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E’ arrivato nella sede pescarese del Consiglio regionale e ha trovato il suo ufficio chiuso a chiave. Protagonista della vicenda e’ l’ex assessore Donato Di Matteo che, davanti alla porta sbarrata, ha minacciato di chiamare i carabinieri. Un collaboratore della segreteria del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha allora riaperto gli uffici, consentendo a Di Matteo di liberare i locali e traslocare. “Questa mattina – dice Di Matteo, assessore dimissionario e ora consigliere regionale – ho trovato questa brutta sorpresa, che rasenta il reato di sequestro di atti personali. Mi hanno riferito che – aggiunge – il presidente e’ venuto personalmente a prendere le chiavi, chiudendo le stanze del mio ufficio. Va detto – sottolinea – che avevo concordato che questa sera avrei provveduto a liberare gli uffici, lasciando i locali del quarto piano per trasferirmi al quinto. Quanto accaduto questa mattina – sostiene Di Matteo – e’ grave. Sono stato sfrattato dal proprietario della Regione Abruzzo. Il mio prossimo atto – conclude – sara’ quello di votare la decadenza di D’Alfonso che non puo’ giocare con le istituzioni”.