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La pista ciclabile in corso di realizzazione in via Leopoldo Muzii è un’opera contro i cittadini, inutile, costosa e soprattutto dannosa visto che cancellerà almeno trenta parcheggi. Per queste ragioni hanno manifestato, questa mattina a Pescara, commercianti e residenti della zona con rappresentanti politici del centrodestra pescarese e regionale.

COMUNICATO FORZA ITALIA

“La pista ciclabile in corso di realizzazione in via Leopoldo Muzii è un’opera contro i cittadini, inutile, costosa e soprattutto dannosa visto che cancellerà decine di parcheggi. Ma soprattutto testimonia un atteggiamento politicamente non serio da parte della giunta Alessandrini che non ha tenuto in alcuna considerazione le proposte alternative avanzate dai cittadini, per due mesi presi in giro con una finta partecipazione democratica, e ha mandato avanti, con una pervicacia inaccettabile, un progetto sbagliato. I cittadini, residenti e commercianti, continueranno la protesta così come i gruppi di opposizione politica di centrodestra continueranno la battaglia utilizzando tutti gli strumenti che la democrazia ci mette legittimamente a disposizione, con l’obiettivo di bloccare un cantiere e una pista ciclabile che paralizzeranno la città”. Lo hanno detto oggi i consiglieri comunali di centrodestra con il Capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri nel corso della conferenza stampa svoltasi in via Leopoldo Muzii, mentre tutt’attorno veniva allestito il cantiere della pista ciclabile. Presenti, oltre al capogruppo Sospiri, anche i consiglieri di Forza Italia Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco ed Eugenio Seccia, il capogruppo di Pescara Futura Carlo Masci, i consiglieri di Fratelli d’Italia Guerino Testa e Massimo Pastore, gli ex consiglieri Benedetto Gasbarro, Alessio Di Pasquale e Andrea Salvati e soprattutto decine di commercianti e di residenti di via Muzii.

“Innanzitutto ribadiamo in maniera chiara che il centrodestra non è assolutamente contrario alle piste ciclabili, anzi la nostra è l’amministrazione comunale che ne ha realizzate di più tra il 2009 e il 2014 – ha aggiunto il Vicecapogruppo D’Incecco -. Ma le piste ciclabili per essere realmente funzionali e utili vanno messe in rete, collegate in maniera logica, e soprattutto vanno costruite nelle strade in cui c’è spazio sufficiente per ospitarle senza danneggiare commercianti, automobilisti, pedoni e senza mettere a rischio gli stessi ciclisti. In via Leopoldo Muzii questo spazio non c’è, non esiste, e per far posto in maniera ostinata a una pista ciclabile inutile si cancellano decine di parcheggi gratuiti in una città che ha fame di spazi per la sosta”. “E’ inutile tergiversare – ha proseguito il Capogruppo Antonelli – la pista ciclabile decreterà la morte di via Leopoldo Muzii,  un progetto nato male e già più volte modificato. Oggi la giunta Alessandrini vuole costruire la pista ciclabile adiacente al marciapiede lato nord della strada, nel tratto compreso tra via Silvio Pellico e sino alla rotatoria di via Regina Margherita. L’obiettivo, teorico, sarebbe quello di collegare la pista ciclabile della strada parco a quella di via Regina Margherita, ed è qui che c’è l’errore macroscopico: quel collegamento in realtà già c’è, ed è rappresentato dalla pista ciclabile a doppio senso di marcia esistente da decenni in via Sabucchi, pochissimi metri più a nord, che fra l’altro arriva sino al mare; a questo punto, per realizzare la sua prosecuzione su via Margherita, basta disegnare a terra la pista lungo viale Kennedy, senza dover tagliare i marciapiedi né toccare i parcheggi esistenti, opera, quest’ultima, fra l’altro già prevista e che comunque verrà realizzata, rendendo ulteriormente più inutile la pista su via Muzii. La cosa più grave è che la giunta Alessandrini abbia preso in giro per due mesi cittadini e commercianti, invitandoli per ben tre lunedì sera a presunte assemblee popolari per avanzare proposte alternative concrete e per esprimere il proprio parere. I cittadini le proposte tecniche alternative le hanno presentate, le hanno anche approvate, e oggi si sono resi conto di aver preso parte a una inutile giostra: il sindaco Alessandrini e l’assessore Civitarese, dopo due mesi di falsa partecipazione popolare, hanno comunque portato avanti il progetto che piace solo a loro, ignorando qualunque possibilità di modifica e ignorando i danni correlati al loro intervento. La pista sarà infatti adiacente al marciapiede lato monte, occupando tutto lo spazio oggi riservato alla sosta, quindi verranno cancellati decine di parcheggi, che sono vitali in una zona ad alta intensità di traffico veicolare e in cui si concentrano 14 negozi di vicinato storici, che pure cercano di resistere alla crisi che sta svuotando il ‘centro commerciale naturale’. Tolti quei posti auto, sarà impossibile per chiunque fermarsi sull’asse per fare i propri acquisti, decretando la morte di quelle attività familiari. E c’è di peggio: per costruire la pista ciclabile verrà eliminata la fermata dei bus sempre sul lato nord del marciapiede, dove oggi sostano i pullman di linea della Tua, le corse 21, 2/ e 15. Ed è questo il paradosso: la giunta Alessandrini vorrebbe costruire una pista ciclabile in una strada a elevato volume di traffico veicolare proprio per disincentivare l’uso del mezzo privato a quattro ruote, però poi toglie gli autobus che sono il mezzo pubblico per eccellenza”. “L’opera – ha aggiunto il Capogruppo Masci – non tiene conto dell’aumento dell’inquinamento che sarà determinato dal traffico che congestionerà via Muzii: pensiamo all’elevato volume di auto che ogni mattina si riversa sull’asse e che si troverà con uno spazio ancora più ristretto, e pensiamo a via Regina Margherita che diventerà un imbuto. Peggio ancora quando via Margherita sarà chiusa alle auto, negli orari di ingresso e di uscita dalle scuole, e via Muzii sarà completamente paralizzata”. “Francamente – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri  – ci resta difficile comprendere l’ostinata pervicacia dell’assessore Civitarese che ha rifiutato qualunque mediazione con i cittadini, eppure le soluzioni alternative meno impattanti e più accessibili rispetto al suo progetto ci sono: innanzitutto i 250mila euro destinati alla pista di via Muzii possono essere impiegati per migliorare la pista ciclabile e la parte carrabile in via Sabucchi, che oggi è impercorribile e devastata. Se invece è proprio necessario creare una pista parallela più a sud, si potrebbe sfruttare via Isonzo, a due passi da via Muzii, dove oggi ci sono quattro passi carrabili, che resterebbero, e solo 2 parcheggi liberi. Oggi di nuovo chiediamo al sindaco Alessandrini di tornare sui propri passi, di ripensare il progetto e fermare le ruspe. In caso contrario è evidente che i cittadini continueranno la loro battaglia, così come farà la coalizione di centrodestra avvalendoci di tutti gli strumenti di protesta civile che la democrazia ci mette a disposizione”.

