“Promesse, slogan e spot. È questa l’amara sintesi delle azioni che la Regione Abruzzo ha effettuato su un aeroporto che, al di là degli annunci, stenta a decollare a causa di scelte politiche sbagliate che probabilmente porteranno la regione a dover rinunciare ad uno scalo internazionale e punto cruciale per i soccorsi in caso di emergenza.
“Il Presidente” commenta Domenico Pettinari “ci ha palesato un futuro roseo per l’Aeroporto e su queste mancate promesse ha basato l’enorme cifra di soldi pubblici che la Regione ha stanziato per mantenere in vita l’azienda S.A.G.A Spa, che gestisce lo scalo. Ma come stanno realmente le cose?
FINANZIAMENTI CONCESSI A SAGA DA REGIONE ABRUZZO
Dal 2014, anno in cui si è insediato questo Governo regionale, ad oggi la Giunta D’Alfonso ha concesso diversi contributi straordinari alla S.A.G.A. S.p.A. Nello specifico, con la Legge Regionale 04 luglio 2015 n. 19, è stato concesso un contributo straordinario tramite aumento di capitale, alla S.A.G.A. S.p.A., per euro 7 milioni; in seguito con la Legge Regionale 12 novembre 2015 n. 40, è stato concesso un ulteriore contributo straordinario di euro 3 milioni ed infine con Legge Regionale 05 luglio 2016 n. 19, è stato concesso un altro contributo straordinario di euro 4milioni, tutti con lo scopo di permettere un rilancio dell’Aeroporto d’Abruzzo e consentire allo stesso di raggiungere il milione di passeggeri serviti all’anno, così da ottenere l’autonomia finanziaria”.
ORA GUARDIAMO IL TRAFFICO
“Un pozzo senza fine di soldi pubblici che però non hanno portato al risultato promesso.” Incalza Pettinari “I dati del traffico degli aeroporti pubblicati da Assaeroporti (Associazione Italiana Gestori Aeroporti) ci mostrano una realtà ben diversa da quella spesso annunciata da Regione Abruzzo, in realtà l’Aeroporto d’Abruzzo si muove in senso contrario, decrescendo dal punto di vista del numero dei passeggeri e movimenti transitati presso lo scalo.
Dai dati si evince che nell’anno 2015 il numero dei movimenti degli aeromobili transitati presso lo scalo abruzzese è stato 10.324, mentre i passeggeri ammontano a 612.875, con 42 tonnellate di merce spostata.
Nell’anno 2016 invece troviamo che i movimenti sono stati 8.850, mentre i passeggeri serviti ammontano a 572.217, per sole 69,5 tonnellate di merce trafficata. Quindi il traffico nell’anno 2016 è stato nettamente inferiore a quello dell’anno precedente 2015. Se poi analizziamo i totali parziali al mese di marzo negli anni, 2016 e 2017 riscontriamo come nei primi tre mesi dell’anno in corso, i dati ottenuti sono inferiori a quelli dell’anno 2016.
DATI AI PRIMI TRE MESI
nel 2016 i movimenti sono stati 2.509 – i passeggeri 125.074 – il cargo 39 tonnellate
nel 2017 i movimenti sono stati 1.894 – i passeggeri 119.459 – il cargo 7 tonnellate
BILANCI PREOCCUPANTI
“Tale diminuzione è confermata anche dal Bilancio intermedio al 30 giugno 2016, pubblicato sul sito della S.A.G.A. S.p.A., dove troviamo che la voce “Ricavi delle vendite e delle prestazioni” al 30.06.2016 ammonta ad euro 2.768.203,00, inferiore a quella accertata al 30.06.2015 pari ad euro 2.774.948,00” afferma ancora il consigliere5 stelle..
LA DIPENDENZA DA RYANAIR
“Punto dolente anche quello delle compagnie aeree. Come Movimento 5 Stelle abbiamo sempre palesato la necessità di rendere l’Aeroporto d’Abruzzo appetibile per compagnie diverse che non siano solo RyanAir” commenta Pettinari “permettendo allo scalo di essere più autonomo e non lasciare agli “umori” di una sola compagnia le sorti della sua esistenza.
Ma ad oggi” spiega Domenico Pettinari “la maggior parte dei voli presenti presso lo scalo, comunque quasi tutti quelli transfrontalieri di maggiore importanza per lo sviluppo dell’Aeroporto, sono serviti sempre ed esclusivamente dal vettore low-cost Ryanair. Alle altre compagnie presenti come Alitalia, Blue Air, Mistral Air e Wizz Air, sono lasciate sostanzialmente una tratta cadauno, salva la compagnia Mistral Air che copre cinque tratte, ma quasi tutte in ambito nazionale. Quindi lo scalo risulta ancora quasi totalmente servito sempre dalla solita compagnia aerea low-cost Ryanair, e nulla è stato ancora fatto per creare un vero sviluppo dello scalo sotto il profilo del numero delle compagnie aeree presenti e per la qualità delle tratte aeree servite. Assente anche un vero piano industriale dello scalo, che ancora non è chiaro quale sia poiché i turisti che arrivano in Abruzzo non trovano una filiera che incentiva un vero piano di fruibilità del territorio né tantomeno sono state adeguatamente pubblicizzate all’estero le nostre realtà turistiche territoriali. Davvero pensiamo che l’Aeroporto serva solo agli abruzzesi che devono recarsi fuori Abruzzo? Cerchiamo di portare gli stranieri qui!
