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Farmaci scontati ma soprattutto cure mediche immediate ed esenti da ticket. Queste le lusinghe di un noto ortopedico ortonese di 68 anni per i suoi pazienti “fedeli” che avrebbero accettato di acquistare i medicinali presso la farmacia del figlio del professionista. Il medico, in servizio presso un presidio ospedaliero della provincia teatina, ieri pomeriggio è stato sospeso dall’esercizio della sua professione per la durata di dieci mesi. Il provvedimento interdittivo, richiesto dal PM dott.ssa Maria Domenica Ponziani ed emesso dal GIP del Tribunale di Chieti (dott.ssa Isabella Maria Allieri), gli è stato notificato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti.

L’uomo dovrà rispondere dei reati di abuso d’ufficio ed altro. Gli uomini dell’Arma, al termine di articolate indagini, hanno accertato che il medico aveva indotto centinaia di pazienti ad acquistare i farmaci presso la “parafarmacia” del figlio 40enne, anche lui denunciato per gli stessi reati contestati al genitore, con un ingente danno economico per l’amministrazione della Asl oltre ad un indebito profitto per il farmacista.

La vicenda viene a galla nel 2016, allorquando il dirigente medico in servizio presso un nosocomio della provincia teatina, ortopedico con un’attività esclusivamente ambulatoriale, viene segnalato agli inquirenti poiché, in occasione di visite ambulatoriali effettuate nell’espletamento dei propri turni di lavoro, avrebbe reiteratamente consigliato ai pazienti l’acquisto di farmaci presso la parafarmacia di proprietà del figlio, promettendo in cambio uno sconto sul prezzo di vendita del farmaco ed un’immediata esecuzioni di cure specialistiche. Gli accertamenti e l’escussione di molti pazienti ha confermato la condotta del medico ed evidenziava, inoltre, condotte omissive nei confronti di coloro che non si avvalevano della parafarmacia indicata. Sebbene, poi,  il medico sia stato destinatario di un  “avviso di garanzia”, ha reiterato, in violazione di precise norme, le suddette condotte, ritenute configurare l’abuso d’ufficio, con il medesimo modus operandi. Il Gip, pertanto, al fine di interrompere la sistematicità della violazione ha condiviso la richiesta del PM di applicare la misura della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per mesi 10.

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