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L’associazione Pescaramipiace in strada per segnalare la pericolosità della pista ciclabile che dovrebbe essere realizzata a sud del lungomare di Pescara, in via Primo vere. Oltre a evidenziare grossolani errori nelle indicazioni dei cartelli dei lavori, Foschi chiede al Sindaco Alessandrini di modificare il progetto così come fatto in altri tratti del percorso

Comunicato Associazione ‘Pescara – Mi piace’ conferenza stampa su realizzazione pista ciclabile via Primovere

“La pista ciclabile progettata da Provincia e Comune di Pescara sul lato monte di via Primo Vere e via de Nardis, lungo la riviera sud, è semplicemente sbagliata: l’asse destinato alle due ruote andrà a occupare l’intero marciapiede, cancellando, di fatto, lo spazio per i pedoni, e soprattutto si incrocerà con decine di passi carrabili, tutti perfettamente in regola, divenendo un pericolo oggettivo ed evidente per ciclisti e automobilisti. A questo punto l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, raccogliendo l’appello delle famiglie residenti nell’area della Pineta, chiede di fermare il cantiere aperto, modificare il progetto, spostando l’asse ciclabile di qualche metro, e riprendere i lavori, senza danneggiare i ciclisti, ma neanche i pedoni e i residenti. Porteremo la problematica anche al tavolo della Commissione consiliare Lavori pubblici, presieduta da Piernicola Teodoro, chiedendo un sopralluogo urgente sul posto per verificare, insieme con i tecnici, le alternative possibili”. Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ nel corso della conferenza stampa svolta con i residenti del quartiere Pineta, guidati dal dottor Gaetano Silvestre.

“Favorire e promuovere la mobilità ciclistica e pedonale con la realizzazione di una pista ciclabile è sicuramente un’opera apprezzabile e da sostenere, e non possiamo che condividere la scelta, in questo caso finanziata dalla Provincia di Pescara, di proseguire la pista ciclabile realizzata dal centro-destra sulla riviera di Porta Nuova, coprendo tutto il litorale. Tuttavia – hanno proseguito Foschi e il dottor Silvestre – è sconcertante come un’opera di tale rilievo possa essere oggetto di un macroscopico errore che rischia di minare anche la bontà dell’iniziativa urbanistica. Le piste ciclabili, per essere realmente fruibili, devono avere una logica progettuale e soprattutto devono essere realizzate in assoluta sicurezza, al fine di costituire una reale alternativa alla mobilità veicolare. Purtroppo il progetto realizzato per il lungomare di Pescara Porta Nuova, nel tratto che da piazza Le Laudi prosegue verso sud, non ha i requisiti minimi di sicurezza. La Provincia, in accordo con il Comune, ha infatti deciso di realizzare l’asse ciclabile sul marciapiede lato monte, utilizzando però l’intera larghezza del percorso oggi destinato ai pedoni, che di fatto non potranno più muoversi a piedi sul lato monte, visto che il codice della strada impone una netta distinzione tra marciapiedi e piste ciclabili proprio per ovvie ragioni di sicurezza. Ma il vero problema è che quella pista ciclabile, così come pensata e in corso di realizzazione, diventerà una roulette russa per gli stessi ciclisti, pronta a mietere vittime. Chi l’ha progettata non si è accorto, infatti, che sul lato monte del marciapiede esistono da oltre cinquant’anni decine di residenze singole, tutte regolarmente dotate di passi carrabili, tutti registrati e pagati, passi che interferiscono con la stessa pista ciclabile. Ossia: chi esce con l’auto dalla propria abitazione sbucherà inevitabilmente dritto sulla pista ciclabile, mettendo a rischio la vita dei ciclisti che si troveranno in transito. Assurdo poi pensare di gestire la ‘sicurezza’ con l’installazione di specchi, come pure ha ipotizzato qualche funzionario tecnico della Provincia: se si pensa a installare specchi, vuol dire che si è consapevoli di costruire un’opera pericolosa e questo è inaccettabile. Ovviamente – hanno proseguito Foschi e il dottor Silvestre – questo non significa dover rinunciare alla pista ciclabile, visto che delle alternative ci sono. Innanzitutto chiediamo a Provincia e Comune di valutare la possibilità di spezzare la pista ciclabile, ovvero realizzare una corsia sul marciapiede lato mare e una sul lato monte, sfruttando, in entrambi i casi, l’asse già esistente tra le aiuole e la strada, un asse oggi pedonale e non utilizzato, largo 120 centimetri su entrambi i lati, dunque perfettamente a norma per accogliere il transito delle bici. In questo modo conserveremmo lo spazio per i pedoni, si realizzerebbe comunque l’asse ciclabile, ma garantiremmo anche le condizioni di sicurezza all’incrocio con i passi carrabili. Si tratta di un’ipotesi alternativa perfettamente percorribile, visto che lo stesso Comune pochi anni fa aveva ipotizzato di costruire la pista ciclabile sul marciapiede lato mare, dove infatti aveva già sistemato una fila di paletti all’uscita delle abitazioni per proteggere l’attraversamento della pista ciclabile. Sappiamo che il progetto fa capo alla Provincia – hanno ancora aggiunto Foschi e il dottor Silvestre -, ma sappiamo anche nel tratto precedente della pista ciclabile, quello antistante il Teatro d’Annunzio, proprio il Comune ha avocato a sé la progettazione decidendo una modifica al percorso inizialmente progettato dalla Provincia per renderlo più consono alle esigenze del territorio. Ciò vuol dire che il Comune ha voce in capitolo sul progetto e chiediamo che questa voce si faccia sentire”. “I cittadini – ha detto Foschi – hanno già scritto, lo scorso 27 settembre, una lettera al Presidente della Provincia Di Marco, al sindaco Alessandrini, ai rispettivi uffici tecnici, al Prefetto, ai Dirigenti della Polizia municipale, Polizia stradale, sollevando la problematica ma purtroppo sino a oggi non hanno avuto alcuna risposta. È evidente che ancora una volta ci troviamo dinanzi a un progetto calato dall’alto sul territorio, mai discusso con i residenti, un progetto peraltro con un cartello di cantiere in cui sembra che le autorizzazioni siano state rilasciate dal Comune di Montesilvano e non di Pescara. A questo punto porteremo la problematica all’attenzione della Commissione consiliare Lavori pubblici e al suo Presidente, Piernicola Teodoro, chiedendo la convocazione urgente di un sopralluogo sul posto, insieme ai tecnici per aprire subito il confronto sulle possibili alternative progettuali. E ovviamente chiederemo la presenza anche del Presidente della Provincia Di Marco e dei suoi tecnici, al fine di giungere subito a una soluzione, prima che il cantiere prosegua su un percorso sbagliato, com’è già accaduto in via Aldo Moro”.