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Discriminazioni di genere ed omofobia sono all’ordine del giorno nel nostro Paese, tanto da caratterizzarsi come una piaga sociale che certamente non risparmia l’Abruzzo – ne sono testimonianza le gravi aggressioni avvenute negli ultimi tempi anche nella nostra Regione.

Nel presentare il progetto di legge contro l’omofobia al Consiglio Regionale, Mario Mazzocca (Capogruppo Art. 1 Mdp Abruzzo e Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale) e Marinella Sclocco (Assessore Regionale con delega alle Politiche Sociali), come proponenti dell’iniziativa, vogliono innanzitutto precisare che il testo, nella sua formulazione finale, è il frutto di un confronto, e ascolto, con le Associazioni Arcigay, Jonathan, La Formica Viola, Diva Project e i rappresentanti delle famiglie Arcobaleno. E’ da tempo che arriva dalla società una forte sollecitazione all’Assemblea regionale per l’approvazione di una legge contro l’omofobia. Si tratta di una legge necessaria, attesa. Per questo, speriamo che il suo iter sia spedito.

Nel merito, la proposta di legge, in attuazione degli articoli 2, 3 e 21 della Costituzione e degli articoli 1 e 21 della Carta dei Diritti fondamentali dell’U.E., intende rispondere a questa attesa per garantire finalmente la dignità e il diritto all’autodeterminazione di ogni persona in ordine al proprio orientamento sessuale e alla propria identità di genere. Per raggiungere tale finalità l’articolato normativo dispone che la Regione adotti, nell’ambito delle proprie competenze e in raccordo con i Comuni e con le altre istituzioni, politiche e misure per il superamento delle discriminazioni e per la prevenzione e il contrasto alla violenza motivate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere; garantisca l’accesso a parità di condizioni agli interventi ed ai servizi di competenza regionale senza alcuna discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere; infine, allo scopo di prevenire le discriminazioni per motivi derivanti dall’orientamento sessuale, favorisca la diffusione di una cultura della non discriminazione e sostenga le persone e le famiglie nei loro compiti educativi, persegua l’integrazione tra le politiche scolastiche e formative e le politiche socio-sanitarie. Quest’ultimo aspetto ci sembra particolarmente importante se solo pensiamo ai numerosissimi casi di bullismo omofobo che si hanno nelle scuole.

Inoltre altri due punti qualificanti della proposta sono l’introduzione dell’Osservatorio regionale sulle discriminazioni di genere e sull’omofobia, e la possibilità per la Regione di costituirsi parte civile in quei casi di violenza che siano di particolare impatto e rilevanza sociale nella vita della comunità regionale, devolvendo l’eventuale risarcimento a sostegno delle azioni di prevenzione contro violenza.

Sappiamo, infine, come anche il consigliere regionale Leandro Bracco del Gruppo Misto-Sinistra Italiana stia lavorando su analoga proposta di legge: un fatto altamente positivo e che, lavorando in sinergia e con pieno spirito di collaborazione, magari integrando reciprocamente i rispettivi contenuti, potrà sicuramente agevolare il futuro processo di discussione e approvazione.

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