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Presentazione alla stampa del presidio #IoStoConGabriele che si tiene sabato 22 alle ore 17.30 in piazza Sacro Cuore
Gabriele Del Grande è stato fermato dalle autorità turche al confine nella regione di Hatay. Era in Turchia dal 7 aprile. «Invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti», ha detto martedì 18 nella prima telefonata che gli è stata concessa.
Il sequestro di Gabriele Del Grande da parte del regime di Erdogan è un atto gravissimo rispetto al quale il nostro governo e l’Europa appaiono troppo silenziosi. Non è tollerabile che un giornalista italiano venga fermato per giorni senza alcuna imputazione dalla polizia di uno stato che tra l’altro è anche nostro alleato della NATO. Gabriele Del Grande è un giornalista e un regista che in mezzo alla barbarie che avanza racconta l’umanità che supera barriere e frontiere: il suo film IO STO CON LA SPOSA andrebbe proiettato ovunque. In Turchia qualora ci fosse bisogno di ulteriori prove c’è ormai una dittatura, di cui fanno le spese il popolo curdo, le organizzazioni sindacali e politiche progressiste e democratiche, i giornalisti e quanti come Gabriele vogliono dare voce ai senza voce.
Chiediamo alle autorità italiane ed europee di far pressione presso le autorità turche perché rilascino Gabriele Del Grande quanto prima, e che immediatamente gli vengano garantiti i diritti minimi quali:
-colloquio con un avvocato
-incontro con autorità consolare
-possibilità di telefonare
-ragione del fermo
-tempo del trattenimento/ data prevista per l’espulsione