RASSICURAZIONI INUTILI
Il Governatore D’Alfonso, in più occasioni, aveva rassicurato i cittadini di avere posto le basi per un rilancio dello stesso; aveva riferito che i contributi concessi da parte della Regione Abruzzo alla S.A.G.A. S.p.A. servivano per sistemare definitivamente la gestione della società e a breve la stessa sarebbe stata in grado di camminare da sola senza l’aiuto della Regione. Ma nonostante le parole rassicuranti del Presidente e i contributi straordinari, conti alla mano, non sono serviti a questo. E a cosa allora?
OTTIMIZZARE MIGLIORARE IMPLEMENTARE,
LE TRE MOSSE VINCENTI PROPOSTE DAL M5S
Noi abbiamo un’idea chiara di quali mosse compiere per il rilancio dell’aeroporto e del territorio, creando nell’Abruzzo un territorio appetibile per il turismo straniero.
Occorre ottimizzare l’utilizzo delle infrastrutture aeroportuali esistenti, prima di realizzare nuovi ampliamenti. Lo scopo è di consentire il pieno sfruttamento delle stesse all’interno della rete di trasporto aereo, con pianificazione a breve, medio e lungo termine. Come? Coinvolgendo in tale pianificazione tutti gli attori interessati come i Comuni e l’ENAC, con lo scopo di una pianificazione territoriale, in particolare delle aree aeroportuali, con i vincoli ambientali e le funzioni urbane circostanti; prevedere la salvaguardia di apposite aree per eventuali futuri sviluppi dello scalo; attivarsi nei confronti dei soggetti deputati, come l’ENAC, affinché vengano adottati modelli operativi per tali Aeroporti che non ne contrastino lo sviluppo nel futuro.
Su questo ben poco, se non nulla è stato fatto da parte della Regione Abruzzo, visto che l’ENAC negli ultimi piani di gestione degli aeroporti, ha previsto un ridimensionamento dello scalo Abruzzese, riducendo il sistema di controllo all’interno dell’Aeroporto d’Abruzzo e conseguentemente gli orari di funzionamento. In particolare nella fascia della notte, così da limitare definitivamente la possibilità per l’Aeroporto d’Abruzzo di poter in futuro intercettare la rete di trasporto nel settore cargo o ampliare i collegamenti transfrontalieri. E come se non bastasse, la Regione prevede di svilire ancora più la zona con la proposta di insediare nuove attività nelle aree circostanti l’Aeroporto: si pensi alla volontà di collocare la nuova sede degli uffici di Pescara affianco all’Aeroporto, così da creare problemi di sicurezza.
Occorre migliorare l’accessibilità all’Aeroporto e favorire l’intermodalità. La Regione Abruzzo non ha fatto nulla per migliorare l’accessibilità all’Aeroporto, non ci sono progetti per sviluppare il sistema di collegamento allo stesso, né tantomeno la previsione di scambio con il sistema di trasporto su ferro. Oggi l’Aeroporto risulta accessibile solo con il trasporto su gomma e, in più occasioni, la Regione Abruzzo ha pensato solo a sponsorizzare progetti miliardari per lo sviluppo del trasporto su gomma nel territorio, in controtendenza con il resto del paese. Possibile che la Regione non abbia pensato a futuri progetti di collegamento degli interporti all’Aeroporto, attraverso il trasporto su ferro, per lanciare lo scalo nelle tratte nel settore cargo, dove l’Abruzzo può ricoprire un’importante ruolo grazie alla sua posizione strategica? Evidentemente no: se si analizza la programmazione dei fondi del Masterplan in Abruzzo o la situazione di abbandono in cui versano gli interporti, non traspare affatto tale volontà. Non sono stati intercettati i fondi messi a disposizione dalla Commissione europea, per lo sviluppo della rete trans-europea dei trasporti (TEN-T), per il periodo 2014 – 2020; né tantomeno sono stati trovati fondi privati da investire nello scalo, anzi, oggi solo la Regione in più riprese si è trovata a finanziarie l’Aeroporto, arrivando ad acquisire anche quelle poche quote di partecipazione detenute dai privati.
Occorre implementare lo sviluppo delle rotte transfrontaliere, intercettando quei paesi più appetibili sotto il profilo del rilancio turistico, incentivando l’integrazione dei piani di sviluppo del turismo nella Regione e non considerare lo sviluppo dell’Aeroporto d’Abruzzo come una cattedrale nel deserto. I Piani Triennali del Turismo (PTT) in Abruzzo risultano totalmente scollegati da quello di sviluppo dell’Aeroporto. Inoltre, si punta all’implementazione delle rotte brevi nazionali, oggi poco redditizie perché sostituite dal trasporto su ferro – alta velocità, si veda il caso Alitalia” conclude Pettinari..