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Da domenica scorsa le pompe di sollevamento del cantiere allestito sulla spiaggia della riviera sud di Pescara stanno scaricando nel mare litri e litri di acqua rossastra. Stamane, a fronte del silenzio delle Istituzioni deputate al controllo e delle continue segnalazioni da parte di centinaia di cittadini, Armando Foschi di Pescaramipiace ha convocato la stampa sul posto e allertato la Guardia Costiera.

Comunicato Associazione ‘Pescara – Mi piace’ conferenza stampa su scarichi sul litorale sud

“Da domenica scorsa le pompe di sollevamento del cantiere allestito sulla spiaggia della riviera sud di Pescara stanno scaricando nel mare litri e litri di acqua rossastra che ha letteralmente colorato le sponde del canale realizzato, la spiaggia e lo stesso mare. Stamane, giunti al terzo giorno del fenomeno, a fronte della totale assenza delle Istituzioni deputate al controllo, a partire dal Comune di Pescara, e delle continue segnalazioni da parte di centinaia di cittadini, abbiamo allertato personalmente la Guardia Costiera che è intervenuta sul posto, in viale Primovere, nell’area di spiaggia libera a ridosso della sponda sud del Fosso Vallelunga, per eseguire i campionamenti in contraddittorio con i responsabili del cantiere, che risulta fare capo alla società Terna, al fine di capire quale sia la natura di quella sostanza rossa, evidentemente depositata sull’arenile, e la sua eventuale pericolosità, o meno, per la salute dell’uomo”. Lo ha detto Armando Foschi, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ nel corso della conferenza stampa odierna convocata sul ‘caso’ del ‘Mar Rosso’ di Pescara.

“Il fenomeno è stato notato per la prima volta dai cittadini che domenica scorsa, approfittando del bel tempo, stavano passeggiando sulla battigia della riviera sud e si sono accorti dell’enorme chiazza-fiume rosso presente a ridosso del Fosso Vallelunga-spiaggia libera. Hanno seguito il rivolo di rosso vivo e hanno capito che quell’acqua proveniva dal cantiere allestito proprio sulla spiaggia libera – ha spiegato Foschi -. Alle prime telefonate ci siamo recati sul posto e abbiamo accertato la veridicità delle segnalazioni, che abbiamo subito fotografato e filmato ed era evidente che il colore rosso proveniva dai tre tubi di scarico delle pompe di sollevamento del cantiere che fa capo alla società Terna, in sostanza si tratta del cantiere per il ricongiungimento dei cavi elettrici sommersi che dal Montenegro arrivano a Pescara. Per l’allestimento dell’area di lavoro, posta ad almeno 3 o 4 metri sotto il livello del mare, la società ha montato una serie di tubazioni con delle maxi-siringhe per prosciugare l’area di cantiere, siringhe che riversano l’acqua, appunto, in mare. Ora, a fronte del colore rosso vivo di quel liquido si sono sollevate ovviamente le preoccupazioni nostre e dei cittadini, soprattutto perché siamo a ridosso della stagione estiva e quel tratto di mare è a tutti gli effetti balneabile. Ma soprattutto ci ha sorpreso verificare la totale assenza e il completo disinteresse delle Istituzioni, a partire dall’amministrazione comunale del sindaco Alessandrini, che, a quanto pare, è l’unico a Pescara a non essersi accorto che il ‘mar Rosso’ è sbarcato a Pescara, nonostante la presenza di un balneatore-Presidente del Sib-Confcommercio nella sua maggioranza di governo. A questo punto, dopo tre giorni di silenzio, abbiamo ritenuto necessario attivarci convocando una conferenza stampa e, altra nota stonata, sorprende che poco dopo aver inviato la convocazione, senza aver neanche citato Terna, la prima telefonata ricevuta è stata quella del dottor Massimo Di Cintio, responsabile della Comunicazione per la società Terna, il quale mi ha chiesto addirittura di ‘rinviare la conferenza stampa per consegnarmi, nei prossimi giorni, i risultati delle analisi effettuate dalla società stessa sulle acque’. Ovviamente, pur ringraziando per l’interessamento, che comunque ha alzato il nostro livello d’attenzione, aumentando le nostre perplessità, l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ha declinato l’invito perché riteniamo che, in materia ambientale, vadano sempre coinvolti gli Enti preposti alla tutela del territorio, uniche voci ufficiali che hanno il dovere specifico, ora, di dirci cos’è accaduto sulla riviera sud, cosa contenga l’acqua emunta dal sottosuolo e sversata in mare e se quella colorazione rossastra possa indicare la presenza di sostanze eventualmente pericolose per la salute dell’uomo, indicando, con esattezza sia la natura della sostanza che la quantità complessivamente sversata in mare da domenica a tutt’oggi, visto che quelle pompe non possono essere spente per non causare l’allagamento dell’area di cantiere”. A fine conferenza stampa Foschi ha dunque chiamato la Guardia Costiera che, alle 11.20 in punto, è arrivata sul posto per effettuare i campionamenti dell’acqua in contraddittorio con i responsabili del cantiere. Gli ufficiali della Guardia Costiera hanno anche effettuato un sopralluogo all’interno dell’area di cantiere. “Intorno alle 12 sono finiti i prelievi – ha proseguito Foschi – e i campioni prelevati sono stati portati nei laboratori dell’Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale, l’unica voce ufficiale in tale materia. Abbiamo anche saputo che sabato scorso i responsabili di Terna avrebbero già consegnato in Capitaneria i risultati dei propri campionamenti, da cui non sarebbero emersi problemi, si parla di ‘naturali processi di ossidazione di metalli pesanti presenti nella falda’, e allora i nostri quesiti diventano altri, ovvero: quali sono i presunti metalli pesanti che sarebbero presenti in quelle acque captate dalle condotte di Terna? Quali sono le quantità di questi metalli? E, a fronte di tali sversamenti, la norma non avrebbe imposto l’adozione di altre misure di ‘contenimento’, ovvero l’immediata segnalazione alle Autorità marittime, il blocco delle pompe e la predisposizione di misure per intercettare quelle acque impedendo che venissero sversate direttamente nel mare? E soprattutto, Terna non avrebbe avuto il dovere di informare le Istituzioni di quanto stava avvenendo sulla riviera sud al fine di allertare anche i cittadini? E, se proprio già sapeva di cosa si trattava, perché mi è stato chiesto di rinviare l’odierna conferenza stampa? Ricordo infine – ha ancora detto Foschi – che appena 15 giorni fa, sullo stesso tratto di litorale, si era verificato il fenomeno del ‘mar giallo’, ovvero interi tratti di spiaggia ricoperti di una sostanza lattiginosa gialla e dei cadaveri dei pesci, colorati anch’essi di giallo, di cui abbiamo prove documentali. Inevitabile chiedersi oggi se i due fenomeni siano o meno collegati. Comunque, a questo punto attendiamo l’esito dei campionamenti delle acque prelevate stamane che ci auguriamo arrivino nel giro di poche ore al fine di restituire tranquillità ai pescaresi e ai residenti della zona”.

 

COMUNICATO STAMPA DI TERNA

Terna desidera informare i cittadini circa lo stato delle acque nelle vicinanze del cantiere per l’elettrodotto Italia-Montenegro: dalle analisi che Terna effettua settimanalmente, infatti, è emerso che il colorito rossastro è dato dalla presenza di metalli naturalmente presenti nell’acqua di falda che, in questo tratto di costa, sono particolarmente rilevanti e che, una volta emersi ed entrati in contatto con l’aria, avviano il normale processo di ossidazione.