Il M5S, attraverso una interrogazione parlamentare dell’on. Andrea Colletti, aveva chiesto al Governo italiano di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale il Progetto di Legge regionale n. 396 approvato dal Consiglio Regionale lo scorso 11 Luglio 2017, che, di fatto, è una vera e propria sanatoria di cantine e garage ad uso residenziale e commerciale e, finalmente ieri, il Consiglio dei Ministri ha inviato ai massimi giudici il provvedimento regionale “in quanto, nel disciplinare il recupero dei vani e locali accessori e seminterrati, situati in edifici esistenti o collegati direttamente ad essi, da destinare ad uso residenziale, direzionale, commerciale o artigianale, presenta profili di illegittimità con riferimento a varie disposizioni, che appaiono invadere la competenza legislativa statale in materia di tutela dell’ambiente (art. 117, comma 2, lettera s), della Costituzione) e di governo dei territori (art. 117, comma 3, della Costituzione), consentendo interventi di recupero anche in deroga ai limiti e prescrizioni edilizie degli strumenti urbanistici ed edilizi comunali vigenti, ovvero in assenza dei medesimi”.
In poche parole una bocciatura netta di una legge che ha visto in consiglio regionale il solo voto contrario del Movimento 5 Stelle che avrebbe permesso di legittimare come locali residenziali quegli ambienti che, per normativa nazionale (Decreto Ministeriale 05/07/1975), non potrebbero mai diventarlo, non avendo altezze (2,70 mt) e dimensioni minime.
«Siamo felici di questo primo segnale» commenta il deputato M5S Andrea Colletti «che porta verso l’annullamento di una legge vergogna che avrebbe permesso di vivere e lavorare dentro garage, scantinati e sgabuzzini, tornando indietro di 40 anni, quando la parte più povera della popolazione viveva nei bassifondi degli edifici, invece che in appartamenti degni di questo nome. La “legge contro legge” ha i giorni contati e noi non molleremo fino a quando non sarà esclusa del tutto questa ennesima porcheria del Consiglio regionale abruzzese».
La legge impugnata dal Governo, la n. 40 dell’11 luglio 2017, permette comunque ai comuni di poter non recepirne i contenuti, evitando una sanatoria, di fatto, di garage, cantine e seminterrati occupati abusivamente come residenze, laboratori o negozi.
«Quando si tratta di sfregiare il territorio con i condoni palesi o mascherati o con gli incentivi a pioggia per sommergere di cemento le nostre città, destra e sinistra si ritrovano sempre fianco a fianco. L’esempio della legge regionale per il recupero a fini abitativi di locali che mai avrebbero potuto esserlo, per la normativa nazionale, ne è l’esempio» aggiunge la consigliera comunale M5s Erika Alessandrini. «A Pescara abbiamo proposto una delibera che andrà in discussione nel prossimo Consiglio comunale con la quale abbiamo voluto impedire l’applicazione della normativa regionale da oggi al vaglio della Corte Costituzionale. Questa delibera ha già ricevuto tutti i pareri di regolarità tecnica e speriamo che questa volta la politica pescarese non si lasci sfuggire la possibilità di difendere il proprio territorio, il diritto alla salute e la dignità di tutti coloro che sarebbero costretti a vivere o lavorare in locali che non sarebbero mai a norma con i parametri di agibilità fissati dal nostro piano regolatore e dalle norme della ASL e dello Stato italiano».