Ha nome antico, Alvise, ma ha il coraggio e l’incoscienza tipica dei giovani. Tenderini va sul dischetto e freddo come un ghiacciolo guarda negli occhi Miarelli, attendendo la prima mossa del portierone azzurro. Poi con dolcezza accarezza il pallone con un sinistro al velluto, regalando al Pescara il diritto e la gioia di prolungare la serie scudetto in gara 4. Festa rovinata per i lupi che attendevano, forse, con troppa baldanza, di cucirsi addosso, davanti alla platea del proprio pubblico, il sesto scudetto della loro storia gloriosa. D’altronde la vittoria dei Lupi sembrava scontata, se l’attendevano un po’ tutti e in primis chi da una settimana a questa parte aveva operato incessantemente la criminalizzazione mediatica dei pescaresi. Brutti, sporchi, cattivi e … decimati, nessuno fuori dal coro, tutti concordi nel ritenere la truppa di Colini ormai rassegnata e in rotta. Dispiace per loro ma il Pescara, tutto cerotti e squalifiche, è ancora vivo, dando questa sera piena dimostrazione della sua forza morale e del suo coraggio. Ma che rassegnati ma che allo sbando, i pescaresi giocano e vincono, canalizzando tutta la rabbia accumulata nei giorni scorsi in purissima energia positiva. Bravi tutti sino all’eroismo, tutti ugualmente determinati, tutti concentrati e lucidi in ogni momento della gara.
Colini recupera Cholito Salas e Luca Leggiero, che seppure in condizioni fisiche a dir poco precarie si segnaleranno nel proseguo della partita come protagonisti assoluti della scena, mostrando attributi ciclopici e un incredibile spirito di sacrificio. Gara per uomini tosti e cuori impavidi, sin dall’avvio. Affiora un po’ di nervosismo, la Luparense forse si attendeva una gara con toni agonistici più blandi e sembra quasi sorpresa della determinazione dei pescaresi. Mossa a sorpresa dei biancazzurri che schierano Chimanguinho come portiere di movimento. La Luparense è disorientata e scriteriatamente va in pressing, allungandosi e permettendo proprio a Chimyshow di poter sfruttare a pochi centimetri dalla linea di porta un assist di Mati Rosa. Il vantaggio esterno dura appena 50”, perché Coco Wellington rimette le cose in perfetta parità. Inizia da questo momento una partita tutta all’insegna dell’utilizzo di entrambi del portiere di movimento. Il Pescara sul finale esaurisce il bonus falli e Ramon avrebbe sui piede la palla del sorpasso grazie al conseguente tiro libero. Ma dalle parti di Capuozzo, questa sera, non si passa e il portiere pescarese sventa la minaccia, murando la conclusione. “Gol sbagliato gol subito” recita un vecchio adagio in voga da sempre sui campi di calcio ed anche questa sera va così. È Rosa a sfruttare un recupero palla e a bucare la porta sguarnita. 2-1 per il Pescara e si va al riposo.
Ancora portieri di movimento in azione nella seconda fase della gara ed è ancora Chimy a sfruttare un assist del redivivo Salas per regalare il gol del doppio vantaggio ai biancazzurri. Ma la partita è ancora infiammata e lungi dal concludersi perché il dinoccoluto Brandi devia in rete di tacco un tiro di Honorio, scagliato da posizione centrale. Capuozzo, però, di lì a poco, mette in atto la propria vendetta, segnando dalla sua porta con un drop millimetrico. È di nuovo buio pesto per i padroni di casa. Mancuso colpisce il palo ma è Coco, ancora lui, a bucare la rete biancazzurra. Trascorrono una manciata di secondi e di slancio Mancuso realizza il 4-4 grazie ad una puntina che anticipa il tempo della parata del numero uno pescarese. La Lupa continua nella sua affannosa ricerca della rete della vittoria, attraverso l’utilizzo del portiere di movimento, ma il Pescara tiene e così, inevitabilmente, le due squadre affidano il loro destino alla sfida finale dei calci di rigore. La serie dei tre canonici calci di rigore si chiude ancora sul piede della parità. Foglia, Coco e Ramon da una parte e Morgado, Salas e Cuzzolino non sbagliano. Si va ad oltranza e questa volta Mancuso scaglia alle stelle un missile terra-aria che regala a Tenderini la palla del match. Alvise, come detto, con la stessa tempra di un veterano calcia e realizza un gol che vale oro e che chiude al momento i giochi.
Adesso bisognerà ritemprarsi al meglio nei tempo utile che va da domani a mercoledì prossimo. Non sappiamo ancora dove si giocherà ma è certo che il Pescara anche in capo al mondo non mollerà mai e c’è da giurare che la parola fine sia ancora lungi dall’essere scritta sui titoli di coda di questa stagione.
LUPARENSE-PESCARA 7-8 d.t.r. (4-4 al 40′, 1-2 p.t.)
LUPARENSE: Miarelli, Taborda, Honorio, Mancuso, Brandi, Coco, Lara, Ramon, Foglia, Khouc, Moufaddal, Morassi. All. Marin (squal., in panchina Lovo)
PESCARA: Capuozzo, Duarte, Morgado, Rosa, Azzoni, Cuzzolino, Leggiero, Salas, Chimanguinho, Tenderini, Ghiotti, Pietrangelo. All Colini (squal., in panchina Forte)
MARCATORI: 11’37” p.t. Chimanguinho (P), 12’27” Coco (L), 18’51” Rosa (P), 2’11” s.t. Chimanguinho (P), 3’42” Brandi (L), 6’54” Capuozzo (P), 10’05” Coco (L), 10’57” Mancuso (L)
SEQUENZA RIGORI: Foglia (L) gol, Morgado (P), Coco (L) gol, Salas (P) gol, Ramon (L) gol, Cuzzolino (P) gol, Mancuso (L) alto, Tenderini (P) gol
NOTE: al 18’17” p.t. Ramon (L) si fa parare un tiro libero da Capuozzo (P)
AMMONITI: Duarte (P), Leggiero (P), Mancuso (L), Moufaddal (L), Brandi (L)
ARBITRI: Andrea Sabatini (Bologna), Nicola Maria Manzione (Salerno), Natale Mazzone (Imola) CRONO: Giulio Colombin (Bassano del Grappa)
DELFINI COMMUNICATION AND PRESS OFFICE MANAGER
MASSIMO RENELLA
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