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Il giudice del lavoro di Chieti ha disposto il reintegro della giornalista di Rete 8 Barbara Orsini, licenziata lo scorso maggio. La proprieta’ dell’emittente e’ stata condannata anche al risarcimento del danno. Sostenuta dal Sindacato dei giornalisti abruzzesi (Sga), che plaude al provvedimento, Orsini aveva impugnato il provvedimento ora ritenuto illegittimi dal giudice. “La sinergia con l’avvocato Leo Brocchi”, commenta il sindacato, “ha contribuito a demolire un castello di carte costruito dalla proprieta’ dell’emittente che avrebbe costituito un pericoloso precedente per l’intera categoria, limitandone liberta’ e indipendenza di giudizio”. Orsini era stata sospesa da marzo, senza stipendio, e quindi licenziata senza indennita’ di preavviso. “Il suo reintegro, in accoglimento del ricorso d’urgenza ex art. 700, dimostra senza alcun dubbio che la linea del Sindacato”, evidenzia il segretario Adam Hanzelewicz. “Questo anche in presenza di una inquietante cortina di silenzio che si era levata attorno alla vicenda di Barbara Orsini, che ha assunto risvolti omertosi o di palese imbarazzo nello schierarsi apertamente al fianco della collega ingiustamente licenziata”.
In una nota, il Sga ricorda “che le procedure di licenziamento sono state avviate con la delazione di comunicazioni telefoniche confidenziali, violando non solo il vincolo etico di riservatezza interpersonale, ma anche le prescrizioni giuridiche in materia: tale modo di agire qualifica tanto chi se n’e’ reso protagonista quanto chi l’ha utilizzato per un provvedimento cosi’ grave come il licenziamento che, lo ripetiamo, esulava da qualsivoglia aspetto o elemento dell’attivita’ professionale. Tutti elementi fattuali e di diritto colti dalla sentenza del giudice del Lavoro”.