La ASL Lanciano-Vasto-Chieti non perde il vizio. Dopo il Project Financing per la costruzione del nuovo ospedale di Chieti, scoperto e denunciato dalla consigliera regionale del M5S Sara Marcozzi e contestato per l’insostenibile impegno finanziario a carico della ASL e a discapito delle casse pubbliche e della qualità dei servizi ai pazienti, spunta ora un nuovo PF.
Questa mattina il M5S è tornato negli uffici della direzione generale. Il Deputato Andrea Colletti e la Consigliera regionale Sara Marcozzi hanno effettuato un nuovo accesso agli atti sulla proposta pervenuta dalle società Medipass e Simproject per la realizzazione di un nuovo reparto radioterapico e di medicina nucleare, la fornitura di 3 acceleratori lineari e una Tac Pet e la somministrazione del personale specializzato necessario.
“Da una prima lettura dei documenti, in particolare del Piano Economico e Finanziario (PEF), abbiamo potuto verificare che il costo totale per le casse pubbliche sarebbe di oltre 85 milioni di Euro spalmati in 12 anni. Un costo spropositato se pensiamo che qualora la ASL realizzasse autonomamente i lavori, il costo complessivo si aggirerebbe intorno ai 25 milioni (comprensivi di opere edili, acquisto materiali e apparecchiature e costo personale)” commentano Marcozzi e Colletti uscendo dagli uffici della Direzione generale.
“Quello che non si comprende è per quale motivo tale procedura sia rimasta sotto traccia fino a oggi e per quali motivi, pur essendo stati destinati all’Abruzzo 10 milioni di Euro dal fondo sanitario nazionale per l’acquisto di queste apparecchiature, si inseguano ancora i progetti di finanza che costituiscono un affare solo per i privati proponenti. Abbiamo richiesto oggi tutta la documentazione relativa al progetto e la corrispondenza intercorsa tra i soggetti interessati e i consulenti incaricati di valutare la fattibilità della proposta, per poter approfondire ogni aspetto del progetto – concludono i portavoce 5 stelle – Siamo certi, comunque, che il progetto non verrà giudicato favorevolmente dal RUP e dalla ASL vista la manifesta insostenibilità economica”.