Luciano Custer D’Alfonso continua a dare sfoggio di arroganza e a fare un uso personale delle istituzioni.
Dopo la sua personale sconfitta elettorale (è riuscito d’altronde a battere Renzi in sbruffonaggine) il presidente dovrebbe evitare di tenere in ostaggio per altri 100 giorni la Regione.
Giustamente le opposizioni consiliari chiedono le immediate dimissioni.
Sul piano della legittimità è una richiesta sacrosanta.
Ma ritengo che politicamente i suoi sodali del PD dovrebbero avanzarne un’altra: D’Alfonso rimanga in Abruzzo invece di fuggire a Roma grazie al seggio sicuro che si è contrattato con Renzi.
Se è davvero convinto di aver ben governato rimanga in carica e affronti le prossime elezioni regionali.
Dato che ha chiesto i voti per fare il ministro e portare l’Abruzzo al governo mi sembra chiaro che non sia in grado di onorare l’impegno con gli elettori.
In questo parlamento dopo la debacle del PD a D’Alfonso non resta che poltrire all’opposizione, attività che ha sempre definito con termini dispregiativi come “pozzangherismo” o “palude”.
Visto che il ministro non lo può fare D’Alfonso continui a fare il presidente e si presenti in quanto tale alla scadenza naturale di fronte agli elettori.
Zingaretti d’altronde ha vinto. Cosa teme il superuomo della Regione Abruzzo?
Se è così bravo perché lasciare la trincea proprio adesso?
Si assuma con dignità le sue responsabilità invece di chiedere ad altri di immolarsi in sua vece.
Se nel centrosinistra abruzzese qualcuno ha spina dorsale – cosa che dubito visto che tutti accettarono la candidatura di un personaggio come D’Alfonso – chieda che D’Alfonso rimanga Presidente e eviti alla Regione elezioni anticipate.
D’Alfonso vanta grandi risultati: bene, li spieghi agli abruzzesi e si presenti alle elezioni.
Troppo facile svignarsela lasciando gli altri nei guai.
Troppo facile vincere le elezioni che si vincono di sicuro.
Coraggio Luciano mettici la faccia.
Rinuncia al seggio da senatore e rimani in Abruzzo. Fifa?
Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE