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“Internet ha rappresentato la grande rivoluzione nella comunicazione, ma al tempo stesso ha avuto un ruolo sociale tutt’altro che unificante, anzi è stato il rovescio dell’umanesimo, è divenuto una sorta di contenitore di diversità molto conflittuali, generando il ‘dark web’ dov’è possibile trovare i filmati dell’Isis sulle decapitazioni o anche le istruzioni per costruire un piccolo ordigno. Questo spiega perché occorre mantenere sempre la giusta distanza da questo strumento e tornare alla ricerca e all’assimilazione delle informazioni e della conoscenza”. Lo ha detto lo scrittore Enzo Verrengia parlando oggi alla platea degli studenti dell’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara nel corso dell’evento ‘Libriamoci’ promosso dall’Istituto quale evento finale dei Laboratori di scrittura e lettura ‘Calici d’Autore’, realizzato nell’ambito di un progetto del Miur. Presenti, nell’Auditorium del MediaMuseum la dirigente dell’Istituto Alberghiero Alessandra Di Pietro, gli scrittori Enzo Verrengia, Luigi Lazzaro e Roberto Melchiorre, Carmine Ciofani Presidente dell’Associazione Numerozero, la professoressa Laura Intilangelo, responsabile del progetto, e la giornalista Gigliola Edmondo che ha coordinato i lavori, e poi, in platea, a intervistare gli scrittori, gli studenti delle classi quinte degli indirizzi di Enogastronomia, Sala e Vendita, e Accoglienza turistica.

“La giornata odierna rappresenta un momento importante per la nostra scuola che si colloca nell’ambito di un percorso formativo promosso dal Miur con il Ministero dei Beni Culturali e Turistici – ha detto la dirigente Di Pietro aprendo i lavori -. Siamo alla quarta edizione di ‘Libriamoci’ e all’interno del percorso noi collochiamo i nostri Laboratori letterari, curati dai docenti delle materie letterarie, e che rappresentano il momento in cui concentriamo l’attenzione sulla scrittura e sulla lettura, per chiudere con l’incontro degli studenti con gli autori più significativi del panorama abruzzese e non solo. Si tratta di dare spazio alla lettura e alla sua capacità di evocare emozioni e sentimenti, significa sostenere la crescita emozionale, significa fare leva sugli stati d’animo, e dunque crescita cognitiva. Conoscere gli autori significa poi affrontare attraverso la scrittura temi e contenuti importanti per il presente e rendere viva la formazione”. “Abbiamo scelto il nome di ‘Calici d’Autore’ – ha aggiunto la professoressa Intilangelo – perché nei nostri calici non vogliamo più versare solo vino, ma anche idee, emozioni, scritti e poesie realizzati dagli stessi studenti”. A presentare lo scrittore di romanzi gialli Verrengia alla platea è stato l’avvocato Ciofani, parlando del volume ‘Millennial’ “dedicato ai ragazzi del nuovo millennio – ha detto Verrengia – e nel quale, proprio per questo, ho affrontato i temi di più marcata attualità a partire da Internet, cominciando con una visione geografica del mondo. La Francia negli anni ’60 rappresentava un’alternativa all’America per gli italiani, oggi la Francia più dell’Italia non esiste più perché si è verificato un ribaltamento sociale. Ossia sino al ’64 tutto il Nord Africa e il Libano erano nazioni che acquisivano la lingua francese in una sorta di ‘colonizzazione’. Dopo è successo il contrario, ossia tutte le nazioni libere dalla colonizzazione non sono state in grado di sviluppare una loro cultura autoctona e si si sono riversate su Parigi che è diventata un insieme di sottoculture trasformando i quartieri della periferia di Parigi in énclave dove neanche la Polizia entra. In questo ha giocato un ruolo chiave Internet con la sua frammentazione, che è diventato il grande contenitore delle diversità conflittuali, perché mentre per il mondo occidentale un nostro valore è la tolleranza, le etnie tra loro sono razzistissime. Prima la cultura e la conoscenza erano ricerca e assimilazione, oggi si ‘googla’, si trova su Wikipedia e non resta nulla. Internet non si è dunque tradotto in un arricchimento”. “Questo significa – ha aggiunto la dirigente Di Pietro – che dobbiamo distinguere tra l’informazione e la conoscenza: internet ci fornisce un abisso di informazioni, alle quali dobbiamo però poi dare un senso, dobbiamo scegliere quelle giuste facendo verifiche e sviluppando il pensiero critico”. “Internet è uno strumento che può essere usato bene o male – ha aggiunto lo scrittore Luigi Lazzaro -, ciò significa che dobbiamo imparare a utilizzarlo, non c’è bisogno di censure o di oscurare contenuti o canali, l’importante è fornire ai ragazzi gli strumenti per utilizzare la rete”. “Sfatiamo il mito secondo cui solo i ragazzi hanno una dipendenza da internet, visto che le prime vittime siamo noi adulti, docenti e genitori – ha aggiunto lo scrittore Roberto Melchiorre -. La verità è che noi uomini siamo ‘animali narrativi’, abbiamo la necessità di raccontare ciò che ci accade per renderlo tangibile e internet ci consente di farlo, non dobbiamo avere paura dello strumento, ma dobbiamo prendere la ‘patente’ per usarlo in modo corretto attraverso un’alfabetizzazione collettiva”. Con Lazzaro, poi, gli studenti hanno affrontato i temi dell’Islam, toccato dai suoi racconti, del sacrificio estremo nella guerra, mentre Melchiorre ha offerto una riscoperta del Brigantaggio abruzzese e non solo.

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