COMUNICATO ASSESSORE STEFANO CIVITARESE MATTEUCCI

“Migliorare la qualità della vita, significa promuovere anche uno stile di vita sostenibile. Muoversi in città deve diventare facile e sicuro per il bene di tutta la comunità. A questo l’Amministrazione sta lavorando sin dal primo giorno, cercando di promuovere un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, riorganizzando la mobilità attraverso un piano della mobilità e del traffico anche di area vasta che tenga conto di tutti i flussi che ogni giorno entrano ed escono dalla città, connettendo con uno speciale progetto, “Bici in rete”, i percorsi ciclabili presenti in città e realizzandone di nuovi, con l’obiettivo di raddoppiare in pochi anni le piste ciclabili presenti sul territorio.

Puntano a questo i lavori per la realizzazione della pista ciclabile su viale Muzii, non sono nati contro qualcuno, ma per rendere più sostenibile la città e condivisi con la comunità sin dalla presentazione del progetto.

Limitare l’utilizzo dell’automobile non equivale a morte sociale, né a ghettizzazione, né a declassamento dei luoghi e degli affari, né è tornare indietro a tempi in cui le auto erano evoluzioni delle carrozze, privilegio per pochi: altrimenti il resto delle città italiane e soprattutto realtà tanto evolute da diventare modelli (a parte le solite Amsterdam e Copenaghen, Rotterdam, Monaco, Milano, Lubjana che oggi guidano la ripresa e il rilancio del modello sociale europeo) avrebbero chiuso i battenti, si sarebbero, come qualcuno molto fantasioso ha affermato per dare voce alla protesta, imbarbarite. Tutte le esperienze in corso in città italiane ed europee di ogni dimensione e latitudine (e la stessa Pescara dove ci sono le aree pedonali) invece mostrano – al contrario – che dove si favoriscono il trasporto pubblico, la mobilità attiva in bicicletta e a piedi, le zone “30” e a traffico limitato, le aree pedonali, il commercio fiorisce e le persone si riappropriano degli spazi pubblici liberati dallo smog, dal rumore e dall’invadenza delle automobili.

La cosa che tutti dovremmo sforzarci di comprendere è che invece le politiche di promozione della mobilità sostenibile realizzano, per dirla all’inglese, una tipica situazione win-win: ne traggono beneficio la salute e il benessere delle persone, anzitutto, ma anche l’economia e lo sviluppo e si rende la città più bella e accogliente.

Queste sono le questioni vere che le classi dirigenti serie affrontano in tutto il mondo.

Noi abbiamo voluto guardare a queste esperienze per proporre un modello di sviluppo per Pescara che ne faccia un punto di riferimento nel Medio Adriatico e per il lavoro fatto fin qui siamo stati scelti per diventare un modello da incentivare, a Pescara non era mai accaduto: così da giugno saranno disponibili ben 500 biciclette per avviare una sperimentazione di bike sharing per la città a cui sono interessati anche i Comuni limitrofi. E’ un fatto, che ci distingue dai brutti primati per l’inquinamento.

Com’è un fatto che Pescara oggi ha 28.398 metri lineari di piste ciclabili, a cui si aggiungono ulteriori 8.239 mt. da realizzare, di cui: 2.300 mt. sono al momento in ‘lavorazione’ e vedranno la luce entro l’estate, gli altri 4.940 nasceranno nei mesi a seguire. Si tratta di azioni finanziate da risorse comunali ma anche europee, segno che la linea della sostenibilità non è quella del traffico, ma è quella di una comunicazione veloce e vivibile, che dia spazio a tutti (auto, mezzi, bici e pedoni) e soprattutto tenendo conto di un fattore determinante, la salute dei cittadini, della comunità.

Il Piano Urbano della Mobilità sostenibile di cui il Comune è dotato, fissa l’obiettivo di giungere entro il 2027 a mezzo metro di pista ciclabile per cittadino, quindi a 60 km, è un traguardo che dovremmo augurarci tutti: cittadini, commercianti, istituzioni, comitati. Perché è così che si migliora davvero il mondo, quel mondo che nelle petizioni tutti vorrebbero con l’aria meno inquinata, con servizi evoluti e innovativi, efficiente, più verde, con meno cemento, a misura di uomo e di bambino. Noi stiamo lavorando per questo, è un obiettivo ambizioso, certo, ma è semplice: punta solo a guardare un po’ più il là dei 200 metri intorno a casa”.