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Sono stati presentati questa mattina, alla presenza del Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, degli Assessori Di Felice e De Matteo, del Governatore del Distretto 2090 del Rotary Club, Paolo Raschiatore e dei rappresentanti dei Rotary Club cittadini, i risultati del progetto dall’importante valore sociale, nato dalla collaborazione interclub dei Rotary Club “Chieti” e “Chieti Ovest”, del Comune di Chieti e del Centro Salute Mentale di Chieti, che ha consentito ad alcuni giovani diversamente abili di percorrere un processo di riabilitazione verso una vita attiva ed autonoma. Denominato “Cura della Bellezza, Bellezza della Cura” il progetto ha infatti offerto una opportunità di inserimento lavorativo a soggetti svantaggiati in forza alla cooperativa sociale “Recoopera”, da anni impegnata nel processo d’inclusione lavorativa di persone affette da patologie mentali provenienti dal Centro di Salute Mentale di Chieti.

Le attività svolte dai 7 giovani, coordinati dai tecnici del Comune di Chieti, sono iniziate lo scorso mese di maggio e si sono concluse il 16 giugno: 168 ore lavorative in cui i lavoratori diversamente abili sono stati impegnati nelle attività di cura del verde e di decoro urbano.

«I lavoratori della cooperativa Recoopera selezionati per il progetto specificano l’Assessore al Verde Pubblico, Raffaele Di Felice e l’Assessore alle Politiche Sociali, Emilia De Matteo – sono stati impegnati nello sfalcio dell’erba, nella potatura dei cespugli, nella pulizia manuale di tutte le paline della pubblica illuminazione e di quelle a sostegno della segnaletica stradale, nella pulitura delle panchine in pietra della Villa Comunale e nell’irrigazione del verde pubblico, ottenendo come obiettivo il miglioramento della cura della città. Un progetto che l’amministrazione ha abbracciato molto volentieri e per il quale ringrazia il Rotary».

«Il progetto Rotary portato avanti con questi giovani lavoratori – aggiunge il presidente Rotary Chieti, Di Caro – rappresenta uno strumento di integrazione, remunerazione e di visibilità per le persone diversamente abili. È noto, infatti, come il lavoro sia elemento fondamentale per il recupero del benessere auto percepito, delle competenze strumentali e delle competenze relazionali per le persone affette da patologia psichiatrica. I risultati sono l’esemplificazione di come la forza produttiva e trasformativa espressa da una rete di attori dia ottimi risultati per il progresso sociale». 

Considerazioni a cui fanno eco anche quelle della dott.ssa Livia Caronti del Dipartimento di Salute Mentale Asl 02 Lanciano/Vasto/Chieti «analizzate le competenze ‘residue’ dei pazienti, sia in termini strumentali che relazionali, abbiamo provveduto ad indirizzare gli stessi verso le mansioni più idonee in un crescendo lavorativo improntato all’autoefficacia personale, nonché facendo superare loro un auto pregiudizio che spesso rappresenta una vera e propria barriera. È stata una opportunità significativa per persone che sono considerate nel sentire comune improduttive ma che invece hanno generato una azione valorizzante per la loro città».

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