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Ventisette persone fermate e quattro denunciate, alcune dosi di droga e 20mila articoli contraffatti sequestrati. E’ il bilancio del blitz interforze scattato all’alba a Montesilvano, che ha interessato quattro palazzine di Via Ariosto occupate da circa 200 persone, in maggioranza senegalesi. L’attivita’ di sgombero degli edifici e’ stata effettuata per “motivi di tutela dell’igiene e della pubblica e privata incolumita’” ed e’ stata pianificata in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. In particolare, 11 persone sono state fermate ed accompagnate al Comando della Compagnia dei carabinieri di Montesilvano; 16 sono state fermate dalla polizia ed accompagnate in Questura. La posizione di tutti i fermati e’ al vaglio del locale Ufficio Immigrazione. Inoltre, la Squadra mobile di Pescara ha denunciato due persone per possesso di sostanza stupefacente e due per resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso della attivita’ sono state rinvenute una ventina di dosi di sostanza stupefacente di tipo hashish, marijuana e cocaina, diversi bilancini e attrezzi per il taglio della droga. I carabinieri hanno sequestrato 139 grammi di marijuana, 67 grammi di hashish e 6 grammi di cocaina. Infine, la guardia di finanza ha sequestrato circa 20mila articoli contraffatti tra capi di abbigliamento ed etichette, e circa 1500 cd.

«Con la maxi operazione di sgombero delle due palazzine di via Ariosto condotta sin dalle prime luci dell’alba si pone fine ad una situazione rimasta irrisolta per oltre 20 anni, con residenti e turisti esasperati e ripetute denunce e tentativi falliti di eseguire gli sfratti da parte dei proprietari degli appartamenti». A parlare è il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno, che questa mattina ha seguito in prima persona il blitz di sgombero delle palazzine “Tillia” e “Viola” di via Ariosto che ha visto impegnate circa 300 persone tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Polizia Locale.

«Lo scorso novembre – ricorda il sindaco Maragno –  ho emesso un’ordinanza di sgombero delle palazzine alla luce del grave pericolo per l’incolumità pubblica e privata, soprattutto degli occupanti degli edifici, sia da un punto di vista igienico – sanitario che strutturale. Le palazzine erano divenute peraltro una vera centrale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti e alla contraffazione. Queste ultime settimane sono state connotate da una lunga serie di tavoli tecnici in Prefettura, incontri con i proprietari degli immobili e con la comunità dei senegalesi che risulta la principale presenza all’interno delle Palazzine sgomberate. L’operazione di questa mattina dà esecuzione a quella ordinanza e agli oltre 6 mesi di lavoro costante, condotto in silenzio proprio per ottenere la maggiore efficacia della operazione. In questo periodo abbiamo inoltre lavorato per preparare al meglio gli occupanti degli appartamenti, dando loro anche il tempo necessario per individuare sistemazioni alternative».

Ad affiancare le forze dell’Ordine anche la struttura comunale con tecnici e operai. «Abbiamo messo a disposizione  –  spiega ancora il primo cittadino – ditte di traslochi per rimuovere i materiali. Abbiamo coinvolto Formula Ambiente/Sapi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti generati nel corso dell’intervento. Subito dopo lo sgombero abbiamo avviato gli interventi di disinfestazione, sanificazione e muratura degli appartamenti per impedire occupazioni abusive. Via Ariosto – conclude il sindaco Maragno  – è uno dei luoghi nevralgici del territorio poiché a ridosso della zona turistica di Montesilvano. Questo sgombero, atteso da moltissimi anni, è stato possibile grazie all’ordinanza che abbiamo emesso alcuni mesi fa e all’intenso lavoro svolto in sinergia con la Prefettura e il comitato tecnico di sicurezza e ordine pubblico. A tal proposito voglio ringraziare il Prefetto dott. Francesco Provolo e tutte le forze dell’Ordine intervenute, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, nonché la Polizia Locale, che hanno gestito le operazioni di questa mattina e la fase organizzativa propedeutica ad essi, con la massima dedizione e professionalità».