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“Ennesima e gravissima bocciatura della Corte dei Conti per il Comune di Chieti”. Lo afferma il M5s in una nota. “La Corte con delibera n. 138 dello scorso 21 settembre inchioda il Comune ad una innegabile evidenza: il deficit di cassa e’ troppo elevato e rischia seriamente di causare il dissesto finanziario dell’ente”. Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo lanciano “una chiara e pesante accusa all’amministrazione Di Primio rea – dicono in una nota – di iscrivere a bilancio somme non corrispondenti alle reali capacita’ di entrata del Comune: Lo abbiamo sostenuto da sempre e con crescente chiarezza. Se si iscrivono a bilancio somme che storicamente non si sono mai incassate, si e’ costretti a sopperire con le anticipazioni di tesoreria. Se queste risultano sproporzionate rispetto alla capacita’ di riscossione reale, l’ente si trova in una situazione di squilibrio. E’ questo che e’ stato definitivamente accertato dai magistrati contabili confermando la tesi che abbiamo sempre sostenuto.” “A questo punto credo che nessuno potra’ piu’ riversare su altri le responsabilita’ per questa ennesima ‘bacchettata’ della Corte”, dice Ottavio Argenio secondo il quale “le responsabilita’ organizzative di Teate Servizi mi sembrano minime rispetto a quelle che pongo a carico di chi amministra la citta’ senza la necessaria prudenza ed accortezza. Non e’ possibile continuare ad iscrivere tra le entrate del bilancio quelle somme che secondo il trend storico degli ultimi anni, nessuno e’ mai stato in grado di incassare. Significa falsare il risultato ed essere costretti a farsi prestare piu’ soldi del normale da parte del tesoriere (Ex Banca Marche), innescando un circolo vizioso dal quale e’ difficile uscire”. I due consiglieri sostengono che “Il comune di Chieti e’ ormai in piena crisi finanziaria e riteniamo che per superarla, la Giunta aumentera’ ulteriormente le tasse a carico dei cittadini e sicuramente registreremo un significativo aumento delle attivita’ di riscossione coattiva da parte di Teate Servizi. Noi invece chiediamo come prima cosa, l’istituzione di una commissione di inchiesta a norma degli artt. 34 e 35 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale che peraltro e’ il soggetto istituzionale al quale si rivolge la Corte dei Conti, perche’ vogliamo verificare la possibilita’ di garantire l’equilibrio finanziario senza incidere ulteriormente sulle possibilita’ di spesa dei cittadini”