Il 2017 è l’anno in cui la nostra Regione chiude il nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti, adeguato per una migliore e corretta gestione integrata degli stessi e con l’ambizione di favorire una migliore sostenibilità economica ed ambientale dell’intero sistema, a vantaggio della qualità della vita dei cittadini e dei comuni.
Nell’orizzonte di Piano sono condivisibili gli obiettivi atti a diminuire i conferimenti in discarica e incrementare il recupero di materia, valorizzando la scala gerarchica prevista dalla direttiva 2008/98/CE: prevenzione, preparazione al riutilizzo e al riciclaggio che assumono valore determinante alla luce dei nuovi orizzonti dell’economia circorale, anche per contrastare il “decreto inceneritori”.
Da qui, i bisogni di massimizzare le politiche di riduzione del rifiuto e di potenziare ed agevolare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, con obiettivi sempre più ambiziosi, favorendo la crescita dei comuni “Rifiuti Free” che hanno deciso di puntare sulla riduzione del residuo non riciclabile da avviare a smaltimento, con una produzione sotto i 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato. Risultati che passano attraverso la responsabilizzazione dei cittadini, la raccolta domiciliare, una comunicazione efficace e con politiche tariffarie che premiano il cittadino virtuoso.
La consapevolezza acquisita in questi anni di Comuni Ricicloni ci induce a pensare che quello che oggi abbiamo difronte, sia un percorso praticabile e sempre più alla portata dell’Abruzzo, a patto che ci si spinga con coraggio e determinazione dentro quel processo riformatore e quel salto tecnologico auspicato da anni e si tracci la road map verso la liberazione dalla dittatura di tutti gli smaltimenti.
Perché un Abruzzo “Rifiuti free”? Perché l’esperienza dei comuni virtuosi nella nostra Regione è cresciuta. La fotografia scattata al 31.12.2016 ci consegna 144 Comuni Ricicloni che superano il 65% di raccolta differenziata (il 47% del totale dei comuni abruzzesi), di cui 41 sono anche comuni Rifiuti Free (il 29% dei Comuni Ricicloni, il 14% del totale dei comuni abruzzesi). Altra nota positiva sono i 4 consorzi che si posizionano anch’essi al di sopra del 65% di raccolta differenziata e sono: Consorzio Chietino, CIRSU, Ecolan e Segen.
Nel rapporto, inoltre, emerge la tendenza a crescere dei Comuni Ricicloni con più di 5.000 abitanti ma resta un grosso divario rispetto ai piccoli comuni nella capacità di contenimento della produzione di rifiuto indifferenziato. Infatti, sono solo 2 ad essere comuni “Rifiuti Free”, uno nella provincia di Chieti e l’altro in quella di Pescara.
Quindi, migliorare la raccolta differenziata dei comuni di una certa dimensione, resta la sfida principale per l’obiettivo “Abruzzo Rifiuti Free”, raggiungibile puntando soprattutto su buone performance anche nelle città capoluogo, all’obbligo di tariffazione puntuale e all’ottimizzazione degli impianti e piattaforme di riciclo, compostaggio e digestione anaerobica.
E’ ipotozzabile anche il ricorso ad “Osservatori cittadini” che aiutino i comuni a monitorare lo stato dell’arte della Raccolta riufiti e a dare degli indirizzi sui correttivi da mettere in campo per superare le criticità incontrate.
Con una media regionale della raccolta differenziata che si è attestata al 54%, diventa ancora più evidente quanto tutto sia concretamente realizzabile e vicino, per uscire fuori dallo spettro delle discariche e dal rischio inceneritore.
“Occorre uno sforzo comune e la volontà di attivare questo nuovo scenario “libero dai rifiuti” – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo – coinvolgendo in modo attivo i cittadini e favorendo la loro consapevolezza in merito al valore sociale, economico e ambientale della proprie scelte in materia di corretta gestione dei rifiuti e accompagnando il processo di riconversione dell’economia lineare in quella circolare.”
Un Abruzzo “libero dai rifiuti” è possibile!