da grandi eventi che spaziano dalla cucina alla cultura, da momenti legati a tema della legalità all’incontro con scrittori di assoluto rilievo, occasioni di riflessione che offriamo ai nostri studenti per far loro comprendere come sia importante crearsi un bagaglio culturale ampio, variegato, capace di spaziare in ogni campo del nostro vivere per meglio affrontare il mondo all’esterno delle aule scolastiche”.