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“Una bottiglia di Montepulciano abruzzese e alcune bottigliette di crodino per onorare i ‘pensieri etilici’ che il Governatore D’Alfonso attribuisce alle forze di opposizione e ad alcuni giornalisti quando questi esprimono le proprie preoccupazioni circa la mancata rimozione dei fanghi del dragaggio dalla vasca di colmata. Sono le provviste che ho portato oggi durante la Commissione Grandi Infrastrutture, per dimostrare al Presidente che, nonostante le sue supposizioni, siamo più che attenti alle sorti del nostro porto, sul quale comunque continua a non dare risposte semplicemente perché non le sa. Oggi sappiamo che sono stati affidati i lavori per l’apertura della diga foranea, e vorremmo ben vedere parlando di un cantiere appaltato esattamente un anno fa, ma ancora non conosciamo la data di inizio dei lavori. Ci ha detto che per la realizzazione dei due nuovi moli guardiani occorrono 20milioni di euro, ma la Regione dispone solo di 15milioni di euro, e il Governatore sostiene comunque di poter trovare gli altri 5milioni di euro entro i primi sei mesi del 2018. È sceso il silenzio quando abbiamo chiesto chi e quando rimuoverà i fanghi del precedente dragaggio oggi stoccati nella vasca di colmata, opera che comunque deve marciare di pari passo agli altri interventi. Ci pare allora evidente che tale passaggio, sfuggito anche al controllo del Governatore, meriti un’attenzione più alta, e che vada portata all’esame di Roma per capire cos’ha provocato il corto circuito a Pescara”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli in riferimento alla seduta della Commissione Grandi Infrastrutture sui lavori di apertura della diga foranea.

“Stamattina ci siamo limitati a raccogliere l’invito del Governatore D’Alfonso che, dopo aver annunciato di aver brindato due giorni fa sulla banchina portuale per la consegna del cantiere della diga, ha auspicato che anche oggi, in Commissione, fossimo provvisti di una bottiglia per brindare – ha detto il Capogruppo Antonelli -. E guarda caso la bottiglia, rigorosamente un Montepulciano abruzzese, ce l’avevamo, come pure gli analcolici per chi non amasse il vino”. Al Governatore D’Alfonso che commentava come ‘il crodino potesse essere argomento di pacificazione’, il Capogruppo Antonelli ha ribattuto “che nell’aula ci sono molte persone con cui avrei brindato volentieri, ma, evidentemente, non con tutti. È noto – ha proseguito Antonelli in Sala Commissioni – che a una certa ora io mi faccio un goccetto, o almeno è quello che qualcuno sostiene, io gli voglio dare ragione a questo qualcuno. Ovviamente la nostra è una risposta provocatoria diretta al Governatore che ha accusato le forze politiche di opposizione e alcuni giornalisti di alimentare ‘pensieri etilici’ quando nei giorni scorsi abbiamo ipotizzato le difficoltà che inevitabilmente i lavori al porto incontreranno per la mancata disponibilità di un sito in cui poter stoccare i nuovi fanghi, visto che la vasca di colmata esistente è ancora strapiena dei fanghi frutto del dragaggio del 2014, 300mila metri cubi di materiale che per contratto dovevano essere rimossi entro il 31 dicembre 2017, salvo scoprire, attraverso il Provveditorato alle Opere pubbliche, che quella data non verrà rispettata visto che mancano ancora persino le caratterizzazioni del materiale. Ovviamente il Governatore ha mal digerito le nostre perplessità e le nostre richieste di chiarimento, arrivando a ipotizzare un nostro stato di ‘ebrezza alcolica’ al momento di partorire quelle idee. Oggi gli abbiamo dimostrato che così non è e che può stare sereno circa la nostra concentrazione e attenzione su quelle opere, anzi di più, gli abbiamo dimostrato che sul fronte dello svuotamento della vasca di colmata non sa neanche lui come muoversi. Durante la Commissione gli ho chiesto il nome dell’impresa o della società che avrebbe dovuto materialmente conferire i fanghi del 2014 in discarica, e soprattutto gli ho chiesto se il Luciano D’Alfonso presente oggi in Commissione, che ha ipotizzato un ‘allontanamento coatto del materiale in carico al vecchio esecutore’ fosse lo stesso Luciano D’Alfonso che negli anni scorsi aveva ipotizzato di lasciare quei fanghi dentro la vasca di colmata, trasformando la ‘collina della vergogna’ in una ‘terrazza sul mare’. Il Governatore ­– ha proseguito il Capogruppo Antonelli -, dopo aver confessato di non ricordare il nome della società responsabile, ha rivelato di non voler spendere altri 14milioni di euro per svuotare quella vasca, da cui, a suo giudizio, andrebbe tolto solo ‘quel di più’ che le ruspe non riuscirebbero a compattare e tale operazione, confidando nella propria capacità di persuasione verbale, vorrebbe farla realizzare dalla vecchia impresa, di cui però, a oggi, non ricorda il nome. Ora, prendiamo atto delle volontà del Governatore, francamente non siamo certi che quei fanghi possano restare per sempre dentro la vasca di colmata, visto che a più riprese Enti pubblici, Ministero dell’ambiente, associazioni ambientaliste hanno lanciato l’allarme circa la presenza di quel materiale, ritenuto non sicuro per la città e ricordando l’obbligo di svuotare completamente la vasca. Ma, soprattutto, vista la confusione e la vaghezza che continua a imperversare sul tema, a fronte anche dell’assoluto silenzio osservato di nuovo oggi dal sindaco Alessandrini, fedelmente seduto accanto al proprio mentore politico, riteniamo sia necessario investire della questione le sfere più alte del governo nazionale, presentando le nostre perplessità direttamente al Ministero attraverso i parlamentari di Forza Italia. A oggi la Regione Abruzzo-facile, a guida D’Alfonso, ha solo dimostrato di non avere alcuna ‘facilità’ e di non godere di alcuna presunta e millantata corsia preferenziale nel gestire quella che rischia di diventare la prossima emergenza ambientale d’Abruzzo a due passi dal mare”.