Tantissime persone hanno sfidato il freddo della sera per assistere, come da tradizione, alla classica celebrazione de ‘Lu’ Sant’Antonie’ promossa dall’Associazione Fontevecchia nella chiesa della Santissima Trinità nel Borgo di Case Troiano, rivivendo l’eterna lotta del santo contro il diavolo e le sue tentazioni, accompagnato dai canti tradizionali abruzzesi. L’evento, che ha di fatto aperto la stagione 2018 delle iniziative dell’Associazione, ha visto protagonista la Compagnia di Sant’Antonie con la presenza degli zampognari e, soprattutto, dei cittadini che hanno partecipato alla manifestazione portando i propri animali d’affezione, cani, gatti e coniglietti, per la benedizione.
“Per l’ottavo anno consecutivo – ha ricordato il Presidente Luciano Troiano – abbiamo riproposto una iniziativa che fa parte delle nostre radici e della nostra memoria, e che finalmente, grazie all’impegno profuso negli ultimi anni, anche attraverso un’intensa attività di divulgazione condotta nelle scuole, si sta recuperando in linea con quella che è la nostra mission, ovvero la gelosa conservazione e custodia di quelle tradizioni e di quelle feste calendariali che nel secolo scorso hanno scandito la vita dei nostri nonni”. Il pomeriggio, come da copione, si è aperto con l’esposizione dalle finestre del Borgo delle tipiche coperte di lana abruzzesi, bianche e marroni o color amaranto, le ‘tarantine’ poiché prodotte a Taranta Peligna, assieme all’allestimento, all’ingresso del Borgo, dell’altare devozionale dedicato a Sant’Antonio circondato dalle arance, raccolte dall’albero appositamente piantato nel borgo, e dai ceri. Dopo la benedizione dell’altare popolare, ha preso il via la processione delle donne e degli uomini del borgo con i canestri di pani e le arance, pani che sono poi stati distribuiti ai presenti. Suggestiva la benedizione del fuoco, il primo dei quattro falò delle feste calendariali, preparato dai volontari dell’Associazione con rami, sterpi, rovi, frasche e canne secche, tutto materiale proveniente dagli orti e dai campi allestiti a forma di una vera e propria piramide rivestita di rami di lauro. “La tradizione vuole – ha ripreso il Presidente Troiano – che tra le fiamme del fuoco i nostri nonni ritrovassero le immagini che, in qualche modo, davano una previsione di come sarebbero andate le stagioni successive in termini di fortuna o meno nei raccolti e, anche quest’anno ognuno ha potuto scrutare tra i lembi di fuoco”. Partecipatissimo il momento della benedizione degli animali, con decine di amici a quattrozampe portati dai proprietari, “anche in questo caso ricordando cosa dice la nostra tradizione, ovvero – ha ancora ricordato il Presidente Troiano – che in occasione della ricorrenza del Sant’Antonio e solo per quella notte agli animali veniva concesso il dono della parola, che però l’umano non poteva ascoltare”. Chiusa la parte più spirituale della manifestazione, ha preso il via l’evento ‘Le Tentazioni di Sant’Antonio’ curata dalla Compagnia di Sant’Antonio, che, all’interno della chiesa della Santissima Trinità, ha consentito ai presenti di rivivere il mito del Santo, che dopo aver resistito con la forza delle preghiere alle mille tentazioni propostegli dal diavolo, dalla lussuria alla ricchezza al peccato, affiancato dall’Arcangelo Michele, sconfigge anche Lucifero, rispettando la fede. E ad accompagnare la rappresentazione in teatro dialettale, sono stati i cantori della Compagnia con i canti abruzzesi. A chiudere la serata è stata la distribuzione gratuita de Lu’cumplimend’, costituito dai piatti della tradizione, ossia pasta e ceci all’abruzzese, vino rosso caldo con spezie e li cillitt’, dolce tipico a forma di uccellino preparato con ripieno di marmellata d’uva.