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“Il Protocollo d’intesa che la Lilt ha oggi stipulato con l’Agenzia Regionale Sanitaria abruzzese è l’ultimo tassello di un percorso cominciato nel 2016 con il Miur e con il Coni, è il riconoscimento regionale che va a sacramentare le attività da svolgere nel campo della prevenzione primaria. Da oggi la Lilt Abruzzo è entrata formalmente nella Commissione Oncologica regionale, che significherà anche poter predisporre progetti specifici che potranno essere estrapolati e spinti sui vari territori”. Lo ha detto il Presidente della Lilt – Lega Italiana Lotta contro i Tumori –Sezione Pescara, il professor Marco Lombardo, Coordinatore della Lilt Abruzzo nel corso della conferenza stampa convocata per siglare il Protocollo d’intesa con l’Agenzia Sanitaria Regionale per lo Sviluppo di programmi per la promozione di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute e la prevenzione di fattori di rischio comportamentali delle malattie oncologiche e cronico-degenerative. Presenti il Direttore dell’ASR Alfonso Mascitelli, l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, il Presidente Nazionale della Lilt, il professor Francesco Schittulli, il Responsabile Lilt Italia Centrale, il dottor Domenico Francesco Rivelli – Presidente Lilt Bologna, il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco e il Responsabile scientifico e collaboratore della Lilt Nazionale, il dottor Manzoli.

“Il Protocollo odierno – ha detto il Direttore Mascitelli – certifica l’importanza di una compartecipazione di tutte le componenti del sistema sociale per rendere efficace ed efficiente una buona prevenzione. Come Agenzia Sanitaria regionale abbiamo voluto sottoscrivere il Protocollo perché credo che la prevenzione primaria non sia un unicum, ma si trascina dietro la prevenzione secondaria e terziaria, che sono le altre due grandi sfide su cui stiamo lavorando e anche il Ministero della Salute ha riconosciuto la validità e gli importanti risultati conseguiti dalla nostra Regione. Infine c’è necessità di interventi mirati, di articolare una strategia che individui ruoli e competenze con personalità da mettere in campo”. “Nella prevenzione abbiamo cercato di seguire un filo logico e abbiamo iniziato il nostro percorso dal 2016 – ha detto il professor Lombardo -. In particolare nella prevenzione primaria, ovvero nella divulgazione delle buone prassi per condurre stili di vita sani e corretti, con un’alimentazione adeguata, il movimento fisico e il contrasto a malattie virali, abbiamo istituito un Protocollo denominato ‘Sistema Salute – Sistema prevenzione Oncologica’, che abbiamo portato in decine di scuole per formare giovani che siano, essi stessi, operatori della prevenzione primaria e secondaria. Negli anni abbiamo coinvolto la Coldiretti, il Centro Servizi per il Volontariato, per il quale ora stiamo formando 8 ragazzi, e poi abbiamo mirato ai Protocolli d’intesa istituzionali, col Miur, con il Coni e oggi il terzo con l’ASR che ci apre all’attività scientifica”. Il Protocollo odierno stipulato con l’ASR prende spunto dalle ultime ricerche secondo le quali solo con la prevenzione primaria si potrebbe abbattere l’incidenza dei tumori del 40 per cento entro i prossimi 10 anni. “In tal senso – ha aggiunto il professor Lombardo – gli ultimi dati diffusi proprio dall’Asr, sono preoccupanti: l’Abruzzo detiene la ‘maglia nera’ nella prevenzione, solo il 22,4 per cento della popolazione abruzzese fa effettivamente prevenzione, una percentuale troppo bassa per un Abruzzo che nel 2017 ha registrato 7.824 nuovi casi di tumore, la percentuale più alta riguarda il tumore del colon-retto, seguito dal tumore alla mammella, al polmone e alla prostrata. Nei giovani abruzzesi è del 14 per cento l’incidenza del tumore al testicolo, una percentuale molto alta, seguito dal melanoma. Senza dimenticare le conseguenze delle infezioni croniche: in Abruzzo si continua a mangiare troppo e male e il 36 per cento della popolazione è in sovrappeso, così come lo è il 20 per cento dei bambini che diventeranno malati di patologie degenerative come quelle cardiache, ipertensive, insufficienza respiratoria. Ecco allora la necessità di istituzionalizzare un partneriato che avrà l’obiettivo di sviluppare e migliorare le attività svolte nel campo della prevenzione oncologica primaria, avviando strategie per promuovere e sostenere lo sviluppo su tutto il territorio regionale di programmi intersettoriali, efficaci e finalizzati alla promozione di stili di vita sani. Quattro le azioni da mettere in campo: valorizzare e diffondere la cultura della promozione della salute; intervenire sul territorio a supporto delle campagne di screening regionali e delle Asl provinciali; supportare tutte le iniziative regionali nell’ambito della prevenzione terziaria; e, infine, formare nuovi volontari attraverso figure di riferimento come medici, specialisti, nutrizionisti o psicologi, partecipando attivamente a tutte le reti di prevenzione oncologica al fine di realizzare progetti di ricerca”. L’Agenzia regionale si impegnerà, a sua volta, a promuovere la conoscenza delle opportunità di supporto allo sviluppo di programmi regionali di promozione della salute e di prevenzione. “Appena ieri – ha detto il Presidente Nazionale Lilt Schittulli – abbiamo sottoscritto un Protocollo con l’Anci che impegna la Lilt a lavorare con tutti gli 8mila sindaci italiani nella progettazione di campagne di prevenzione per la lotta contro il cancro. Martedì prossimo stipuleremo un altro Protocollo con il Ministero di Grazia e Giustizia con cui la Lilt si carica di poter dare accesso a chi è in sofferenza giudiziaria tramite un servizio civile nei nostri ambulatori. Questo dimostra come la Lilt sia oggi un punto di riferimento per Istituzioni e cittadini e oggi abbiamo il dovere di divulgare la prevenzione come metodo di vita. Attualmente riusciamo a curare solo il 62 per cento dei tumori perché le persone arrivano ancora tardi alla diagnosi, mentre i tumori millimetrici sono guaribili. Ora dovremo sviluppare anche progetti per chi ha già vissuto l’esperienza del cancro, 3milioni 700mila italiani che diventeranno 5milioni nel 2020”. “Come Provincia – ha detto il Presidente Di Marco – intendiamo coinvolgere tutti i consiglieri comunali e provinciali eletti nelle campagne di sensibilizzazione perché sono personalmente testimone di come la prevenzione possa salvare una vita”. “Oggi sugelliamo l’alleanza tra Istituzioni, Associazioni, Operatori e cittadini sul tema della salute – ha commentato l’assessore Paolucci -. Il ruolo principale nel Protocollo odierno è svolto dai cittadini perché la prevenzione primaria parla di stili di vita che rendono protagonisti gli abruzzesi tutti”.