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“Introduzione del DASPO urbano, ossia la possibilità di allontanare dalla città chi viene colto a esercitare l’accattonaggio, la prostituzione o disturbi legati all’abuso di alcol o all’uso di droghe; presenza in servizio ventiquattro ore su ventiquattro della Polizia municipale per tutta l’estate e nei fine settimana d’inverno; revisione delle concessioni di occupazione di suolo pubblico fatte in favore dei ristoranti e locali di piazza Muzii. Sono alcune delle nuove regole contenute nella proposta di delibera già depositata in Comune e che entro il prossimo 30 giugno dovrà essere portata all’esame del Consiglio comunale. Il nostro obiettivo è quello di riportare l’ordine e la sicurezza in una zona riqualificata dal centro-destra per diventare il nuovo ‘salotto’ della città, e non una mega-discoteca all’aperto. Per farlo occorre riscrivere le regole capaci di garantire la civile convivenza tra residenti e operatori economici prima che la situazione degeneri, come già sta accadendo, con risse quotidiane e notti passate a decibel sparati al massimo”. Lo hanno annunciato in Conferenza stampa i consiglieri comunali di Forza Italia Marcello Antonelli e Fabrizio Rapposelli, firmatari, con Vincenzo D’Incecco, della delibera, e il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri.

“Siamo stati forza di governo della città di Pescara e abbiamo deciso di non fermarci alla critica, ma di avanzare una proposta concreta capace di ripristinare ordine. I temi sono la sicurezza in città e la gestione del fenomeno che sta toccando piazza Muzii e le strade limitrofe, – ha detto il Capogruppo di FI in Comune Antonelli -, fenomeno che l’attuale amministrazione Alessandrini ha rinunciato a gestire. Secondo noi invece i fenomeni vanno gestiti e disciplinati, non si possono lasciare alla libera interpretazione o poi si generano i problemi che già oggi stiamo vivendo, tanto da costringere il Comitato dei Residenti ad assumere una serie di iniziative, tra cui l’ulteriore esposto alla Procura della Repubblica per ciò che avviene in quel quadrilatero della cosiddetta nuova ‘movida’ notturna. La nostra proposta di delibera è molto articolata e comprende l’adozione di atti di competenza del Consiglio comunale, come la modifica dei vari Regolamenti Comunali, e atti di indirizzo in quanto di competenza della giunta comunale e degli Uffici. La proposta è stata depositata il primo giugno e, come da regolamento, entro 30 giorni dovranno essere depositati i pareri per poi arrivare in Consiglio comunale entro il 30 giugno prossimo. Partiamo con la proposta di modifiche al Regolamento per l’applicazione del canone di occupazione spazi e aree pubbliche: il primo tema di contestazione dei circa duemila residenti del quadrilatero centrale della movida è la modalità di occupazione del suolo pubblico da parte dei locali, ovvero la deregulation ha consentito che si aprissero locali all’interno di garage, e poi il titolare ha integrato gli esigui spazi interni utilizzando la pubblica piazza, e oggi ci ritroviamo con locali di 20 metri quadrati con un’occupazione del suolo pubblico per tavoli e sedie di 100 metri quadrati. Con la nostra proposta abbiamo previsto che: ‘non è possibile concedere l’occupazione del suolo pubblico per dimensioni superiori al 100 per cento della superficie interna destinata alla somministrazione’. Tradotto: se un locale ha dimensioni di 50 metri quadrati, potrà occupare una superficie esterna di soli 50 metri quadrati. Poi: d’ora in avanti il Concessionario, ovvero l’esercente, ha l’obbligo di esporre all’esterno pubblicamente non solo l’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico, ma anche la planimetria con la disposizione di tavoli e sedute, in questo modo chiunque potrà controllare se sta rispettando gli spazi a lui concessi, senza abusi, soprattutto i vigili urbani. Abbiamo introdotto la DECADENZA DEL DIRITTO DI OCCUPAZIONE DEL SUOLO PUBBLICO in caso di trasgressione rispetto ai suddetti obblighi. E ancora, chiediamo di modificare la disciplina di OCCUPAZIONE DELLE AREE ADIACENTI I LOCALI: attualmente è possibile occupare il suolo pubblico anche se le aree occupate non sono adiacenti il locale, ad esempio come accade in piazza Salotto e piazza Muzii. Con la nostra modifica abbiamo previsto che: ‘E’ possibile concedere l’occupazione del suolo pubblico solo in presenza di aree adiacenti il locale, salvo deroga motivata e autorizzata dalla Giunta comunale’. Infine sempre in riferimento all’Occupazione del suolo pubblico, in ottemperanza a una Sentenza del Consiglio di Stato, abbiamo previsto di introdurre la seguente modifica, ovvero: ‘La concessione dell’occupazione del suolo pubblico non può comprendere le aree private a uso pubblico’, una prassi oggi consentita dal Comune e che invece va abolita. Il secondo capitolo riguarda le Modifiche al Regolamento di Polizia municipale – ha proseguito il Capogruppo Antonelli -, ovvero abbiamo previsto l’introduzione di nuovi articoli. Innanzitutto l’articolo 7bis: per l’applicazione di particolari divieti, sanzioni e misure di tutela, in applicazione al Decreto Minniti, abbiamo individuato  dei luoghi specifici in cui è possibile e necessario prevedere tali misure