CONDIVIDI

E’ stato condannato all’ergastolo Mirko Giancaterino, 38 anni, pregiudicato e tossicodipendente, accusato dell’omicidio di Gabriele Giammarino, 80 anni, ex maresciallo dell’areonautica, trovato morto il 13 settembre 2015 nella sua abitazione di via Bernardo Castiglione, a Penne. Lo ha deciso oggi la Corte d’Assise di Chieti, presieduta dal giudice Geremia Spiniello (giudice a latere Isabella Maria Allieri). Il pm Mirvana Di Serio aveva chiesto l’ergastolo. Secondo l’accusa, l’imputato, condannato per omicidio volontario con l’aggravante della crudelta’ e per incendio doloso, avrebbe colpito la vittima con violenti pugni e 26 coltellate riducendolo in fin di vita e poi avrebbe “appiccato il fuoco al materasso posizionato sopra il corpo di Giammarino”. Contro Giancaterino, che avrebbe agito per derubare la vittima, i video registrati dalla telecamera di una tabaccheria vicino a casa dell’ex maresciallo, le tracce di sangue rinvenute sulle scarpe da tennis e sui pantaloni della tuta, una testimone che l’avrebbe visto mentre usciva dall’abitazione dell’80enne. La Corte d’Assise ha anche condannato l’uomo, difeso dall’avvocato Melania Navelli, a risarcire le parti civili: 170 mila euro alla sorella della vittima, Pasqualina Giammarino, e 100 mila euro ciascuno ai due nipoti dell’ex maresciallo. I tre sono rappresentati dall’avvocato Federico Squartecchia. Ad occuparsi delle indagini sono stati i carabinieri della Compagnia di Penne, guidati dal capitano Alessandro Albano, che subito dopo il delitto rintracciarono rapidamente ed arrestarono l’assassino, e del Nucleo investigativo di Pescara, guidati dal maggiore Massimiliano Di Pietro.

CONDIVIDI