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“Un fiume di melma e liquami non depurati è stato sversato ieri sera, a partire dalle 22, nel mare di Pescara, ‘vomitato’ letteralmente dalla pompa B0, gestita dall’Aca, situata all’altezza della Madonnina, a ridosso del ponte del mare. È l’ennesimo scandalo registrato a Pescara, probabilmente causato dalla pioggia, e non da un nubifragio, che ha colpito la città che pure si è inspiegabilmente allagata, dalla zona del Rampigna a via De Gasperi, dalle aree di risulta, trasformate in un enorme e impraticabile lago di fango, sino, addirittura, al ponte nuovo, sia sul lato di Porta Nuova che di via Gran Sasso, senza dimenticare via Ferrari e via del Circuito. Nelle prossime ore invieremo agli Enti di competenza i filmati realizzati sul posto, dai quali si vede chiaramente lo sversamento, filmati girati nell’arco di un’ora, e nel frattempo ci chiediamo perché il sindaco Alessandrini non abbia ancora emesso alcuna ordinanza di divieto di balneazione, imposta dalla legge indipendentemente dall’eventuale maltempo che comunque impedirebbe la permanenza sulle nostre spiagge”. Lo ha detto Armando Foschi, membro della Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che la notte scorsa, su segnalazione dei residenti della zona, ha registrato sulla banchina le immagini dello sversamento di feci e liquami nel fiume e nel mare.

“Quanto registrato questa notte è veramente drammatico – ha sottolineato Foschi -. Ad allertarci sono stati alcuni residenti, che transitavano lungo la banchina nord, e anche alcuni pescatori, presenti sul molo per rafforzare gli ormeggi delle imbarcazioni a fronte del maltempo e che sono rimasti inorriditi dallo spettacolo. In sostanza dalla pompa di sollevamento B0, situata proprio a ridosso della Madonnina, si è riversato nel tratto finale del fiume, e quindi nel mare, direttamente dinanzi alla nostra costa, un fiume di liquami non depurati, dall’odore fecale inconfondibile e insopportabile. Parliamo di milioni e milioni di metri cubi di feci e melma riversati con una forza e una spinta straordinaria, che hanno letteralmente colorato di marrone il mare, per un ampio tratto, e non era il terriccio o il limo trasportato dal fiume da monte a valle. Ci siamo fermati sul posto almeno per un’ora e quel flusso ha continuato a riversarsi nel mare a getto continuo, senza alcuna interruzione, né sosta, con una potenza spaventosa, che ci consente solo di immaginare cosa sia accaduto nel nostro mare. Ovviamente non abbiamo visto un solo operatore dell’Aca sul posto per monitorare lo sversamento dalla pompa, né tantomeno abbiamo avvistato un responsabile del Comune di Pescara, a partire dal sindaco-fantasma Alessandrini che, seppur oggi informato dai cittadini, continua a ignorare quella che è una vera emergenza che l’Associazione ‘Pescara –Mi piace’ continua a denunciare ininterrottamente da due anni e mezzo. Ma nonostante le denunce continua quello che è uno scandalo intollerabile e che nessuna Istituzione intende fermare. Oggi ci chiediamo dove siano finiti i nuovi depuratori che, secondo i proclami del sindaco Alessandrini, dovevano essere pronti addirittura prima dell’estate. Pescara ha bisogno di soluzioni immediate che riescano a fermare la vergogna di quegli sversamenti di liquami non depurati nel mare e oggi si ripropongono le nostre domande – ha detto Foschi -: com’è possibile che a ogni acquazzone fiumi e fiumi di melma si riversino nel mare? Com’è possibile che all’improvviso a due gocce di pioggia venga interrotto il flusso verso il depuratore e vengano aperti i bypass lasciando defluire i liquami direttamente nel mare, e questo per non rischiare di mandare in tilt l’impianto di via Raiale? Com’è possibile che il sindaco non ritenga opportuno, e sicuramente obbligatorio, moralmente e amministrativamente, informare la cittadinanza di tali episodi? Com’è possibile che a oltre 15 ore di distanza dal fenomeno il sindaco Alessandrini non abbia pubblicato l’ordinanza di divieto di balneazione imposta dalla legge? E l’Arta ha effettuato i propri campionamenti straordinari per verificare l’impatto dello sversamento sulla qualità delle acque? Inoltre: com’è possibile che l’acquazzone di ieri sera abbia determinato l’allagamento di quasi tutta la città, anche zone come via Gran Sasso, via De Gasperi, via Ferrari, il lungofiume nord, le aree di risulta, dove pure la giunta Alessandrini si è vantata di aver fatto interventi di rifacimento della rete dei sottoservizi, appropriandosi del progetto del DK15? Nelle prossime ore – ha aggiunto Foschi – invieremo il materiale video raccolto all’attenzione degli Organi d’indagine, a rimpinguare il faldone messo insieme negli ultimi due anni. Nel frattempo chiediamo alle Autorità preposte, a partire dal Prefetto Provolo, in sostituzione del sindaco-fantasma Alessandrini, di predisporre con l’Arta e con la Capitaneria di porto dei campionamenti straordinari sulle acque del mare per monitorare la situazione e verificare gli effetti di quegli sversamenti”.