a tutela del decoro urbano. Tali aree sono il Centro storico di Porta Nuova, compreso tra viale D’Annunzio-via dei Bastioni-piazza Unione-via delle Caserme (incluse, salvo via D’Annunzio); il quadrilatero centrale compreso tra corso Vittorio Emanuele-via Genova-via Carducci-via Regina Elena-via de Amicis; Scuole, plessi scolastici e sedi universitarie (sino a 100 metri dagli ingressi); Parchi e giardini comunali. In queste aree, con l’introduzione dell’articolo 7 Ter, in ottemperanza al Decreto Minniti, il sindaco può adottare ordinanze contingibili e urgenti contro fenomeni di accattonaggio (specie in presenza di minori e disabili), abusivismo, violenza, legata all’abuso di alcol o di sostanze stupefacenti, o sfruttamento della prostituzione. E in questi casi abbiamo previsto la possibile adozione del DASPO urbano, ovvero l’allontanamento dalla città dei soggetti colti nell’esercizio dei suddetti fenomeni”. “Ovviamente – ha proseguito il consigliere Rapposelli – per l’applicazione di tali regole vanno garantiti i controlli e per tale ragione, nella delibera, diamo indirizzo alla giunta comunale affinchè entro 30 giorni dall’approvazione della delibera provveda a inserire la modifica della turnazione del Servizio della Polizia municipale, prevedendo l’attivazione del servizio dalle 0 alle 24, tutti i giorni, nel periodo compreso tra il primo giugno e il 15 settembre, e poi stesso orario nei giorni di venerdì, sabato e prefestivi nel periodo compreso tra il 16 settembre e il 31 maggio; Polizia municipale in servizio dalle 6 alle 24 nei giorni dalla domenica al giovedì nel periodo compreso tra il 16 settembre e il 31 maggio. Poi si dà formale indirizzo alla Giunta comunale affinché entro 90 giorni dall’approvazione della delibera si provveda alla modifica del Piano di classificazione acustica dell’area centrale, comunque da rifare entro la fine dell’anno, portandola dalla classe 4 alla classe 3, che consentirà di abbassare la tolleranza acustica (sarà consentito meno rumore), rendendo più rigidi i relativi controlli”. “Con la nostra delibera – ha aggiunto il Capogruppo Antonelli – chiediamo al sindaco di investire in maniera più imponente sulla sicurezza così come sulla Protezione civile. Una delle contestazioni inerenti la turnazione sarà la presenza di pochi vigili urbani per coprire un servizio h24; noi chiediamo al sindaco di ottemperare al Decreto Minniti e di aumentare la copertura del personale di Polizia municipale, innanzitutto recuperando gli 8 agenti di Polizia municipale oggi distaccati in Procura, perché l’amministrazione giudiziaria è competenza dello Stato; poi potrà recuperare altri agenti utilizzando personale amministrativo dell’Ente per alcune funzioni, come le pratiche di cassa; potrà assumere vigili stagionali e non comprendiamo perché non abbia predisposto già nei mesi invernali una graduatoria cui attingere in estate; infine, non appena sarà stato approvato il Consuntivo, potrà rivedere il Piano Occupazionale, eliminando, ad esempio, la previsione di assunzione di un nuovo Dirigente Tecnico, di cui non si ravvisa la necessità, e piuttosto prevedere l’assunzione di 3 nuovi agenti di Polizia municipale (con l’indennità di un Dirigente tecnico si pagano gli stipendi di tre vigili urbani). Infine chiediamo al sindaco di far valere le nuove disposizioni, nonché il proprio ruolo di co-protagonista, introdotti nel Decreto Minniti in sede di Tavolo per l’Ordine pubblico e la Sicurezza convocato dal Prefetto, pretendendo l’applicazione della reale integrazione tra Forze di Polizia con la costituzione di ‘squadre miste interforze’, deputate al controllo delle varie zone della città, prendendo atto che oggi i temi della sicurezza e del vivere civile sono una priorità per la città”. “Nel quadrilatero di piazza Muzii va fermata la deregulation – ha ribadito il Capogruppo Sospiri – perché la liberalizzazione nell’apertura dei locali non può tradursi in ‘ognuno fa quello che gli pare’. La nostra riqualificazione di quella parte degradata della città, seppur si trovasse in pieno centro, è stata voluta per dare al territorio un salotto in cui fosse piacevole dalle 19 alle 22 andare a prendere l’aperitivo e fare quattro chiacchiere; dopo le 22 chi vuole fare ristorazione o altre attività se le deve fare all’interno del proprio locale, non può occupare tutta la pubblica piazza, che è di tutti, anche dei residenti, e se hai un locale che misura 20 metri quadrati, non puoi pretendere di compensare l’esiguità degli spazi interni occupando 300 metri quadrati di suolo pubblico. E comunque il livello di emergenza raggiunto sul posto non va neanche a favore degli esercenti dell’area, visto che i ragazzini oggi si portano l’alcol da casa o lo comprano nei supermercati e vanno a ubriacarsi sulla piazza, ecco perché è fondamentale garantire la presenza costante delle Forze dell’Ordine e l’applicazione del Daspo urbano. Quel che è certo è che l’inerzia della giunta Alessandrini sulla problematica è assolutamente inaccettabile”. “Ci auguriamo – ha aggiunto Antonelli – che sulla nostra delibera possa aprirsi una discussione concreta e franca, senza sventolare bandierine perché la tutela dei diritti dei cittadini chiama in causa la responsabilità di tutti gli amministratori”.