Sono 3.508 le leggi promulgate dal 1972 al 31 Dicembre 2015, di cui solo 678 sono state abrogate nel corso degli anni. Oggi, dunque, sono ben 2830 le leggi che regolano la vita degli abruzzesi, delle imprese e degli enti. Troppe, talmente tante da far salire la nostra regione sul gradino più alto del podio. La regione più burocratizzata d’Italia! Si tratta dell’ennesimo primato che ci vede in tasta a una classifica certamente non lusinghiera.
“Le promesse di una regione facile e veloce e i trentaquattro mesi di governo D’Alfonso poco hanno fatto in termini di semplificazione e sburocratizzazione” dichiara Sara Marcozzi “l’Abruzzo è una vera e propria giungla di leggi che complica certamente la vita dei cittadini, degli enti, delle imprese e delle tante associazioni. Si tratta dei lunghi tentacoli della burocrazia della Pubblica Amministrazione spesso causa dell’alto tasso di contenzioso fra cittadini e enti, fra imprese ed enti e fra enti stessi. Lungaggini e tanta confusione. Tentacoli di una burocratizzazione che andrebbero recisi con determinazione e che sono antagonisti di uno sviluppo che chiede semplificazione e velocità. Valori che il Presidente D’Alfonso brandiva in campagna elettorale e che, a distanza di quasi tre anni, sono rimaste mere promesse elettorali” commenta Sara Marcozzi.
Il Rapporto sullo stato della Legislazione Regionale del 2015 regala all’Abruzzo il terzo posto a livello nazionale nel rapporto fra leggi approvate e leggi impugnate e il non apprezzabile primato di regione con il maggior numero di leggi, in valori assoluti, impugnate dal Consiglio dei Ministri. Nonostante l’attento lavoro degli uffici legislativi nel predisporre schede tecniche a supporto delle proposte legislative, l’attuale maggioranza fra forzature regolamentari, mancato rispetto della gerarchia delle fonti e volontà politiche discutibili, ha fatto in modo di far piazzare la regione al terzo posto per leggi impugnate da parte del Governo centrale”.
LA PROPOSTA M5S
Alla luce di questa analisi, si evidenzia la necessità di procedere immediatamente a un riordino legislativo e alla contestuale riduzione del sistema normativo regionale al fine di garantire omogeneità, chiarezza e semplicità.
Gli interventi da attivare:
- UN PROVVEDIMENTO TAGLIA-LEGGI: risale al 2013 l’ultimo provvedimento che dispose l’abrogazione di ben 253 leggi intervenendo sia a livello tematico che temporale, abrogando norme relative agli anni 1972, 1973 e 1974. Abbiamo 40 anni di leggi ancora in vigore, ma obsolete, che aspettano di essere abrogate!
- ISTITUZIONALIZZARE PROVVEDIMENTO DI MANUTENZIONE NORMATIVA: indispensabile l’introduzione di un provvedimento che istituzionalizzi un momento, nel corso dell’anno legislativo del Consiglio Regionale, in cui sia prevista l’approvazione di un dispositivo taglia-leggi. Così facendo vi sarebbe un progressivo e costante snellimento di tutte quelle norme che, per diverse motivazioni, non servono più alla vita della regione e che appesantiscono inutilmente il sistema normativo regionale e la vita dei cittadini e degli imprenditori..
- LEGGI DI RIORDINO ORGANICHE E TESTI UNICI: E’ bene precisare che ad oggi, il patrimonio legislativo della nostra regione non dispone di nessun Testo Unico. L’Abruzzo deve ambire alla redazione di Testi Unici con aggiornamenti periodici attraverso le “novellature” degli stessi. Su questo fronte chiediamo alla giunta di lavorare sui seguenti Testi Unici: Agricoltura, Ambiente, Commercio, Cultura, Urbanistica e Edilizia, Turismo, Welfare e Nomine. Regioni virtuose da questo punto di vista sono Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia che, non a caso, sono anche le regioni che trainano l’economia del nostro Paese.
“E’ evidente che l’attenzione di questo governo alla semplificazione e alla sburocratizzazione si è rivelato pressoché nullo” dichiara Sara Marcozzi “basti pensare che da oltre due anni il Testo Unico sul Commercio giace nei cassetti della Comitato per la Legislazione. Chi vive in Abruzzo è costretto a sottostare al doppio delle leggi rispetto alla media delle altre regioni. Per quale motivo persone e imprese dovrebbero scegliere di vivere o investire in Abruzzo?” si domanda Marcozzi “La vita dei cittadini delle altre regioni è, in media, regolata da 1500 leggi, in Abruzzo i cittadini sono intrappolati da oltre 2800 leggi. E’ ora di cambiare!” conclude Marcozzi.