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Per il Forum H2O, dalla regione, servizio rifiuti, interpretazione zelante, fuorviante ed errata sulla necessità della V.I.A. per la bonifica della Tremonti.

Il Servizio V.I.A., competente per la Regione, metta la parola fine a questa querelle inutile.

Sono passati 11 anni, ora basta!

Su Bussi e sulla necessità della procedura di V.I.A. per la bonifica della Tremonti il Servizio rifiuti della Regione Abruzzo ad avviso del Forum H2O sta prendendo un abbaglio colossale grande quanto la massa dei rifiuti che continua a permanere nel sito a 11 anni dalla scoperta.

Ieri mattina, quando abbiamo letto le note del Ministero che ci erano pervenute con la richiesta alla regione di esprimersi sulla necessità o meno della procedura di V.I.A., seppur infastiditi dal ritardo della regione nel dare le risposte richieste più volte dal Ministero sul merito della bonifica del sito, sinceramente avevamo reagito in maniera abbastanza tranquilla perché per noi era ovvia una risposta negativa da parte della Regione.

Invece apprendiamo che il Servizio Rifiuti della Regione ritiene che sia necessaria la procedura, richiamando alcuni precedenti (su discariche comunali esistenti). La nota del servizio Rifiuti sarebbe stata mandata anche al servizio V.I.A. della Regione che è competente in materia.

A nostro avviso l’interpretazione data dal servizio rifiuti, oltre ad essere piuttosto zelante, è anche fuorviante ed errata.

Spieghiamo in poche parole perché.
 
Un progetto per dover fare una procedura di V.I.A. deve rientrare in alcune categorie elencate dal D.lgs.152/2006. Si applica sia sui progetti nuovi sia su modifiche sostanziali ad impianti esistenti.

Il servizio rifiuti, se abbiamo capito bene, farebbe rientrare il progetto della Tremonti nella categoria “progetti:… p) Discariche di rifiuti urbani non pericolosi con capacità complessiva superiore a 100.000 m3 (operazioni di cui all’allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152); discariche di rifiuti speciali non pericolosi (operazioni di cui all’allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del decreto legislativo 152/2006), ad esclusione delle discariche per inerti con capacità complessiva sino a 100.000 m3.

Ma è a tutti evidente che qui si tratta di smantellare una discarica abusiva portando via i rifiuti mica di costruirne una (ex post) o di modificarne una esistente facendo permanere in loco i rifiuti!

I precedenti a cui si riferirebbe il Servizio rifiuti sono progetti di bonifica delle discariche esistenti in procedura d’infrazione che, al contrario della Tremonti, prevedevano la messa in sicurezza facendo permanere i rifiuti in loco. Se erano autorizzate, l’intervento, in alcuni casi, rientrava tra le modifiche sostanziali di impianti autorizzati esistenti; se non autorizzate, rientravano lo stesso perché, di fatto, facendo permanere i rifiuti in loco, si autorizzava ex post una discarica.

Pertanto tali precedenti non sono utilizzabili (anzi, a ben vedere, lo sono al contrario!).
 
Scriveremo immediatamente al Servizio VIA affinché dia un’interpretazione corretta sulla questione.
 
L’Abruzzo non si può permettere altri ritardi sulla bonifica di Bussi che “vale” la salute e la qualità dell’ambiente di quasi 500.000 cittadini e centinaia di milioni di euro.
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