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Nel corso della costante attività ispettiva lungo la filiera della pesca, i militari della Sezione Polizia Marittima e Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Pescara hanno rinvenuto all’interno della cucina e di uno scantinato attiguo di un ristorante di Silvi Marina un notevole quantitativo di pesce congelato di varie specie pregiate, privo di qualsiasi documento che ne attestasse la tracciabilità e quindi di dubbia provenienza e 60 chilogrammi di vongole (chamelea gallina), confezionati in sei sacchi, non tracciate da documentazione e prive del bollo sanitario.

Il prodotto, in particolare spiedini di pesce, triglie, scampi, tranci di tonno, gamberi, branzini, polpi, orate, preparati di pesce vari e pescato di altro genere, per un totale di circa 70 chilogrammi sono stati rivenuti congelati senza il rispetto delle normative vigenti e senza documentazione di provenienza, pertanto sono stati posti sotto sequestro e sigillati in coordinamento con i veterinari della ASL di Teramo per le successive verifiche igienico sanitarie generali da parte del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, allertato in seguito alla riscontrata gravità delle violazioni.

All’interno del ristorante era presente, inoltre, un acquario che conteneva un astice vivo nella vasca principale e diversi tipi di molluschi bivalvi, quali ostriche, cozze e noci di mare in vasche secondarie, in precarie condizioni igieniche. Vigendo, in ogni caso, il divieto di immettere e detenere in acqua i molluschi, questi, circa 20 chilogrammi di prodotto, venivano rimossi e posti anch’essi sotto sequestro, unitamente ai sacchi di vongole.

Nel corso dell’ispezione i militari esaminavano i menù presenti in sala a disposizione degli avventori ed si procedeva nei confronti del titolare dell’esercizio commerciale ad una denuncia per “Frode nell’esercizio in commercio, ai sensi dell’art. 515 del Codice Penale, poiché non era riportata la dicitura per cui in assenza di prodotto ittico fresco può essere somministrato ai clienti del prodotto congelato. Dei reati riscontrati si informava l’autorità giudiziaria.

Anche nel porto di Giulianova continua l’azione di repressione alla pesca oltre i limiti consentiti fi molluschi bivalvi e di contrasto alla pesca illegale. In una settimana sono stati elevate 5 sanzioni amministrative, per un valore complessivo di €14.500 e sequestri di 900 mt di rete da posta da Imbrocco, 6 Nasse e 388 Kg di vongole, fa parte del personale militare di terra e di quello imbarcato dell’unità navale A77.

“L’attività di Polizia Marittima non conosce tregua -riferiscono dalla Direzione Marittima- e viene rafforzata nei giorni festivi o nei periodi di lunghi “ponti” quando si presuppone un aumento di richiesta di prodotto ittico, per garantire sempre un ottima qualità del pesce che viene consumato nei ristoranti o acquistato negli esercizi commerciali”.

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