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Un codice etico per un turismo sostenibile nelle aree protette. Tale documento, condiviso dalla Regione, è stato presentato, questa mattina, a Pescara, nella sede di viale bovio, dal vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche il presidente regionale del WWF, Luciano Di Tizio, oltre ai rappresentanti dell’iniziativa Abruzzo Attrattivo e Majambiente. Assente giustificato l’assessore ai Parchi, Donato Di Matteo, il cui Dipartimento ha collaborato alla stesura del docuimento. Il codice etico è una diretta emanazione del progetto “Abruzzo attrattivo” nato nel 2015 all’interno della riserva naturale regionale Oasi WWF Calanchi di Atri in diretta collaborazione tra l’associazione del Panda, lo IIAP (Istituto abruzzese aree protette), la società cooperativa Il Bosso e Majambiente. “La proposta turistica dell’Abruzzo – ha affermato Lolli – non può ridursi ad una copia sbiadita del modello romagnolo per quanto riguarda il mare o alla brutta copia di quello toscano o umbro in relazione al turismo dell’interno. Noi, invece, – ha proseguito – dobbiamo inseguire la nostra unicità che è data dal fatto di avere le uniche montagne del centro Italia così vicine al mare ed un paesaggio in gran parte incontaminato per avere fatto la scelta strategica di essere il territorio con la più alta percentuale di zone tutelate a livello ambientale. Il nostro target – ha spiegato – è quello della vacanza attiva e non a caso siamo stati, grazie ad un protocollo con Legambiente e Ministero, la prima Regione in Italia ad essere entrata nel sistema internazionale ATTA (Adventure Travel Trade Association) volta ad esaltare il prodotto turistico di qualità. L’obiettivo finale – ha proseguito – è quello di arrivare ad una certificazione dell’operatore turistico ed è qui che si inserisce il ruolo del codice etico che introduce una serie di procedure e comportamenti virtuosi. Non sarà obbligatorio adeguarsi ma stiamo pensando a dei meccanismi di premialità a beneficio di quegli operatori turistici che decideranno di aderire. Il modello – ha concluso – è quello già sperimentato con i CIS, i contratti istituzionali di sviluppo che pure hanno visto l’Abruzzo in veste di Regione capofila”. Il codice etico nasce in conformità con quanto annunciato dal codice mondiale di etica del turismo. L’obiettivo finale è quello di sostenere lo sviluppo di un turismo di qualità legato alle tematiche ambientali, uno stile di vita sano e una fruizione intelligente, autentica ed esperienziale, promuovendo enogastronomia prodotti di artigianato locale, non impattante, rispettoso dell’integrità del territorio della biodiversità vegetale e animale, bene da tutelare e da trasmettere indenni alle future generazioni.