“Scavi sospesi, cominciano le verifiche sulle opere già effettuate per l’installazione della banda ultralarga a Pescara. Gli accertamenti verranno effettuati dal Responsabile comunale Luciano Ciaccio che si avvarrà del georadar e, nel frattempo, nelle vie in cui le minitrincee risultano rispettare i termini della convenzione stipulata tra il Comune e la Open Fiber, responsabile dei lavori, già da lunedì dovranno iniziare i ripristini dei manti stradali oggi completamente devastati in mezza città. Solo dopo questi due passaggi l’Ufficio tecnico comunale potrà far ripartire i nuovi cantieri, ma sotto stretta sorveglianza e con la supervisione della Commissione comunale Lavori pubblici che nel frattempo programmerà sopralluoghi a sorpresa. È quanto deciso stamane nel corso della nuova seduta straordinaria della Commissione riconvocata sulla problematica denunciata dall’Associazione ‘Pescara – Mi piace’”. Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ufficializzando l’esito del nuovo incontro odierno.
“Da settimane Pescara è interessata da scavi che stanno causando un forte impatto sulla città e sulla viabilità, con strade in cui le auto fanno la gimcane tra le ruspe e gli scavi, protetti da qualche birillo, senza neanche l’ombra di un vigile urbano sulle strade interessate – ha spiegato Foschi alla Commissione -. In assenza di indicazioni e di cartelloni stradali, è stato necessario chiedere agli stessi operai di quale cantiere si trattasse, scoprendo che si tratta del progetto ‘Smart City’, ovvero l’installazione della banda ultra larga sul territorio di Pescara che sta eseguendo l’impresa Open Fiber Spa di Milano in virtù di una convenzione stipulata a settembre 2017 con la giunta Alessandrini. In sostanza la Open Fiber porterà la fibra spenta fino alle unità immobiliari, a servizio dei futuri gestori, sulla base di una serie di regole e criteri di lavoro teoricamente stipulati con la stessa amministrazione comunale: nella convenzione si legge infatti che l’impresa deve ridurre al minimo l’impatto del cantiere sulla città, deve garantire il taglio del manto stradale in corrispondenza dei pozzetti già esistenti lavorando in minitricee larghe 10 centimetri e profonde 35 centimetri, richiudendo subito il cantiere con bitume a freddo e subito dopo ripristinando tutto il manto stradale. Peccato che le cose stiano andando diversamente e a segnalare le anomalie sono stati i cittadini e i residenti che si sono ritrovati con i cantieri sotto casa e hanno assistito, loro malgrado, allo svolgimento degli scavi. In realtà là dove la banda ultra larga, ovvero il fascio di fibre, è già stata installata non sarebbe stata rispettata la profondità dei 35 metri, ma la minitrincea sarebbe scesa ad appena 10 centimetri dal manto d’asfalto, come hanno avuto modo di fotografare i residenti di via Gabriele D’Annunzio. Un errore sicuramente non di scarsa rilevanza, visto che scavare meno, oltre a produrre un evidente vantaggio a favore dell’impresa impegnata nel cantiere, comunque significherebbe installare la banda molto più in superficie, ovvero appena sotto l’asfalto, con una possibilità di danneggiamento della nuova rete da parte dei veicoli in transito molto elevata, generando un inutile sperpero di denaro. Non solo: alcuni cittadini, oltre al mancato rispetto degli accordi con il Comune, hanno anche contestato la presenza, proprio al di sotto della banda, dei vecchi sottoservizi, ciò significa che, semmai malauguratamente dovesse danneggiarsi la rete idrica o anche del metano, si dovrebbe rimuovere la banda per poter sistemare il guasto, con un danno economico incalcolabile per la città. Ovviamente – ha aggiunto Foschi – abbiamo ritenuto che una tale segnalazione meritasse una verifica immediata da parte della giunta comunale che per l’ennesima volta ha peccato per superficialità e per assenza. Nei giorni scorsi i tecnici comunali hanno già ufficializzato che, dopo la nostra denuncia, hanno effettuato delle prime verifiche nelle strade segnalate, ovvero via Gabriele D’Annunzio, via Marconi, via Fonte Romana, via dei Sabini, via Rio Sparto, via Spalti del Re, via Sacco, e hanno constatato la veridicità di quelle denunce, tanto che la stessa Commissione ha inviato una diffida ai dirigenti per la sospensione dei lavori. Oggi l’ulteriore passo avanti: con l’architetto Ciaccio si è stabilito che, prima di mandare avanti i cantieri, affidati in subappalto a ben 15 imprese diverse, il Comune dovrà eseguire degli accertamenti su tutti i lavori sin qui realizzati con l’utilizzo del georadar che permette di localizzare la profondità esatta in cui è stata installata la banda ultralarga, al fine di imporre il rifacimento delle opere là dove non risulteranno rispettati i termini della convenzione. Nel frattempo già da lunedì 12 marzo, nelle vie in cui gli errori sono stati corretti, dovranno cominciare i ripristini dei manti stradali al fine di restituire piena agibilità ad arterie che oggi risultano devastate da minitrincee che spesso hanno invaso oltre mezza carreggiata. Solo una volta superati i due step, potranno riprendere nuovi scavi, da condurre sotto la stretta sorveglianza dell’Ufficio tecnico comunale, scavi sui quali la nostra Associazione continuerà a vigilare in maniera serrata”.