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La Corte di Assise d’Appello dell’Aquila ha confermato l’ergastolo per Mirko Giancaterino, 39 anni, accusato dell’omicidio di Gabriele Giammarino, 80 anni, ex maresciallo dell’areonautica, trovato morto il 13 settembre 2015 nella sua abitazione di via Bernardo Castiglione, a Penne. A ricorrere contro il verdetto emesso un anno fa, in primo grado, dalla Corte d’Assise di Chieti e’ stato il difensore di Giancaterino, l’avvocato Melania Navelli, per ottenere una nuova istruttoria dibattimentale per l’assoluzione o, almeno, la rideterminazione della pena. La Corte aquilana, presieduta dal giudice Luigi Catelli (a latere De Matteis), ha invece confermato il carcere a vita per l’imputato. Anche il pg aveva chiesto la conferma della condanna emessa dai giudici teatini. Seconda l’accusa, Giancaterino, quella domenica di meta’ settembre entro’ nell’abitazione e infieri’ lungamente sul pensionato, 80enne, colpendolo con pugni e ben 26 coltellate. L’imputato, accusato di omicidio volontario con l’aggravante della crudelta’ e di incendio doloso, era presente in aula e ha rilasciato una dichiarazione spontanea, ribadendo la sua innocenza. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro il 15 luglio prossimo. La difesa ha annunciato che fara’ ricorso in Cassazione. “C’e’ stata – sostiene l’avvocato Navelli – una violazione dei diritti di difesa. Tutte le richieste istruttorie proposte dalla difesa non sono state ammesse. E’ stato un processo basato sulle carte processuali e non sulle prove”. Le parti civili, la sorella della vittima, Pasqualina Giammarino, e i due nipoti dell’ex maresciallo, sono state rappresentate dall’avvocato Federico Squartecchia.