CONDIVIDI

Riparte venerdì 1 settembre la nuova edizione della rassegna di danza contemporanea Corpografie, con la direzione artistica della coreografa Anouscka Brodacz, il patrocinio del Comune di Pescara, la sinergia con Abruzzo Circuito Spettacolo, Gruppo Alhena, Artisti per il Matta, Florian Metateatro, il Liceo Coreutico Misticoni-Belisario e il Conservatorio Luisa D’Annunzio. Oggi, a Palazzo di Città, la presentazione del vasto programma, che prevede appuntamenti fino al 22 settembre, con il Sindaco Marco Alessandrini, l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo, la coreografa Anouscka Brodacz, la danzatrice e coreografa Francesca La Cava, lo scultore Gino Sabatini Odoardi e il DJ Globster, al secolo Tony Lioci.

“Un’iniziativa è utile a nutrire di cultura questa città, quando essa è capace di portare sul territorio nuovi linguaggi, energie, immaginari, idee, pratiche che vengono dal resto del nostro Paese e dal resto del mondo– dice l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – perché questa città, che ha riferimenti culturali forti, ha bisogno anche di confrontarsi con richiami che abbiano un DNA diverso da quelli che la città offre. Per questo è molto importante che in questa edizione di Corpografie ci siano, ad esempio, due giovani coreografi arabi e che, in generale, porti a Pescara il meglio del teatro-danza di questo Paese e non solo. Corpografie mi appassiona particolarmente perché fa vedere in questa città cose di elevatissimo livello e caratura, di fruire di eventi che altrimenti si potrebbero ammirare solo spostandosi, quantomeno, a Roma. In questo modo, con la sperimentazione di nuovi progetti, si stimola culturalmente una città”.

“Abbiamo tante sinergie artistiche, senza le quali non sarebbe stato possibile sostenere i costi di Corpografie mantenendo il livello del festival e grazie alle quali abbiamo delle performance a costo zero che altrimenti sarebbero state molto onerose. Avremo molte prime, quest’anno a Corpografie – aggiunge Anouscka Brodacz, coreografa e organizzatrice – come la performance di Francesca La Cava del 1 settembre o l’anteprima, a costo zero proprio grazie a quelle sinergie di cui parlavo prima, dello spettacolo di Ariella Vidach l’8 settembre. Particolare attenzione è stata dedicata alla serata di domenica 3 settembre, con le danze dei due coreografi arabi, grazie alle collaborazioni con il MIBACT, la Maqamat Dance Theatre di Beirut e MAECI: il coreografo libanese Bassam Abou Diab ci mostrerà una danza che rappresenta lo sforzo di sopravvivenza sotto un bombardamento mentre Hamdi Dridi, tunisino, porterà in scena un ideale passo a due con il padre, morto di tumore.”

 

“Sarà un assolo molto lungo, di circa cinquanta minuti quello che porterò in scena – dice Francesca La Cava – per cui ringrazio Anouscka per averne curato la drammaturgia. Nasce da una mia idea ed è un lavoro sulla pelle, sul sentire, sul comunicare, sul nostro corpo e sulle sue relazioni con lo spazio che ci sta intorno, per raggiungere poi un cambiamento”.

“Io mi occupo principalmente di arti visive e raramente mi ero confrontato col teatro e la danza – aggiunge lo scultore Gino Sabatini Odoardi, che racconta di come è stata la sfida di occuparsi di scenografie per il teatro e la danza – Questa rappresenta un’avventura nuova ed entusiasmante; confrontarmi con la dimensione del corpo in movimento è una sfida che non mi aspettavo, e non mi aspettavo che lavorando insieme potessero sorgere nuove idee e nuovi stimoli. È venuto fuori un lavoro interessante, in continua evoluzione, di cui sono entusiasta e che credo lascerà molte persone incuriosite.

“High Files, con i suoi mezzi informatici da lui progettati, si occuperà di catturare immagini e i movimenti delle persone e del luogo in cui si trova in tempo reale – conclude il DJ Globster, sullo spettacolo di sabato 16 settembre insieme ad High Files – io di catturare i suoni per creare una mega istallazione che gioca sulle sinergie fra tutti coloro che si troveranno lì, anche il pubblico, che non starà seduto e sarà parte attiva e lo spazio stesso”.