Non daremo sponda alle strumentalizzazioni delle opposizioni in consiglio regionale, ma è arrivato il momento di ribadire con la massima chiarezza che, per Art. 1 MDP, occorre immediatamente porre fine alle ambiguità sul governo della Regione, sulla sua maggioranza e su un programma di fine mandato evocato da tutti ma di cui sembra essersi persa traccia negli ultimi giorni. Il senso di responsabilità che abbiamo sempre ampiamente dimostrato nei confronti della maggioranza non può entrare in contraddizione con il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti dei cittadini abruzzesi, dei loro problemi e delle loro attese. Il risultato elettorale del 4 marzo è stato l’ultimo chiarissimo segnale che qualcuno continua ad ignorare, un risultato certo molto negativo per il centrosinistra in tutta Italia ma che in Abruzzo ha assunto i contorni di una disfatta. Ha pesato infatti, nel giudizio degli elettori abruzzesi, anche una valutazione sullo stato di salute del governo regionale e su una conduzione accentratrice del Presidente della Giunta che ha causato tante incomprensione e diversi ritardi della macchina amministrativa, oltre a un profondo scollamento della maggioranza che non ci ha finora consentito di raggiungere risultati che pure erano a portata di mano.
Per questo avevamo proposto alle forze politiche di centrosinistra di siglare un patto di fine legislatura che prevedesse a un deciso cambio di rotta, nei metodi e nelle priorità , all’insegna di una piena collegialità delle scelte, superando la logica dell’uomo solo al comando. Ciò non è avvenuto ed anzi si continua ad operare in assoluta continuità come se nulla fosse successo, come se nulla ci sia da correggere.
Non si tratta di rinnegare tutto ciò che è stato costruito, di cui anzi rivendichiamo alcuni importanti risultati concreti ottenuti, a cominciare da quelli conseguiti grazie al nostro lavoro sul sociale (dall’ innovativo Piano Sociale sino ai risultati ottenuti sul diritto allo studio, dalle politiche per l’integrazione e dei servizi alla persona a quelle sulle pari opportunità) e sull’ambiente, colmando lacune che per anni hanno penalizzato l’Abruzzo (dall’adeguamento del Piano rifiuti al nuovo Piano Cave). Ma poiché non siamo tra quelli che pensano che siano gli elettori a non capire o a sbagliare, è evidente che occorre provare a ricostruire una sintonia con i cittadini abruzzesi, con meno chiacchiere e voli pindarici e più attenzione ed azioni concrete soprattutto su lavoro, servizi e sanità. Abbiamo più volte chiesto con spirito costruttivo maggiore collegialità nelle decisioni da prendere, ma purtroppo occorre constatare che invece si continua ad agire sempre nello stesso modo. Riteniamo pertanto che la misura sia colma, e che in assenza di chiari segni di cambiamento e discontinuità Art.1-MDP debba ritenere la sua esperienza in maggioranza e nella Giunta regionale conclusa. Oltre alle questioni di metodo torniamo a proporre alla maggioranza la seguente piattaforma che contiene, solo per titoli, i temi più rilevanti dell’agenda politica e che sono il frutto anche del lavoro dei tavoli di riprogrammazione organizzati negli ultimi giorni: maggiore attenzione alle politiche sociali, un cambio di rotta totale nella spesa dei fondi per la formazione e l’occupazione, il rilancio delle politiche attive sul lavoro, l’assunzione di personale medico e paramedico nella sanità pubblica in modo da riempire gli attuali drammatici vuoti in organico, un piano per la riduzione significativa delle liste di attesa , l’immediata abolizione del super-ticket, la revisione di quanto deciso in merito ai servizi minimi per quanto riguarda il trasporto pubblico regionale, l’accelerazione delle attività per la ricostruzione post sisma 2016/2017 completando la struttura tecnica e funzionale con una adeguata dotazione di risorse umane e strumentali, le risorse per far partire il Piano energetico ambientale regionale.
Nel ribadire che queste sono le condizioni minime per la nostra permanenza nell’esecutivo, attendiamo una immediata e chiara presa di posizione da parte del Pd, del suo segretario Rapino e del vicepresidente Lolli, che dovrà guidare ed essere garante di questa nuova fase, per sapere se le condizioni politico-amministrative poste, e che negli incontri avuti sembravano da loro condivise, siano oggi ancora percorribili. Il ” tirare a campare” è l’ultima cosa che ci interessa e che soprattutto serve all’Abruzzo e, se così fosse, noi non ne saremo complici.