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Tornano a spalancarsi le porte del carcere per Vincenzo Gagliardi condannato ieri, in via definitiva, a 19 anni di reclusione per l’omicidio dell’ingegnere informatico Carlo Pavone. Gagliardi, che era ai domiciliari con braccialetto elettronico nella sua abitazione di Chieti, e’ stato infatti arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Pescara e trasferito nel carcere teatino, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica dell’Aquila a seguito del verdetto emesso ieri dai giudici di Piazza Cavour, che hanno confermato la sentenza del 20 maggio 2016 della Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila. Gli restano da scontare 17 anni, undici mesi e dieci giorni di reclusione: la pena terminera’ il 26 maggio 2033. La vittima, come accertato dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Pescara, fu raggiunta sotto casa a Montesilvano con un colpo di fucile il 30 ottobre 2013 e mori’, dopo piu’ un anno di coma, il 16 novembre 2014, lasciando due figli e la moglie, Raffaella D’Este, che all’epoca aveva una relazione sentimentale con Gagliardi, suo ex collega

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